Partirà lunedì 4 marzo 2019 su Rai Uno la serie tv tratta da Il nome della rosa,
bestseller di Umberto Eco, già portato sullo schermo da Jean Jacques
Annaud con Sean Connery nei panni di Guglielmo da Baskerville e un
Christian Slater al suo debutto in quelli del novizio e narratore della
storia, Adso da Melk. In questa nuova versione la
regia è affidata a Giacomo Battiato, mentre nel ruoli dei due monaci
troviamo John Turturro e Damian Hardung.
Una sfida non da poco, quella di riportare in vita Il nome della rosa
soprattutto per via del confronto inevitabile che si farà con il film
originario del 1986 e con il romanzo stesso. C'è da dire che rispetto
alla pellicola di Jean-Jacques Annaud, stavolta anche lo stesso Umberto Eco
ha partecipato alla stesura della sceneggiatura degli otto episodi, che
avranno una durata di circa un'ora ciascuno.
Prodotta da 11 Marzo Film, Palomar e TMG, in associazione con Rai Fiction, vede John Turturro e Damian Hardung nelle vesti di due frati benedettini che si ritrovano invischiati tra i misteri che avvolgo un'abbazia nell'inverno del 1327. Numerosi delitti efferati coinvolgono, infatti, una serie di persone che hanno avuto a che fare con un libro maledetto, il secondo libro della Poetica di Aristotele, presente all'interno della biblioteca. L'opera di Annaud era un vero e proprio "giallo" in piena regola che per esigenze cinematografiche aveva sfrondato dalla storia tutto l'apparato mistico e filosofico presente nel romanzo originario. Questa nuova versione, da quel che si può intuire, sembra innestarsi narrativamente sulla stessa linea del suo predecessore, ma con toni meno chiaroscurali. E se il montaggio del promo italiano punta ad un andamento più contemplativo, quello internazionale - andrà in onda il 5 marzo sulla francese OCS - invece è decisamente più ritmato e più centrato sugli aspetti "thriller".
Prodotta da 11 Marzo Film, Palomar e TMG, in associazione con Rai Fiction, vede John Turturro e Damian Hardung nelle vesti di due frati benedettini che si ritrovano invischiati tra i misteri che avvolgo un'abbazia nell'inverno del 1327. Numerosi delitti efferati coinvolgono, infatti, una serie di persone che hanno avuto a che fare con un libro maledetto, il secondo libro della Poetica di Aristotele, presente all'interno della biblioteca. L'opera di Annaud era un vero e proprio "giallo" in piena regola che per esigenze cinematografiche aveva sfrondato dalla storia tutto l'apparato mistico e filosofico presente nel romanzo originario. Questa nuova versione, da quel che si può intuire, sembra innestarsi narrativamente sulla stessa linea del suo predecessore, ma con toni meno chiaroscurali. E se il montaggio del promo italiano punta ad un andamento più contemplativo, quello internazionale - andrà in onda il 5 marzo sulla francese OCS - invece è decisamente più ritmato e più centrato sugli aspetti "thriller".