Il Medioevo nel cinema, nel teatro, nella televisione, nella radio e nell'home video. Notizie, segnalazioni, produzioni, protagonisti, cartelloni, per conoscere e scoprire un Medioevo tutto da vedere e sentire, comodamente seduti in platea. A cura dell'Associazione Culturale Italia Medievale.
Giovedì 18 febbraio 2021, in tv su Rai 2 alle 21.20 va in onda Robin Hood – L’origine della leggenda. Il film è del 2018 diretto da Otto Bathurst e prodotto da Leonardo Di Caprio. Robin Hood – L’origine della leggenda, in prima visione su Rai 2, racconta le gesta del principe dei ladri Robin Hood, interpretato da Taron Egerton. Fanno parte del cast Jamie Foxx, Ben Mendelsohn, Eve Hewson, Tim Minchin e Jamie Dornan.
Il film, stroncato dalla critica, al punto di essre definito l'ennesima, inutile versione cinematografica del mitologico arciere di Sherwood, ne ripercorre le già note vicende.
Al ritorno dalle Crociate, Robin di Loxley (Taron Egerton) scopre che
l’intera contea di Nottingham è dominata dalla corruzione. L’ingiustizia
e la povertà in cui vive il suo popolo lo spingono così a tramare per
organizzare un’audace rivolta contro la potente Corona d’Inghilterra. Ma
per farlo ha bisogno di un mentore: un abile quanto sprezzante
comandante arabo conosciuto durante la guerra (Jamie Foxx). Grazie a
lui, il temerario Robin diventerà il leggendario Robin Hood e, forse,
cercherà anche di riconquistare un amore che credeva perduto.
Anno Domini 1939, viene portato alla luce uno dei reperti storici più
significativi mai trovati sulle isole britanniche: lo scheletro di una
nave di oltre 25 metri, che costituisce quello che passerà alla storia
come “il tesoro di Sutton Hoo”, la più ricca tomba altomedievale
d’Europa. È l’Inghilterra all’alba della Seconda Guerra Mondiale e
quella sorprendente scoperta è ora la trama di The Dig, La nave sepolta, un dramma storico in cui la storia stessa viene sottoposta al microscopio.
Disponibile da pochi giorni su Netflix, La nave sepolta è un film diretto da Simon Stone tratto dall’omonimo romanzo del 2007 di John Preston e con Ralph Fiennes e Carey Mulligan, che interpretano rispettivamente Basil Brown, archeologo alle prime armi, ed Edith Pretty, vedova aristocratica proprietaria della vasta tenuta di Sutton Hoo, tra Ipswich e la costa est inglese.
Il film è un dramma che va oltre l’evento archeologico, ma costituisce una sorta ditributo al lavoro e all’impegno della Pretty e di Basil Brown. La loro curiosità ha acceso una storia che oggi è esposta e occupa un posto privilegiato al British Museum di Londra.
“Dante, per nostra fortuna” è il
nuovo cortometraggio del regista e attore Massimiliano Finazzer Flory,
realizzato in occasione del 700° anniversario della scomparsa del Sommo
Poeta, Dante Alighieri.
Ventuno Canti con la danza contemporanea e
la magia del teatro, dieci dell’Inferno, cinque del Purgatorio, sei del
Paradiso, in ventiquattro minuti con la voce dantesca fuoricampo, ogni
Canto una scenografia digitale tratta dalle illustrazioni di Gustave
Doré, una colonna sonora per ogni Canto, con costumi ispirati dalla
pittura medioevale di Giotto, questo è l’itinerario della Divina
Commedia di Massimiliano Finazzer Flory che ha come protagonista un
bambino che legge il libro di Dante e sogna…
“In principio c’era il sogno” anticipa
qui Finazzer Flory il suo taglio registico “bisogna leggere la Divina
Commedia – commenta il regista e attore – con la fede che ha un bambino.
Un bambino che sogna come vorrebbe Borges. Con le sue paure. Con i suoi
sogni. Un bambino che da adulto si ricorderà di un amore perduto a cui
giura di dedicare un’opera” che sarà anche la voce fuori campo del film.
Questa la via narrativa del cortometraggio “Dante, per nostra fortuna”
tra coreografie di danza contemporanea e immagini oniriche che
illustrano la divina commedia attraversando l’Inferno, il Purgatorio e
il Paradiso con la categoria dell’allegoria.
Questo cortometraggio che verrà
distribuito anche negli USA avrà anche la versione teatrale che verrà
rappresentata nelle principale città degli Stati Uniti a partire da New
York da giugno 2021.
Un forziere ricolmo di tesori, un monumentale palinsesto capace di raccontare secoli di trame, intrighi, battaglie e grandi casati che in successione ne hanno forgiato le fattezze: questo e molto altro ancora è il castello di Caccamo, il maniero feudale più grande della Sicilia svelato attraverso il documentario “Il respiro del tempo. Alla scoperta del Castello di Caccamo” realizzato da Esperienzasicilia.it e pubblicato sul proprio sito web e sul relativo canale YouTube. Grande attesa e curiosità hanno fatto da quinta durante le fasi di produzione di questa narrazione - condotta in collaborazione con l’associazione Rodoarte Onlus e Impronta Magazine, con il patrocinio gratuito del Comune di Caccamo - curata da Lorenzo Mercurio, coadiuvato da Alessandra Gioè per le riprese di backstage e arricchito dalle superbe riprese aeree di Massimiliano Vella, voci narranti e interviste d’eccezione come quella a Rodo Santoro - colui che ha condotto i lavori di restauro di questa antica fabbrica - i ragazzi de “La Fianna” con le loro rievocazioni storiche, Mimmo Rizzo per la reinterpretazione di uno dei passi de “Libro del Regno di Sicilia” del cronista Ugo Falcando (contemporaneo dei fatti narrati) e la sua lettura da parte di Luca Rubino, la poesia di Anna Cordone (letta da Alessandra Gioè).
E non è tutto. Leggende e presenze fantasmatiche che abiterebbero il castello, impreziosiscono l’intrigante sequela di scene del documentario, dove ogni singola pietra riesce a raccontare incredibili sfaccettature di un territorio denso di storia, resiliente, continuamente capace di inneschi di desiderio di riscoperta, sorvegliato da questo gigante architettonico appollaiato da secoli su una rupe rocciosa che domina la sottostante vallata.
Le eteree figure di Matteo Bonello e la cosiddetta “Monaca di Caccamo” rivivono nel racconto di Rita Lo Bello - una delle guide del castello - e, ancora, nella presunta apparizione della “Monaca” illustrate da Rosario Ribbene - nella doppia veste di addetto stampa di Esperienzasicilia.it e di studioso dei fantasmi dei castelli siciliani - tasselli peculiari di vicende lontane da noi, ma che forse ancora accadono dentro le mura di questo maniero.
Narciso e Boccadoro è il film in prima visione su Rai 4domenica 3 gennaio 2021, adattamento tedesco del romanzo omonimo di Hermann
Hesse del 1930, uscito al cinema a marzo del 2020 in Germania e Austria.
Il regista austriaco Stefan Ruzowitzky, premio Oscar per il
film «Il falsario - Operazione Bernhard», ha realizzato una versione
cinematografica dell'omonimo racconto del 1930 di Hermann Hesse Narciso e
Boccadoro sulla straordinaria amicizia tra due uomini molto diversi.
Ruzowitzky ha anche scritto la sceneggiatura del film insieme a Robert
Gold.
Ambientato nel Medioevo, il film racconta l’amicizia tra Boccadoro un
ragazzo indisciplinato mandato dal severo padre nel monastero di
Mariabronn per espiare le colpe della madre e Narciso un brillante ed
erudito novizio del monastero. I due si conoscono quando Boccadoro
difende l’esile novizio che diventa così il suo insegnante. Boccadoro
ben presto capisce che la vita in monastero non fa per lui e un giorno
va alla ricerca della madre, dopo esser stato anche rifiutato da Narciso
che ha solo in testa la vita da monaco asceta. 22 anni dopo i due si
ritrovano in una situazione un po’ particolare. Infatti Boccadoro viene
portato completamente nudo al centro di una stanza dove si festeggia un
principe e in cui era presente anche Narciso. L’uomo è accusato di aver
sedotto la principessa ma Narciso lo aiuta a scappare…
Sabin Tambrea
(Iceman) interpreta Narciso, uomo dedito alla vita religiosa in
convento, mentre Jannis Niewöhner (Beat) incarna l'impetuoso Boccadoro. Al
suo fianco André M. Hennicke compare sullo schermo nel ruolo di Lothar,
Henriette Confurius nel ruolo di Lene, Elisa Schlott nel ruolo di
Julia, Emilia Schüle nel ruolo di Lydia, Matthias Habich nel ruolo del
signore del castello, Sunnyi Melles nel ruolo della contessa, Uwe
Ochsenknecht nel ruolo del maestro Niklaus e Kida Khodr Ramadan nel
ruolo di Anselm. Hanno partecipato al film anche gli attori
altoatesini Samuel Girardi (Amelie rennt), Philip Mur (Hindafing) ed
Elisabeth Kanettis (Head full of honey). Per
la prima volta, la colonna sonora del film è stata registrata in Alto
Adige con musicisti locali, in particolare con l'Ensemble Vocale
Continuum e l'Orchestra Haydn. Da loro è stata eseguita anche la canzone chiave del film «In Paradisum».
Una delle storie di amicizia più commoventi della letteratura mondiale è
il tema dell'ultima opera di Stefan Ruzowitzky. Il regista austriaco, premio Oscar per il
film «Il falsario - Operazione Bernhard», ha realizzato una versione
cinematografica dell'omonimo racconto del 1930 di Hermann Hesse Narciso e
Boccadoro sulla straordinaria amicizia tra due uomini molto diversi.
La Chiesa di San Lorenzo è protagonista di uno speciale prodotto da
Black e White Studio Tv e visibile sui loro canali social. In occasione
delle festività natalizie e delle numerose restrizioni, la web tv
veronese di Riccardo Canovai ha realizzato un documentario sulla
costruzione architettonica eretta fra la fine del XI secolo e inizio del
XII situata a Verona.
Presentatore e conduttore è Angelo Passuello,
giovane ricercatore veronese e dottore di ricerca in Storia delle arti
all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Autore di numerose pubblicazioni e relatore a svariati convegni
internazionali, da anni incentra le sue ricerche sulle manifestazioni
artistiche di Verona in epoca medievale. «La chiesa di San Lorenzo,
situata in Corso Cavour 28 in centro città, è opera di maestranze che
tradussero modelli continentali per creare un complesso dalle
caratteristiche uniche che, per molti aspetti, non ha eguali a livello
internazionale – spiega Passuello. - Questo monumento, assieme a San
Fermo del 1065, tracciò la strada per la formazione di un linguaggio
romanico tipicamente veronese, che vide gli esiti più importanti nella
basilica di San Zeno del 1138 e nella Cattedrale risalente al 1139».
Il
giovane ricercatore è autore di “San Lorenzo in Verona” di Cierre
Edizioni, un dossier dedicato alla chiesa grazie al quale si è
aggiudicato la XVI edizione del Premio Italia Medievale nella categoria
Editoria. San Lorenzo presenta alcune peculiarità uniche: «La sua
eccezionalità è tangibile sin dalla planimetria con l’ampio capocroce
caratterizzato da cinque absidi in progressione scalare di matrice
cluniacense – prosegue. - Gli alzati sono davvero sorprendenti con le
ampie gallerie, dette matronei, di derivazione normanna che corrono
sopra le navate laterali. Inoltre le due grandi torri circolari che
cingono la facciata evocano le porte urbiche romane. La muratura,
ancora, esalta magistralmente l’alternanza fra la pietra e il mattone,
creando un effetto di grande impatto».
Questa è solo una piccola anticipazione di quanto è raccontato nel
documentario che racchiude le bellezze artistiche e architettoniche
risalenti all’epoca medioevale. «Questa chiesa, pur essendo così
importante, è quasi soffocata dagli immobili che nel corso dei secoli le
sono stati costruiti attorno, rendendola quasi invisibile. Ho dedicato
anni di studio a San Lorenzo, specialmente durante il dottorato a
Venezia e poi nella stesura del libro – conclude Passuello. - Questo
documentario realizzato con BlackeWhite Studio TV e con l’équipe del
regista Riccardo Canovai, grazie anche alle straordinarie riprese con
drone effettuate da Zeno Bernardini, rende merito a questo gioiello
unico».
Il
Paggio Giullare, capostipite ed erede dei Clerici Vagantes, da oltre
800 anni vaga di paese in paese sostando nelle peggiori bettole ed
osterie ed intrattenendo i presenti per un tozzo di pane ed un bicchier
di vino. Dopo una lunga serie di repliche (mille e… più di mille!)
giunge ospite domenica 27 dicembre 2020 alle ore 16,30, in compagnia del suo Paggetto, all'ottava edizione della
rassegna I Colori del Natale, in una speciale diretta streaming dal
sapore medievale: musica, canti, giocoleria, fachirismi, pupazzi,
trampoli, fuoco e mirabolanti esperimenti alchemici per un pubblico di
tutte le età!