
«La lettura di Dante non ha tempo né stagione e ogni
volta è come se Dante fosse nostro compagno», ha detto il poeta Mario
Luzi, durante il conferimento della cittadinanza onoraria di Ravenna.
L’intera edizione 2015 del Festival sta declinando questa
considerazione; e il Sommo Poeta è per altro da sempre “compagno” di due
voci ravennati che alla lettura dei versi danteschi, in italiano e non
solo, hanno dedicato tanta attenzione e passione: Ivano Marescotti e
Franco Costantini. Così, proseguendo nel percorso di conoscenza della
musica che ha accompagnato la scrittura della Divina Commedia, il
Festival propone, martedì 9 giugno 2015 alle ore 21.00, il recital “Ravenna canta il
suo Dante”, nel Teatro che la città gli ha significativamente
intitolato. Alla recitazione si alterneranno le musiche e le danze
interpretate dall’ensemble La Rossignol specializzato nel repertorio
medievale e rinascimentale.
È certo che Dante conoscesse
perfettamente la musica, prima di tutto perché era inserita nel percorso
formativo del quadrivium (insieme ad aritmetica, geometria e
astronomia). D’altra parte nella sua opera ricorrono termini specifici e
nomi di strumenti musicali (alcuni esempi: lira, arpa, cetra,
cennamella, corno, organo, sampogna, tuba). Il Poeta offre un’altra
importante testimonianza della cifra del “musicale” al suo tempo. Nel
secondo canto del “Purgatorio” viene inscenato l’incontro del pellegrino
e di Virgilio con Casella, un musico suo contemporaneo e amico, e su
richiesta di Dante stesso egli intona, come era solito fare in vita, una
canzone dell’altro, “Amor che nella mente mi ragiona”. Questo passo
testimonia come il termine “canzone” non sia una designazione
convenzionale di un certo componimento lirico, bensì indichi un modo di
concepire il fare poetico inscindibilmente legato con un’attività di
tipo performativo i cui effetti sull’uditorio sono esposti nello stesso
canto II del “Purgatorio”: il rapimento degli astanti davanti alle
melodie di Casella che solo la dura reprimenda di Catone riesce a
spezzare.
A giudicare dal consistente numero di musiche
fiorentine per il ballo pervenute (un intero codice conservato al
British Museum di Londra), Dante doveva conoscere bene anche la danza;
purtroppo non si hanno descrizioni delle coreografie impiegate ai tempi
in cui visse il Poeta. L’ensemble “La Rossignol” propone quindi proprie
ricostruzioni, oppure balli in voga nel tardo Quattordicesimo e nel
primo Quindicesimo secolo, per completare l’evento. Senza alcuna pretesa
esaustiva, e con l’ausilio del suono di strumenti antichi, saranno così
presentate alcune fra le pagine più belle e toccanti della produzione
musicale e coreutica dell’Ars nova e del primo Rinascimento italiano.
In questo contesto musicale, Ivano Marescotti e Franco Costantini
leggeranno alcuni passi della “Divina Commedia” tratti da Inferno (I,
III, V, XXVI, XXXIV), Purgatorio (VI), Paradiso (XXVII) e dalla
traduzione in dialetto romagnolo di Francesco Talanti (“A dila s-ceta”,
Il Girasole, Ravenna, 1969).
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: da 15 euro (ridotti 12) a 25 euro (ridotti 22)
‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni, 50% tariffe ridotte
Ivano Marescotti
Viene da Bagnacavallo, dove è nato nel
1946. Attore dal 1981, si dedica al teatro lavorando, tra gli altri, con
Leo De Berardinis, Carlo Cecchi, Mario Martone, Marco Martinelli,
Thierry Salmon, Armand Gatti, Santagata e Morganti, Giampiero Solari,
Giorgio Gallione, Sergio Fantoni, Giorgio Albertazzi. Nel 1989 incontra
Silvio Soldini col film “L’aria serena dell’ovest”, e scegli di lavorare
prevalentemente per il al cinema. Seguiranno una quarantina di film: da
“Il muro di gomma” di Marco Risi a “Johnny Stecchino” e “Il mostro” di
Roberto Benigni, ai film internazionali “Mario and the magicien” di
Klaus M. Brandauer, in Germania, “Le chateau des olivier” tv-movie di
Nicolas Gessner in Francia. Lavora, inoltre, con i premi Oscar Antony
Minghella in “Talented Mr Ripley2, Ridey Scott in “Hannibal” e in “King
Arthur” di Antoine Fuqua. Tra gli ultimi impegni cinematografici
ricordiamo quello in “Che bella giornata”, con Checco Zalone. Nel
1993-94 intanto recupera il proprio dialetto, quello romagnolo e torna
al teatro con i testi del grande poeta Raffaello Baldini con “Zitti
tutti”, “Carta Canta”, “Furastìr” fino a scrivere, produrre e dirigere
propri spettacoli come “Dante, un patàca” (2007), “Bagnacavàl”, “Il
silenzio anatomico” su testo di Baldini, e “Babe-lè” spettacolo
internazionale coprodotto con la Comunità Europea. Nel 2006 la Società
Dantesca di Firenze gli assegna la Medaglia d’Oro per le sue letture
dantesche. Nel 2004 costituisce la sua nuova Società: Patàka Srl. con la
quale gestisce le proprie proposte culturali.
Nella prima edizione
di Ravenna Festival ha preso parte, insieme al tenore Gregory Bonfatti,
alle letture dantesche; nell’edizione del 2011 ha dato voce a “Histoire
du soldat”, di cui è autore della traduzione e narrazione in dialetto
romagnolo. Nel 2011 ha pubblicato per Zanichelli un cofanetto di 12 cd
contenenti la lettura integrale della “Commedia” di Dante Alighieri.
Franco Costantini
Poeta, esperto di metrica, enigmista, fine dicitore: Costantini sembra
avere una vocazione naturale all’eclettismo e alla “contaminazione”. Con
la pubblicazione del poema “Cavallegoria”, nel 1997, ha proposto una
singolare attualizzazione dell’endecasillabo, fondendo l’epico e il
comico, l’arcaico e il moderno, il dotto e il volgare. Dallo stesso anno
insegna metrica presso numerose scuole e istituzioni. È da sempre nella
Compagnia dei Lettori di Ravenna Poesia (fondata da Maria Giovanna
Maioli) e ha realizzato numerosi audiolibri poetici. Dal 2004 è
direttore artistico della rassegna poetica estiva “O Musiva Musa”. Nel
2005 ha scritto e interpretato “L’arte nel sacco” per il teatro di
Conselice, insieme al fotografo Giovanni Zaffagnini, al pittore
scenografo Gino Pellegrini e al mimo Filippo Poppi.
Nel 2009 ha
recitato a Roma, con Nancy Brilli e Valerio Massimo Manfredi, in una
versione teatrale del racconto “Il sogno di Ottavia” dello stesso
Manfredi; ha prodotto (insieme al compositore e musicista Luciano Titi)
“L’orfica smania”, un omaggio a Dino Campana; ha pubblicato
Thaleroneide, il primo poema epico ambientato in un mondo virtuale di
Internet.
Nel 2013 ha realizzato “Dante’s Corner”, 150 ore di
performance (a pochi metri dalla tomba dell'Alighieri) in cui
interpretava all’istante qualsiasi brano dell’opera omnia dantesca.
Sempre nel 2013 ha pubblicato “Totteide”, il primo poema epico dedicato a
un moderno eroe dello sport; e Gianni Mura, su Repubblica, lo ha
inserito per questo tra “I cento nomi dell'anno”.
Per Ravenna
Festival ha preso parte a concerti del violoncellista Mauro Valli nel
2011, e nel 2014 in “Violoncello barocco e misteriosi carteggi. Dai
Ricercare di Domenico Gabrielli detto “Minghein dal viulunzel” alle
Suites di Bach”, interpretando testi a cura di Piero Mioli. Nell’agosto
2014, al Parco Archeologico Scolacium (Roccelletta di Borgia), è stato
il Gran Conte normanno Ruggero d’Altavilla nel dramma storico “L’ultima
notte di Scolacium”, nato da un’idea di Chiara Giordano e Francesco
Brancatella, regia di Cristina Mazzavillani Muti, musiche di Nicola
Piovani.
La Rossignol
Ensemble specializzato in
musica e danza antica, è sulla scena dal 1987. Lo studio delle fonti
dirette, le indagini storiche, organologiche e iconografiche, la grande
attenzione all’aspetto spettacolare del proprio lavoro, hanno portato la
Compagnia a un’intensa attività artistica in Italia, e in tutto il
mondo (Svizzera, Francia, Germania, Israele, Tunisia, Algeria, Egitto,
Russia, Grecia, India, Cina, Giappone, Romania, Cipro, Spagna, Siria,
Libano, Marocco, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Malta, Turchia, Pakistan,
Austria, Polonia, Brasile, Albania, Taiwan, Messico, Città del
Vaticano, Australia, Kenia, Slovenia, Croazia, Svezia, Colombia,
Bolivia, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Scandinavia, Kazakhistan,
Venezuela, USA, Arabia Saudita) con concerti e spettacoli in prestigiosi
festival e rassegne. Chiamato a far parte del Conseil International de
la Danse (CID), ha all’attivo collaborazioni con Rai, Mediaset, TSI e
con il cinema (“Il mestiere delle armi” di Ermanno Olmi e “Romeo &
Juliet” di Carlo Carlei), consulenze e direzioni artistiche, corsi di
formazione e aggiornamento docenti e la realizzazione di musiche per
spettacoli teatrali. Ha inciso oltre 20 cd dedicati alla musica antica.
La Rossignol è composto da Simona Pasquali, Erika Gansi, Clizia
Baronio, Francesco Piccinelli, Emanuele Tira (danza), Roberto
Quintarelli (contraltista, danza), Erica Scherl (vielle), Matteo
Pagliari flauti (diritti, traversa, cornamuse), Lucio Testi (bombarde,
ciaramella), Fedele Stucchi (trombone a tiro rinascimentale), Francesco
Zuvadelli (organo positivo, ghironda), Domenico Baronio (liuto,
percussioni).