Spellbound Contemporary Ballet ripropone a grande richiesta il suo
spettacolo fiore all'occhiello, Carmina Burana, con la coreografia e
regia di Mauro Astolfi e le musiche di Carl Orff, Antonio Vivaldi I,
Ecce Torbit Probitas, il disegno luci di Marco Policastro e le scene di
Stefano Mazzola. Lo spettacolo, che aveva debuttato in prima assoluta a
Maiori nel settembre 2006, è presentato a Roma al Teatro Vascello, da
martedì 24 febbraio a domenica 1 marzo 2015, nel riallestimento per la celebrazione dei 200
anni del Teatro Sociale di Como e per il Prisma Festival de Danza
contemporanea di Panama (ottobre 2014).
"Carmina Burana – spiega Mauro Astolfi -
ha accompagnato in modo fedele tutto il lavoro e la produzione della
Compagnia dal 2006 fino a oggi. Nonostante la ricerca di nuovi linguaggi
e nuove formule comunicative ed espressive, Carmina Burana ha sempre
rappresentato una nostra sicurezza. È stato infatti profondamente
rivisitato ma ha conservato lo spirito e l'atmosfera originali con
l'aggiunta di altri momenti e tante piccole altre avventure. La versione
per il Teatro Vascello è sicuramente la più potente, la più intensa e
per noi, ora, la più vera e completa."
La forza narrativa della danza, della
musica e dei versi sono il compendio perfetto dei "carmina" evocati in
tutta la loro potenza espressiva di raccolta di documenti poetici e
musicali del Medioevo che diventano, nella creazione di Astolfi, poesia
burlesca, impudente, sovversiva, attraverso cui parlare senza troppi
veli del corpo e della sua quotidiana avventura.
Da questo curioso magma di scurrilità
plebea e raffinatezza cortigiana, Mauro Astolfi trae una coreografia
tutta giocata tra 'larghi' e 'sfrenatezze' che agisce lo spazio quasi a
volerlo contestare, divisa essenzialmente in tre momenti che scandiscono
un crescendo liberatorio: si passa da una brutale aggressione sotto il
cupo rombare della pioggia battente a una parte irriverente e grottesca
che allude alle giullarate, per culminare infine nell'incendium
cupiditatum, lo scatenamento delle passioni. Due i simboli chiave di
questo balletto, calati in un'atmosfera inquietantemente metafisica: un
grande armadio e una tavola. Il primo luogo di memorie, di segreti di
'scheletri' ipocritamente celati; la seconda, altare sacrificale della
terrena voluptas, imbandita di corpi esibiti come cibarie tentatrici.
"Il titolo classico – continua Astolfi
- rimane nei sapori, nelle sfumature e nelle atmosfere, appunto di un
classico. La danza contemporanea reinterpreta ed elabora nella
percezione del presente tutto quello che di un certo passato, anche di
quello non vissuto direttamente, ma solo letto o sentito dire. In
qualche modo ci suggestiona. La danza per sua natura non rischia una
'non appartenenza', e tantomeno ha bisogno di essere collocata
temporalmente perché può piegarsi all'infinito e assumere tutte le
forme, tutte le dinamiche e tutti i pensieri della creazione."
Carmina Burana, tra le produzioni di
maggior successo della Compagnia, in repertorio dal 2006 e record di
incassi per svariate stagioni italiane, ha superato ormai le 150 recite
con presenze nei Festival di Austria, Spagna, Thailandia, Germania,
Cipro, Panama, Lussembrugo.
"Il successo di questa produzione a
giudicare dall'appeal che continua ad avere, a distanza di tempo e su
diversi target di pubblico di ogni Paese – afferma Valentina Marini -
sta sicuramente nel riuscito mix di diversi elementi che hanno reso lo
spettacolo un evergreen, la musica coinvolgente e l'abbinata
intelligente tra Orff e altre partiture interessanti e legate al tema,
una scenografia utilizzata con ironia e spregiudicatezza e una danza
potente almeno quanto il tappeto sonoro. Di certo è un prodotto riuscito
e nel nuovo riallestimento ha mantenuto lo smalto della versione
iniziale acquistando una freschezza in più grazie al riadattamento
coreografico."