Portale d'ingresso al sagrato |
Presentatore e conduttore è Angelo Passuello,
giovane ricercatore veronese e dottore di ricerca in Storia delle arti
all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Autore di numerose pubblicazioni e relatore a svariati convegni
internazionali, da anni incentra le sue ricerche sulle manifestazioni
artistiche di Verona in epoca medievale. «La chiesa di San Lorenzo,
situata in Corso Cavour 28 in centro città, è opera di maestranze che
tradussero modelli continentali per creare un complesso dalle
caratteristiche uniche che, per molti aspetti, non ha eguali a livello
internazionale – spiega Passuello. - Questo monumento, assieme a San
Fermo del 1065, tracciò la strada per la formazione di un linguaggio
romanico tipicamente veronese, che vide gli esiti più importanti nella
basilica di San Zeno del 1138 e nella Cattedrale risalente al 1139».
Il
giovane ricercatore è autore di “San Lorenzo in Verona” di Cierre
Edizioni, un dossier dedicato alla chiesa grazie al quale si è
aggiudicato la XVI edizione del Premio Italia Medievale nella categoria
Editoria. San Lorenzo presenta alcune peculiarità uniche: «La sua
eccezionalità è tangibile sin dalla planimetria con l’ampio capocroce
caratterizzato da cinque absidi in progressione scalare di matrice
cluniacense – prosegue. - Gli alzati sono davvero sorprendenti con le
ampie gallerie, dette matronei, di derivazione normanna che corrono
sopra le navate laterali. Inoltre le due grandi torri circolari che
cingono la facciata evocano le porte urbiche romane. La muratura,
ancora, esalta magistralmente l’alternanza fra la pietra e il mattone,
creando un effetto di grande impatto».
Questa è solo una piccola anticipazione di quanto è raccontato nel
documentario che racchiude le bellezze artistiche e architettoniche
risalenti all’epoca medioevale. «Questa chiesa, pur essendo così
importante, è quasi soffocata dagli immobili che nel corso dei secoli le
sono stati costruiti attorno, rendendola quasi invisibile. Ho dedicato
anni di studio a San Lorenzo, specialmente durante il dottorato a
Venezia e poi nella stesura del libro – conclude Passuello. - Questo
documentario realizzato con BlackeWhite Studio TV e con l’équipe del
regista Riccardo Canovai, grazie anche alle straordinarie riprese con
drone effettuate da Zeno Bernardini, rende merito a questo gioiello
unico».