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martedì 29 giugno 2021
mercoledì 23 giugno 2021
domenica 20 giugno 2021
"Raffaello. Il Giovne prodigio" al cinema
Torna la grande arte alla Multisala Paolillo di Barletta. “Raffaello. Il Giovane Prodigio” in programma martedì 22 giugno 2021 (spettacoli ore 19.00 e ore 21.00) è un docufilm diretto da Massimo Ferreri che si propone di festeggiare il cinquecentenario dell’artista urbinate. Le celebrazioni dello scorso anno sono state stoppate a causa della pandemia e ora, grazie al cinema e all’ottimo lavoro targato Ferreri (voce narrante di Valeria Golino) è importante onorare Raffaello Sanzio (1483-1520), ripercorrendone
vita e vicende umane attraverso la potenza di una pittura capace di
attraversare secoli e offrire emozioni e riflessioni inaspettate,
ponendo l’accento sulla innata capacità di far evolvere continuamente la sua arte senza mai ripetersi. La
madre, l’amante, il committente, la dea: gli straordinari ritratti
femminili, le protagoniste della vita di Raffaello permettono di
raccontare il pittore da una nuova prospettiva e di indagare sulla sua
continua ricerca della bellezza assoluta.
A
8 anni Raffaello perde la madre. Secondo la leggenda il padre, Giovanni
Santi, ritrasse la moglie Magìa nelle vesti di una Madonna che fa
addormentare il proprio bambino, mantenendo vivo nel figlio il suo
ricordo. Queste figure diventano temi portanti della sua ricerca. Galatea, La Muta, Dama con Liocorno, La Velata, La Fornarina sono i ritratti più celebri di Raffaello. Ma l’urbinate è anche pittore del Papa, conservatore delle antichità, archeologo-speleologo, personaggio versatile e pieno di ingegno per i contemporanei e per le generazioni successive.
Nel docufilm di Massimo Ferreri a guidare lo spettatore alla scoperta dell’artista oltre a Vincenzo Farinella,
professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Pisa
e consulente storico-scientifico del progetto, ci saranno gli
interventi autorevoli di Lorenza Mochi Onori, storica dell’arte ed esperta di Raffaello, Giuliano Pisani, filologo classico e storico dell’arte italiana, Tom Henry, direttore dell’Università del Kent a Roma, Amélie Ferrigno, storica dell’arte e ricercatrice associata presso il Centre d’Etudes Supérieures de la Renaissance, Ippolita di Majo, sceneggiatrice e storica dell’arte e Gloria Fossi,
storica dell’arte medievale e moderna. Ad enfatizzare il racconto,
l’utilizzo di animazioni realizzate dall’illustratore pluripremiato Giordano Poloni.
Tra le riprese più importanti anche quelle realizzate ad alcune opere custodite all’interno delle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra dello scorso anno “Raffaello 1520-1483”.
La
Grande Arte al Cinema è un progetto originario ed esclusivo di Nexo
Digital distribuita in esclusiva in Italia con i media partner Radio
Capital, Sky Arte, MYmovies.it, ARTE.it e in collaborazione con
Abbonamento Musei.
venerdì 18 giugno 2021
giovedì 17 giugno 2021
martedì 15 giugno 2021
"Arcana - La leggenda del Ponte dei diavoli" presentazione a Salerno
Si svolgerà venerdì 18 giugno 2021 alle ore 20.00, presso la
chiesa di Santa Margerita (via Santa Margherita - Salerno), la
presentazione del docufilm “Arcana – La leggenda del Ponte dei Diavoli”
che vedrà la presenza del celebre attore Massimo Bonetti.
Il lavoro racconta le misteriose storie che orbitano attorno
all’acquedotto medievale della città di Salerno, conosciuto ai più come “ponte dei diavoli”, costruito nel IX secolo per portare acqua dalle colline circostanti fino al Monastero di San Benedetto.
È sarà proprio la struttura architettonica di via Arce a fare da palcoscenico all’egregio e prestigioso
lavoro del regista salernitano Alfonso Della Rocca che,
con immagini d’epoca e con testimonianze di esperti storici, narrerà i
racconti che rendono, ancora oggi, magico e oscuro quel luogo.
La prima leggenda, infatti, riporta che la struttura sia stata eretta
in una sola notte dal noto mago e alchimista salernitano Barliario che
per realizzarlo sfruttò l’aiuto dei demoni. Fino a non molti anni fa,
gran parte della popolazione riteneva fosse sconsigliato passare da
quelle parti dopo il calare del sole.
Un’altra storia, invece, vuole che proprio sotto il Ponte dei Diavoli
sia nata la Scuola Medica Salernitana. La leggenda narra che, in una
notte di tempesta, quattro uomini si ritrovarono sotto quegli archi per
ripararsi dalla pioggia: l’arabo Adela, il greco Ponto, l’ebreo Elino e
il latino Salernum. I quattro erano medici e da quell’incontro fortuito
ebbe inizio l’epopea della famosa Scuola Medica di Salerno.
La presentazione di “Arcana – La leggenda del ponte dei diavoli”,
prodotto da ARproduction in collaborazione con Ass. Cinematografia del Cilento, sarà arricchita anche dal
convegno, inerente la medesima tematica, che vedrà la partecipazione e gli interventi di:
Mimmo De Maio, Vicesindaco del comune di Salerno; Gianni Pagliazzi, produttore del docufilm;
Massimo Bonetti, attore; Enrico Baccarini, giornalista;
Don Sabatino Naddeo, parroco della chiesa di Santa Margherita;
Rosa Fiorillo, docente della facoltà di Archeologia Medievale presso l’Università degli Studi di Salerno.
L’appuntamento verrà moderato dalla giornalista Ilaria Cuomo.
Ubicazione:
Via Santa Margherita, Salerno SA, Italia
giovedì 10 giugno 2021
"Guarnerius, mangjâ libris e sfueâ parsuts" in scena a Trieste
«Queste storie andranno avanti per secoli, secolorum!». In arrivo a
Trieste sabato 12 e domenica 13 giugno 2021 al Teatro dei Fabbri, alle ore 19, 00
"Guarnerius, mangjâ libris e sfueâ parsuts", il nuovo spettacolo tutto da
‘gustare’ e da ridere, un viaggio ironico ambientato nel 1400 ricco di
parallelismi con i giorni nostri, del comico trio teatrale Teatro Incerto, insieme ad Angelo Floramo.
Si tratta di una importante co-produzione che vede insieme i quattro Teatri di Produzione e Ospitalità della Regione Friuli Venezia Giulia La Contrada Teatro Stabile di Trieste, Bonawentura/Teatro Miela Trieste, a.ArtistiAssociati Gorizia, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, dedicata alla fine del Patriarcato di Aquileia, tema culturale del 2020.
Concepito assieme allo studioso e storico dalla formidabile capacità narrativa Angelo Floramo, presenza speciale anche sulla scena, Guarnerius attraversa la vita di Guarnerio d’Artegna uno tra i più importanti umanisti friulani che, nel morire, lasciò alla Comunità di San Daniele del Friuli la Biblioteca Guarneriana, una tra le prime biblioteche pubbliche in Europa. Con alle spalle quasi quarant'anni di carriera, il trio inossidabile composto da Fabiano Fantini, Claudio Moretti e Elvio Scruzzi è pronto nuovamente a debuttare con questa nuova commedia, tutta da ridere.
Si tratta di una importante co-produzione che vede insieme i quattro Teatri di Produzione e Ospitalità della Regione Friuli Venezia Giulia La Contrada Teatro Stabile di Trieste, Bonawentura/Teatro Miela Trieste, a.ArtistiAssociati Gorizia, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, dedicata alla fine del Patriarcato di Aquileia, tema culturale del 2020.
Concepito assieme allo studioso e storico dalla formidabile capacità narrativa Angelo Floramo, presenza speciale anche sulla scena, Guarnerius attraversa la vita di Guarnerio d’Artegna uno tra i più importanti umanisti friulani che, nel morire, lasciò alla Comunità di San Daniele del Friuli la Biblioteca Guarneriana, una tra le prime biblioteche pubbliche in Europa. Con alle spalle quasi quarant'anni di carriera, il trio inossidabile composto da Fabiano Fantini, Claudio Moretti e Elvio Scruzzi è pronto nuovamente a debuttare con questa nuova commedia, tutta da ridere.
Per la prima volta assieme,
anche in scena, i quattro interpreti si sono immaginati uno spettacolo
che può essere paragonato a una di quelle allegorie medievali attraverso
le quali i chierici vaganti o i predicatori di strada raccontavano temi
profondi mescolando insieme sapori semplici, e forse per questo
universali, comprensibili da tutti intriso qui con una manciata di
ilarità. Le conoscenze di un esperto filologo medievale come Angelo
Floramo e la sapienza comica popolare del trio friulano si fondono
mirabilmente, fra sacro e profano, citazioni colte e trovate popolari,
in perfetto stile “Incerto”.
Guarnerius racconta nel tempo di un viaggio la vita del grande umanista friulano Guarnerio d’Artegna, il fondatore della Biblioteca civica di San Daniele. A pochi giorni dalla sua morte, nel 1466, i Signori di San Daniele incaricano due cramars, due venditori ambulanti, Firmino Fares (Fabiano Fantini), un erbolâr che commercia in cataplasmi ed unguenti e Brôs di Giovachin (Claudio Moretti), sedonâr ma non solo, insieme al calzolaio Tilio dai Sartorus (Elvio Scruzzi), di portare la triste notizia ad un grandissimo amico dell’umanista friulano, un tale Adelmo Selvaticus (Angelo Floramo), priore della Badia di San Gallo in Svizzera, fratello del più celebre Michele, ottimo amanuense guarneriano. Il testo è intriso di attualità e di parallelismi con i giorni nostri, esilaranti le varie vicissitudini dei protagonisti per raggiungere l'amico: accompagnati da un prosciutto di San Daniele, come omaggio prezioso, lo raggiungeranno dopo mascherine, lasciapassare e certificati (siamo negli anni della peste), derubati dei soldi e con l'aiuto di improbabili passeur.
Guarnerius racconta nel tempo di un viaggio la vita del grande umanista friulano Guarnerio d’Artegna, il fondatore della Biblioteca civica di San Daniele. A pochi giorni dalla sua morte, nel 1466, i Signori di San Daniele incaricano due cramars, due venditori ambulanti, Firmino Fares (Fabiano Fantini), un erbolâr che commercia in cataplasmi ed unguenti e Brôs di Giovachin (Claudio Moretti), sedonâr ma non solo, insieme al calzolaio Tilio dai Sartorus (Elvio Scruzzi), di portare la triste notizia ad un grandissimo amico dell’umanista friulano, un tale Adelmo Selvaticus (Angelo Floramo), priore della Badia di San Gallo in Svizzera, fratello del più celebre Michele, ottimo amanuense guarneriano. Il testo è intriso di attualità e di parallelismi con i giorni nostri, esilaranti le varie vicissitudini dei protagonisti per raggiungere l'amico: accompagnati da un prosciutto di San Daniele, come omaggio prezioso, lo raggiungeranno dopo mascherine, lasciapassare e certificati (siamo negli anni della peste), derubati dei soldi e con l'aiuto di improbabili passeur.
Ubicazione:
Via dei Fabbri, 2a, 34124 Trieste TS, Italia
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