giovedì 18 agosto 2022

Il Pataffio al cinema

No, non in troppi se lo ricordano, ma nel 1978 Luigi Malerba pubblicò per Bompiani un romanzo storico medioevale che si chiamava Il pataffio, storia di un gruppo di soldati e cortigiani capitanati dal Marconte Berlocchio e dalla sua sposa Bernarda, che arrivava in un feudo lontano, in una corte disgraziata, con i soldati affamati e i contadini più affamati di loro. Tra di loro i personaggi parlavano un maccheronico romanesco mescolato a latino, più o meno così: «Cancherum ve accipiat tutti quanti, razza de serpenti, de vermini, de paraculi! Stramaledictus siat filius matrignota qui sassata tiravit in oculum meum!».
Adesso Francesco Lagi – che già aveva diretto il bel Missione di pace qualche anno fa ed era reduce da Quasi Natale – ha deciso di provare a trasportare quelle pagine in immagini e trasformare il libro in un film che, dopo la presentazione al Locarno Film Festival, arriverà al cinema il 18 agosto 2022. «Incontrare il libro di Luigi Malerba?», ha spiegato il regista, «Beh, è stato l’inizio di un viaggio dentro un mondo altro, un invito ad andare in un tempo e in un luogo che altrimenti non avrei mai visitato. In questo percorso mi hanno fatto compagnia personaggi strampalati e struggenti che ho subito riconosciuto come nostri contemporanei, affatto datati».
Se tutto questo (e il trailer che potete vedere proprio qui sotto), non fosse bastato ad accendere la vostra curiosità, ecco allora il cast, davvero incredibile e composito, dalla coppia Berlocchio e Bernarda, ovvero Lino Musella (bravissimo) e Viviana Cangiano (molto comica nel ruolo della moglie vergine), ad Alessandro Gassmann, Valerio Mastandrea, Giorgio Tirabassi e Vincenzo Nemolato per una pellicola davvero singolare per il nostro cinema, una commedia in costume a metà strada tra L’armata Brancaleone e Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, per chi lo ricorda. Staremo a vedere.
 

mercoledì 17 agosto 2022

Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni

Nel segno della bellezza e - per la prima volta - della sostenibilità, dal 20 al 27 agosto 2022 torna per la sua 29° edizione, nella suggestiva scenografia di Piazza Innocenzo III, lo storico Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni (FR) con la direzione artistica di Giacomo Zito e con la direzione teorico critica di Gaetano D’Onofrio.
 
Tra proposte di grande spessore poetico, incursioni ironiche e giocose, fino ad arrivare all’opera lirica, il festival d’eccellenza della Città dei Papi sarà inaugurato con lo spettacolo che sintetizza già nel titolo il suo rapporto con la bellezza sostenibile: Paradiso dalle tenebre alla luce di Simone Cristicchi (20 agosto). Seguirà il 21 agosto L’Avaro, interpretato da Andrea Buscemi ed Eva Robin’s, e poi il 22 agosto Falstaff e le allegre comari di Windsor, con Edoardo Siravo. A divertirci con Shakespeare per attori anziani il 25 agosto saranno Marco SimeoliFrancesca Nunzi e Daniele Derogatis. Ospite della rassegna il 26 agosto sarà uno tra gli attori più apprezzati sul territorio nazionale: Giovanni Scifoni, con il suo Anche i Santi hanno i brufoli. L’opera lirica, segno distintivo del Festival degli ultimi anni, chiuderà il festival il 27 agosto con Otello, con la direzione del maestro Claudio Maria Micheli. 
Per il 2022, sarà quindi la bellezza - in quanto messaggio di sostenibilità e inclusività - l’assoluta protagonista del Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni che vedrà alternarsi sul palco spettacoli in grado di raccontare la realtà che ci circonda con uno "sguardo contemporaneo”, attraverso le grandi opere del teatro medievale e rinascimentale, o novità che si ispirano a queste epoche storiche.
Si partirà dunque sabato 20 agosto, con uno tra gli spettacoli più significativi di tutta la produzione nazionale: "Paradiso dalle tenebre alla luce", scritto e interpretato da Simone Cristicchi, che offrirà la sua personale visione di una possibile salvezza, con le musiche dal vivo eseguite dall'orchestra de "I Giovani Filarmonici Pontini" DIRETTA DA VALTER SIVILOTTI, e con proiezioni immersive sulle mura della cattedrale di Santa Maria. In "Paradiso dalle tenebre alla luce" tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili, dove la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo e lo vince.
Domenica 21 agosto andrà in scena "L'Avaro", opera di Molière cardine della drammaturgia mondiale, interpretato da Andrea Buscemi ed Eva Robin's, che stigmatizza la cecità dell'uomo causata dal suo egoismo. Una delle commedie più famose di tutti i tempi in una rilettura contemporanea. Buscemi trasporta la vicenda al giorno d'oggi, trasformandolo in finanziere capitalista completamente dedito ad accumulare ricchezze, finché non ci si metterà di mezzo l'amore tra equivoci, sotterfugi e memorabili personaggi dipinti con la proverbiale genialità che è stata riconosciuta a Molière nei secoli.
Martedì 23 agosto, poi, il sipario del Festival si alzerà su "Falstaff e le allegre comari di Windsor", un capolavoro di William Shakespeare dove l'immortale personaggio è interpretato da Edoardo Siravo nella prestigiosa versione di Roberto Lerici. Commedia condotta interamente dalle donne; donne che sarebbe giusto definire, in senso contemporaneo, “libere”, oltre che “allegre”; proprio perché libere di pensare e agire come le donne di oggi.
Giovedì 25 agosto tocca a Marco Simeoli e Francesca Nunzi, due straordinari attori, divertire il pubblico con "Shakespeare per attori anziani", una novità assoluta di quest'anno per la regia di Claudio Insegno. A partire da Romeo e Giulietta per arrivare alla bisbetica domata, i protagonisti faranno divertire il pubblico tra sketch dai titoli storpiati e centoni musicali fino a scomparire allo scadere dell’incantesimo… per fortuna! Svanendo nel nulla e scusandoci col pubblico garantiamo che la reputazione di William non verrà infangata! 
Venerdì 26 agosto sarà uno dei più apprezzati attori emergenti del cinema e della televisione, nonché attore di grande esperienza teatrale, Giovanni Scifoni, con il suo one man show "Anche i Santi hanno i brufoli", a condividere con il pubblico molti paradossi della nostra esistenza. “Anche i santi hanno i brufoli” prende in prestito le vite e le opere di quattro grandi personaggi: San Giovanni Bosco, Sant’Agostino, San Giovanni di Dio, Santa Francesca Romana. E insieme a loro ripercorre racconti dimenticati, quando nonna parlava e non aveva paura a mescolare realtà e leggenda, e mentre le sue mani impastavano farina e acqua, la sua voce impastava fatti storici e fandonie stratificate nel tempo, ma magnifiche.
A chiudere il Festival, sabato 27 agosto, sarà l'opera lirica di Giuseppe Verdi "Otello", che riempirà di musica e visioni Piazza Innocenzo III, con la direzione del maestro Claudio Maria Micheli.
Il Direttore Artistico del Festival Giacomo Zito spiega: “Difendere e diffondere il principio di bellezza progetto sostenibile attraverso i linguaggi del teatro, della musica, della danza – oltre che dei moderni linguaggi multimediali – è il particolare obiettivo che ci siamo dati in occasione di questa XXIX Edizione del Festival. Partiamo avvantaggiati, non c'è dubbio: basti considerare la straordinaria scenografia urbana, e ancor prima quella naturale, che Anagni offre agli artisti ospiti e al pubblico di appassionati e di turisti, oltre che ai cittadini. Un luogo di grande energia, alimentata dalla preziosissima acqua che scorre sotto la pietra, dalla ricchezza della terra, dal sole che illumina la collina su cui sorge l'antichissima città”.
La direzione tecnica è affidata a Peppino Scandorcia e quella teorico-critica, nonché la presentazione, a Gaetano D’Onofrio.
Ingresso gratuito, su prenotazione fino ad esaurimento posti. Info: www.comune.anagni.fr.it tel 0775 727852.

mercoledì 3 agosto 2022

“Game of Sforza”. al Castello Sforzesco di Milano


Venerdì 5 agosto 2022 dalle ore 21,00 al Castello Sforzesco di Milano si tiene "Game of Sforza" I 50 anni che sconvolsero Milano di e con Davide Verazzani.
Questa è la storia degli Sforza, una famiglia, che a Milano prese il potere nel 1450, e lo perse per sempre solo cinquant’anni dopo.
Una storia che si nutre di sete di potere, lussuria, intrighi, tradimenti, ma anche di bellezza, amicizia e impensabile amore. E con almeno un protagonista senza tempo come Leonardo da Vinci.
Pare arcaica ma è incredibilmente moderna. Avvincente e imprevedibile, con trama, sviluppi e intrecci che paiono usciti da una qualsiasi puntata della celebre serie tv “Game of Thrones”: non ci sono i draghi (almeno, non ci sono pervenute note al riguardo…), ma tutto il resto c’è.
È davvero il caso di raccontarla, questa vicenda. Dall’inizio alla fine, in modo divertente ma rigoroso. Per saperne di più del nostro passato, e accorgersi con stupore quanto sia simile, a volte, al presente.
Game of Sforza” racconta, in 90 minuti coinvolgenti e senza respiro, la storia della famiglia degli Sforza che governò il Ducato di Milano dal 1450 al 1499, e in soli 50 anni sconvolse la città, portando gloria militare, progresso e cultura. Con gli Sforza, Milano divenne una capitale temuta e apprezzata, che cambiò il suo volto grazie al genio di Leonardo Da Vinci e alla costruzione del Castello Sforzesco e del Naviglio della Martesana. Quella degli Sforza è anche una storia di intrighi e potere, passioni e amori, alleanze e tradimenti. Davide Verazzani, drammaturgo e scrittore, racconta in uno spettacolo divertente ma rigoroso il passato della città di Milano, accorgersi di quanto sia simile al presente e, perché no, meravigliarsi di quanto serie fantasy come Game of Thrones non abbiano inventato quasi nulla.