mercoledì 30 dicembre 2020

La Chiesa di San Lorenzo a Verona in un video

Portale d'ingresso al sagrato
La Chiesa di San Lorenzo è protagonista di uno speciale prodotto da Black e White Studio Tv e visibile sui loro canali social. In occasione delle festività natalizie e delle numerose restrizioni, la web tv veronese di Riccardo Canovai ha realizzato un documentario sulla costruzione architettonica eretta fra la fine del XI secolo e inizio del XII situata a Verona.
Presentatore e conduttore è Angelo Passuello, giovane ricercatore veronese e dottore di ricerca in Storia delle arti all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Autore di numerose pubblicazioni e relatore a svariati convegni internazionali, da anni incentra le sue ricerche sulle manifestazioni artistiche di Verona in epoca medievale. «La chiesa di San Lorenzo, situata in Corso Cavour 28 in centro città, è opera di maestranze che tradussero modelli continentali per creare un complesso dalle caratteristiche uniche che, per molti aspetti, non ha eguali a livello internazionale – spiega Passuello. - Questo monumento, assieme a San Fermo del 1065, tracciò la strada per la formazione di un linguaggio romanico tipicamente veronese, che vide gli esiti più importanti nella basilica di San Zeno del 1138 e nella Cattedrale risalente al 1139».
Il giovane ricercatore è autore di “San Lorenzo in Verona” di Cierre Edizioni, un dossier dedicato alla chiesa grazie al quale si è aggiudicato la XVI edizione del Premio Italia Medievale nella categoria Editoria. San Lorenzo presenta alcune peculiarità uniche: «La sua eccezionalità è tangibile sin dalla planimetria con l’ampio capocroce caratterizzato da cinque absidi in progressione scalare di matrice cluniacense – prosegue. - Gli alzati sono davvero sorprendenti con le ampie gallerie, dette matronei, di derivazione normanna che corrono sopra le navate laterali. Inoltre le due grandi torri circolari che cingono la facciata evocano le porte urbiche romane. La muratura, ancora, esalta magistralmente l’alternanza fra la pietra e il mattone, creando un effetto di grande impatto».
Questa è solo una piccola anticipazione di quanto è raccontato nel documentario che racchiude le bellezze artistiche e architettoniche risalenti all’epoca medioevale. «Questa chiesa, pur essendo così importante, è quasi soffocata dagli immobili che nel corso dei secoli le sono stati costruiti attorno, rendendola quasi invisibile. Ho dedicato anni di studio a San Lorenzo, specialmente durante il dottorato a Venezia e poi nella stesura del libro – conclude Passuello. - Questo documentario realizzato con BlackeWhite Studio TV e con l’équipe del regista Riccardo Canovai, grazie anche alle straordinarie riprese con drone effettuate da Zeno Bernardini, rende merito a questo gioiello unico». 

domenica 27 dicembre 2020

Il paggio giullare in diretta steaming

Il Paggio Giullare, capostipite ed erede dei Clerici Vagantes, da oltre 800 anni vaga di paese in paese sostando nelle peggiori bettole ed osterie ed intrattenendo i presenti per un tozzo di pane ed un bicchier di vino.

Dopo una lunga serie di repliche (mille e… più di mille!) giunge ospite domenica 27 dicembre 2020 alle ore 16,30, in compagnia del suo Paggetto, all'ottava edizione della rassegna I Colori del Natale, in una speciale diretta streaming dal sapore medievale: musica, canti, giocoleria, fachirismi, pupazzi, trampoli, fuoco e mirabolanti esperimenti alchemici per un pubblico di tutte le età!
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mercoledì 9 dicembre 2020

Alighieri Durante, detto Dante. Vita e avventure di un uomo del Medioevo

Giovedì 10 dicembre 2020
alle 21.10 su Rai Storia il professor Alessandro Barbero guiderà i telespettatori alla scoperta del Sommo Poeta nel film documentario “Alighieri Durante, detto Dante. Vita e avventure di un uomo del Medioevo”, scritto con Davide Savelli, per la regia di Graziano Conversano, che Rai Cultura propone in prima tv affiancato dalle illustrazioni e dai video di Dante Plus, esposizione curata da Marco Miccoli (Bonobolabo), che dal 2016 riunisce numerosissimi artisti, diversi gli uni dagli altri che, dall’illustrazione al fumetto e alla street art, danno vita ad una nuova identità del poeta.

Un appuntamento per portare gli spettatori indietro di settecento anni (tanti infatti quelli dalla morte, avvenuta nella notte fra il 13 e il 14 settembre del 1321) e raccontare la vita di colui che è riconosciuto universalmente come il padre della lingua italiana, l’autore di uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale, che ancora oggi continua a essere materia di studio per gli studenti, di ricerca in ambito universitario, e fonte di ispirazione per artisti, registi, scrittori, musicisti, in tutto il pianeta: la Divina Commedia.
Il docufilm – con la “partecipazione straordinaria” di Giovanni Boccaccio, Dino Compagni, Leonardo Bruni, Giovanni e Filippo Villani, interpretati da un cast di attori – ricostruisce i primi 36 anni di vita di Dante Alighieri, dalla sua infanzia al momento dell’esilio da Firenze. Sono gli anni di formazione del giovane Durante, ovvero Dante, gli anni in cui incontra Beatrice, in cui combatte come cavaliere a Campaldino e in cui decide di entrare in politica. Gli anni di cui si dispone del maggior numero di fonti. E proprio partendo dalle fonti, gli autori hanno scelto di dare “voce e volto” a testimoni e biografi delle gesta del Sommo Poeta. Ad impreziosire il racconto, inoltre, due “chicche” musicali: Dante, infatti, scriveva sonetti che sarebbero stati messi in musica e proprio per questo il docufilm ospita anche due giovani rapper, un ragazzo e una ragazza, che interpretano a modo loro, ma fedelmente, il sonetto “A ciascun’alma presa e gentil core”.
La narrazione del documentario è ambientata nel Castello medievale dei Conti Guidi, a Poppi (Arezzo), che ospitò Dante per un periodo del suo esilio, mentre le immagini che arricchiscono il racconto sono state girate nella sua patria, Firenze.

giovedì 3 dicembre 2020

Arriva El Cid Campeador su Amazon Prime

Visivamente parlando, soprattutto se non siete di primo pelo, l'immagine che avete del più famoso cavaliere medievale di Spagna, El Cid Campeador (1040 circa - 1099), è indissolubilmente legata al film con Charlton Heston degli anni Sessanta.
Ecco, ora arriva una serie made in Spain che rinfresca decisamente quell'immagine. Si intitola El Cid e sarà disponibile su Amazon Prime Video a partire dal 18 dicembre 2020. Ovviamente alla base della narrazione, così come per il film del 1961 c'è il Cantar de Mio Cid, poema di 3753 versi che ha cristallizzato la leggenda di questo paladino che ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione del mito della Reconquista spagnola.
La serie rielabora la tradizione poetica e la storia del Cid, interpretato da Jaime Llorente (il Denver de La casa di carta), senza prendersi troppe libertà. Semmai procede per riempimento dei vuoti lasciati dalle fonti. Parte infatti ricostruendo bene il contesto in cui muove i suoi primi passi Rodrigo Díaz de Vivar, il giovane nobile che diventerà El Cid. La Spagna dell'XI secolo era travagliata da continue lotte. Si trattava solo in parte di scontri connotabili come guerre di religione tra i regni cristiani e i potentati mussulmani. Spesso motivi di politica contingente potevano scombinare le alleanze e far sì che mori e cristiani combattessero alleati contro altri mori o altri cristiani. Il giovane Rodrigo arriva così, dopo la morte del padre, alla corte de Regno di Leon dove governa Ferdinando I di Castiglia che ha sposato Sancha I. Sancha è la regina de jure, ma di fatto governa Ferdinando... Sancha vorrebbe riprendersi il trono ma senza fare del male a Ferdinando, che è il padre dei suoi figli e tutto sommato un monarca accorto. Molti nobili del Leon vorrebbero andare per le spicce invece. Ramiro, il fratello di Ferdinando, signore dell'Aragona invece trama per rompere le lucrose alleanze di Ferdinando con i musulmani che gli pagano ricchi tributi...
In questo complesso gioco di corte il futuro Cid, descritto come da tradizione come pieno d'orgoglio cavalleresco e rispetto del dovere, dovrà provarle tutte per mantenersi fedele al re e alla giustizia. Ci riuscirà ma dovendo comunque districarsi in un mondo complesso. Il risultato è una serie che, anche grazie ad un numero enorme di comparse, fornisce una ricostruzione molto aderente della Spagna dell'XI secolo. Il tutto però ha un prezzo, anche se le scene d'azione non mancano, si tratta di una fiction molto parlata e da guardare con attenzione.
Siamo lontani dal modello «Medioevo con massacro» stile Vikings per intenderci. Quindi soprattutto la prima puntata decolla piano e da largo spazio a interni, dettagli, caratterizzazione dei personaggi. Detto questo, e al netto di qualche stereotipo cavalleresco di troppo - ma non si può nemmeno pretendere che gli spagnoli buttassero giù dal piedistallo un eroe nazionale e perché poi... - il prodotto è più equilibrato di tanti altri e rende l'idea del Medioevo per quel che era, un periodo sofisticato e sfaccettato molto più di quanto comunemente si creda.
Fa anche venire voglia allo spettatore di ristudiarsi un po' di storia. Ottima anche la colonna sonora del compositore Premio Oscar Gustavo Santaolalla (Brokeback Mountain, Babel). Più oscillante la fotografia. Si passa da scene con la luce perfetta a momenti da serie spagnola di bassa qualità di qualche anno fa. Peccato.