sabato 28 dicembre 2019

L'Armata Brancaleone su RAI Storia

Nell’Italia medievale del XI secolo, Brancaleone da Norcia, ultimo spiantato discendente di una nobile famiglia decaduta, si mette a capo di una improbabile banda di miserabili straccioni, e tra mille rocambolesche avventure la guida alla volta della Puglia, per impossessarsi, grazie a una pergamena rubata al suo legittimo proprietario, del feudo di Aurocastro. E’ il film “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli in onda domenica 29 dicembre 2019 alle ore 21,10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema”. Il film – del quale soggetto e sceneggiatura sono firmati dallo stesso Monicelli con Age & Scarpelli - ottenne uno strepitoso successo di critica e di pubblico anche grazie a interpreti come Vittorio Gassman, Gian Maria Volonté, Enrico Maria Salerno, Catherine Spaak, Maria Grazia Buccella, Folco Lulli, Barbara Steele, Carlo Pisacane. Tre nastri d’Argento per i costumi (di Piero Gherardi), la musica (di Carlo Rustichelli) e la fotografia (di Carlo Di Palma).

lunedì 23 dicembre 2019

In arrivo "Draconis: la storia del drago di Rimini"

A cavallo del 1300, tra le foreste di Rimini, si aggirava una misteriosa creatura, che ha creato non pochi grattacapi alla famiglia Malatesta. A questa creatura è dedicato il nuovo progetto del regista riminese Marco Gentili, il docufilm "Draconis: la storia del drago di Rimini". Non si tratta di una figura mitologica, secondo gli approfonditi studi dello storico riminese Oreste Delucca tra i protagonisti del docufilm. "Draconis vuole riportare alla luce questa storia molto affascinante. Una storia che ha elementi di veridicità: le ossa del drago erano custodite nella chiesa di Belvedere, tra la Gaiofana e San Martino Monte L'Abate", spiega il regista. Purtroppo i bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale hanno distrutto la Chiesa e provocato la scomparsa delle ossa. Ma oggi la via sulla quale sorgeva la Chiesa si chiama appunto via Ca' del drago. "Tengo a sottolineare che il mio docufilm ha un tono accademico, vuole discostarsi da programmi come Mistero. Non vogliamo trattare occultismo. Ci sono testimonianze, reperti, storia locale, biologia. La figura del drago è affrontata dal punto di vista reale e simbolico. Vogliamo inoltre capire come mai in Oriente rappresenti il bene, mentre in Italia e altri luoghi del continente rappresenta il male". Il progetto Draconis nasce cinque anni fa: "Quando ho conosciuto la storia del drago, in quel momento ha iniziato a battere forte il mio cuore di bimbo - commenta divertito il regista - ma d'altro canto sono sempre stato un amante del fantastico e del medioevo, nel 2015 infatti ho fondato un'associazione culturale Tolkeniana". La campagna promozionale del film è partita venerdì 20 dicembre, mentre il trailer sarà pubblicato nel mese di gennaio. "Il film uscirà nella seconda metà del 2020, poi uscirà in dvd e sulle tv-online come Amazon, speriamo anche su Netflix. Punteremo anche ai mercati esteri, Giappone e in particolare America, dove c'è grande interesse per il medioevo italiano".

giovedì 28 novembre 2019

"Robin Hood nel castello di Nottingham" a Fondi (LT)

Sabato 30 novembre 2019 alle ore 17.00 all'Auditorium Sergio Preti (ex auditorium San Domenico) di Fondi (LT) andrà in scena lo spettacolo “Robin Hood nel castello di Nottingham”, spettacolo con attori, pupazzi e sagome della Compagnia I Guardiani dell’Oca di Chieti.
Nell’affascinante mondo dell’Inghilterra medioevale, Robin Hood e la sua allegra compagnia, immersi nel verde fantastico e magico della Foresta di Sherwood, tentano di opporsi eroicamente alle cattiverie del perfido Principe Giovanni, detto “senza terra”, e del suo fedelissimo e cattivissimo Sceriffo di Nottingham. In un crescendo di emozioni i ragazzi potranno rivivere un’affascinante storia dal sapore antico, ricca di sorprese e colpi di scena.
Little John, Frate Tuck, Lady Marianne, lo Sceriffo di Nottingham e il piccolo soldato Artur faranno a gara per impedire o agevolare le imprese eroiche di Robin Hood.
Tra fantasmini, castelli e antiche leggende, per circa un’ora tutti potranno partecipare attivamente all’avventura fantastica di Robin.
Lo spettacolo è adatto a bambini dai 3 anni in su, l’ingresso è di 3 Euro e parte del ricavato sarà destinato al progetto “Teatri Senza Frontiere”.
Per prenotazioni è possibile telefonare al numero 327-3587181 o inviare una mail all’indirizzo tbbcomunicazione@gmail.com.

venerdì 22 novembre 2019

"Decameron, tutto nel baule" a Belmonte Piceno (FM)

Michele Nardi e Filippo Mantoni sabato 23 novembre 2019 porteranno in scena, al teatro Don Bosco di Belmonte Piceno (inizio ore 21.15), la rivisitazione comica del Decameron di Boccaccio. Titolo dell’allestimento “Decameron, tutto nel baule’ della M/N Produzioni teatrali, per la regia di Flavia Martino. E’ il terzo spettacolo del Festival Storie, promosso da cinque Comuni del Fermano e dall’associazione Progetto Musical con la direzione artistica di Manu Latini. Per informazioni e biglietti: 339.3706029.
Lo spettacolo? Una mitragliata di vitalità e trasformismo che – fanno sapere dall’organizzazione – per un’ora tiene il pubblico in sala con gli occhi incollati sulla scena. Nardi e Mantoni si scambiano a seconda delle esigenze le vesti di narratore, cantore, menestrello, ragazzo, ragazza, messere, nobile. Due giullari reinterpretano, attraverso spunti estremamente efficaci, le più famose novelle del capolavoro di Giovanni Boccaccio. Un baule da trasportare fuori le mura della città è il pretesto per ricollegare tra loro i diversi aneddoti dell’opera: inizialmente, i due saltimbanchi sono curiosi, ma la paura di una maledizione li conduce a trovare sempre una scusa per ritardare l’apertura della cassa, la quale, in realtà, raccoglie i segreti di signori e dame, l’erotismo spontaneo e sano dell’epoca medievale, gli imbrogli e le truffe dell’Italia popolare della metà del XIV secolo. Alla fine dei racconti, i due giullari trovano il coraggio per aprire finalmente il baule, che contiene ben più di un tesoro, ovvero i simboli stessi di un autentico capolavoro della letteratura italiana. Una rappresentazione giocosa, allegra, artisticamente autentica, che ha avuto il merito di sottolineare l’immortalità dell’opera, il Decameron, e che ha saputo dimostrare come le radici della nostra storia affondino in un passato popolaresco allegro e colorato.
Michele Nardi è un talento partito dal Fermano e ora impegnato in tutta la penisola. Si è diplomato all’Accademia “Sofia Amendolea” di Roma, partecipando a numerosi festival internazionali. Ha studiato con Emma Dante, Stefano Benni, Mariano Rigillo e ha lavorato, tra gli altri, con Massimo Wertmuller.
Anche Filippo Mantoni si è diplomato all’Accademia “Sofia Amendolea”. Si è formato con Flavio Albanese, Elisabetta De Vito, Sara Mangano e Pierre Yves Massip. Ha firmato la regia di spettacoli classici come “Edipo il Re” e “Casina”. Con Michele Nardi condivide dal 2017 anche la direzione artistica di InSuasa, festival di teatro organizzato nell’Anfiteatro Romano di Suasa.

martedì 5 novembre 2019

“Medioevo di luce” su Rete8

La trasmissione ideata da Marina Moretti, con la regia di Antonio D’Ottavio, ancora una volta propone storie, esperienze e persone meno note, ma che sicuramente fanno grande l’Abruzzo. Seguendo la suggestione del gomitolo rosso, Il Lato Positivo riavvolge la matassa del racconto avvalendosi di testimonianze chiave, appositamente scelte per l’argomento della settimana. Le straordinarie immagini di Antonio D’Ottavio, le musiche scelte da Marina Moretti e i contributi cinematografici giusti contribuiscono alla realizzazione di un prodotto appagante per gli occhi e per la sete di conoscenza dello spettatore. Nella prima puntata della nuova stagione, in onda martedì 5 novembre 2019, alle 21.00 sull’emittente televisiva abruzzese Rete8, il grande protagonista è il Medioevo, diverso però da come abitualmente viene immaginato: i secoli bui in realtà furono straordinariamente fecondi sotto tutti i profili, artistici e antropologici. La puntata “Medioevo di luce” si avvale di uno scenario ideale, quello della Notte dell’Ilex, la festa a carattere medievale che si svolge ogni estate a Elice (Pescara). Attraverso il racconto degli organizzatori e dei componenti dell’associazione La Fratellanza dello Scorpione, scopriremo quanto il nostro vivere quotidiano sia sempre più ispirato al Medioevo, a partire dalla tavola e dai cibi meno raffinati, tanto in voga oggi.

venerdì 23 agosto 2019

Gioacchino da Fiore, profeta della globalizzazione

Lunedì 26 agosto 2019 alle 19,30 al Castello Svevo di Cosenza si terrà la presentazione del documentario prodotto dall’Associazione Culturale SM.ART “Gioacchino da Fiore, profeta della globalizzazione”.
Il documentario vuole essere uno strumento per divulgare in modo più ampio possibile la conoscenza del pensiero dell’Abate Gioacchino. Uno strumento di immediata fruizione, per contribuire a fare comprendere agevolmente il messaggio filosofico e politico del grande pensatore calabrese, che inspiegabilmente non ha ancora trovato spazio nei programmi di studio delle scuole superiori.
Il progetto è realizzato dall’Associazione Culturale SM.ART ed è cofinanziato dalla Regione Calabria, con il Piano di Azione e Coesione 2014/2020 – Asse 6.7.1 triennio 2017/2019 Azione 3 -Tipologia 3.2: Valorizzazione della cultura calabrese e delle personalità di rilievo della storia della Calabria.
Vissuto nel medioevo a cavallo tra il 1100 e il 1200,  Gioacchino da Fiore, abate fondatore dell’Ordine Gioachimita, fu capace di parlare con papi e sovrani. Tra i suoi incontri con personaggi noti come l’imepratore Enrico VI Hohenstaufen, con l’imperatrice Costanza d’Altavilla, madre di Federico II e quello con Riccardo Cuor di Leone, che era in attesa di imbarcarsi alla volta della Terra Santa per la terza crociata.
Gioacchino da Fiore è da sempre uno degli autori medievali più studiati nel mondo.
Pensatore universale andò contro le posizioni teologiche dominanti della Scolastica parigina che sostenevano la consumazione del tempo in attesa del Giudizio Universale. Ma in questa visione, per Gioacchino non c’era spazio per l’azione dell’uomo. Andando coraggiosamente controcorrente Gioacchino liberò gli uomini dal terrore della Storia, della fine del Tempo, dall’ansia apocalittica. Grazie alla sua robusta armatura teologica capovolse la concezione del tempo e asserendo l’importanza dell’azione umana ha proiettato l’umanità verso un’età della speranza operativa.

lunedì 19 agosto 2019

Amalfi 839 A.D. Il musical

Sabato 24 agosto 2019 alle ore 21.00 sotto le antiche volte dell’Arsenale della Repubblica di Amalfi (SA) riecheggiano le note del musical che racconta la nascita della Repubblica Marinara di Amalfi. L’appuntamento stabile di ogni sabato sera per l’estate 2019. Ad ingresso libero, consigliata la prenotazione.
Ripercorrendo la storia d’amore di Antonio e Giovanna, e della loro lotta contro il cattivo principe longobardo Sicardo, scopriremo assieme anche la Storia della nascita della Repubblica Marinara di Amalfi. Arrivato all’ottava stagione e con all’attivo più di 500 repliche, l’Amalfi Musical si conferma uno degli spettacoli più apprezzati della Costiera Amalfitana.
Si tratta di un “musical immersivo” con  gli attori, tutti di caratura nazionale, che interpretano la storia calati tra il pubblico, a pochi passi da loro, e che ripercorrono le vicende della Repubblica Marinara all’interno dell’Antico Arsenale, dove venivano costruite le navi che hanno fatto la potenza marinara di Amalfi.

venerdì 16 agosto 2019

Il Racconto del Mulino

Domenica 18 agosto 2019 il tour teatrale turistico della Compagnia di Arti e Mestieri si ferma a Tramonti di Sopra (PN). Un appuntamento che comprende un’escursione, lo spettacolo “Il racconto del Mulino” e la degustazione dei prodotti tipici della Valle Tramontina.
L’occasione per raccontare le vicende che ruotano intorno al mulino idraulico nel nostro territorio è la visita al mulino Pradiel di Tramonti di Sopra, tipico mulino di montagna, così che per chi vuole seguire l’intero programma si prevede una escursione con guida alle pozze Cristalline formate dal Meduna e al mulino con partenza alle 15.30 dal centro Visite di Tramonti di Sopra, lo spettacolo alle ore 19,00 a Borgo Titol e a seguire una cena, sempre a Borgo Titol, con specialità della Val Tramontina.
E’ anche previsto il trasporto in corriera per chi vuole raggiungere Tramonti con partenza da Pordenone alle 14 (per prenotazioni tel. 043440115). Lo spettacolo che fa parte del progetto “Le vie d’acqua: l’eredità di Leonardo”, mette inscena la storia della tecnologia più importante che dal medioevo in poi ha mosso opifici di ogni genere e di cui Leonardo si occupò e perfezionò nel progettare le sue macchine.
Si ripercorre attraverso il mulino la storia del territorio friulano e delle diatribe inerenti l’uso dell’acqua che vedevano contrapposti mugnai e veneziani, che gestivano la fluitazione del legname, che proveniva anche dalla Val Tramontina. Inizia, con la ruota idraulica, un processo di liberazione dalla fatica, processo in realtà controverso e non lineare in cui siamo ancora immersi.
Proprio per questo i mulini erano all’origine luoghi pieni di mistero e fascino, luoghi di perdizione, di eresie, di peccato, di truffe, che nello spettacolo l’interprete racconta attraverso i diversi personaggi. Il mulino è ‘parlato’ da mugnaie e nobildonne, mogli, figlie e donne d’oggi che ruotano attorno al mugnaio/musicista, in un chiacchiericcio della quotidianità che appare il retrobottega della Grande Storia, a suggerire che i contemporanei conflitti sull’energia sono nodi creati nel Medioevo dal girare delle pale con la forza dell’acqua. Accompagna e dialoga con i personaggi il musicista/mugnaio interpretato da Nicola Milan alla fisarmonica.
Il testo ha vinto il premio internazionale di drammaturgia “La scrittura della differenza” Capri 2008 con la motivazione Attraverso vari registri linguistici il mulino diventa metafora di uno sviluppo economico controverso, restituendoci una riflessione molto attuale sulle trasformazioni delle tecniche  ed il loro impatto  sull’ambiente e sulle condizioni di vita delle persone.
Chi vuole può seguire tutto il programma o anche assistere solo allo spettacolo. Informazioni e prenotazioni: info@compagnidiartiemestieri.it -  tel: 043440115.
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mercoledì 24 luglio 2019

Incontro musicato con Chiara Frugoni e Vinicio Capossela

In occasione dell’uscita dell’ultimo disco, “Ballate per uomini e bestie”, Vinicio Capossela sarà a Clusone venerdì 26 luglio 2019 per un incontro musicato con Chiara Frugoni, studiosa che ha dedicato gran parte della propria ricerca ad approfondire temi e personaggi che caratterizzarono la cultura tra l’anno mille e il Rinascimento.
Nella città che ospita il ciclo di affreschi raffiguranti il Trionfo della morte e la Danza Macabra, dipinti dal pittore clusonese Giacomo Borlone de Buschis tra il 1484 e il 1485 sull'esterno dell'Oratorio dei Disciplini a Clusone, l’artista e la storica si confronteranno in un colloquio aperto e reciprocamente curioso a partire dalle convergenze tematiche tra i loro rispettivi lavori. Un confronto inframezzato da alcune canzoni sotto l’influsso e l’ispirazione del grande quadro danzante dell’ultimo Carnevale, quello in cui nulla vale se non la regola della Signora, e le maschere che portiamo (il ricco, il povero, il mercante, il vescovo …) sono infine ciò che davvero noi siamo.
Con brani come “Danza macabra” o la “Peste”, Capossela attingerà a un immaginario che entra in risonanza strettissima col decennale lavoro di ricerca storica di Chiara Frugoni, di cui è da poco uscito “Uomini e animali nel Medioevo” (Il Mulino 2018).
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lunedì 22 luglio 2019

Game of Sforza al Castello Sforzesco

Lunedì 22 Luglio 2019, alle ore 21,30 nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco in Piazza Castello, 1 a Milano nell'ambito della manifestazione "Estate Sforzesca 2019" Fatti di Storia e Dramatrà presentano "Game of Sforza i 50 anni che sconvolsero Milano", spettacolo di e con Davide Verazzani.
La storia, coinvolgente e incalzante, delle oscure e misteriose vicende della famiglia Sforza. Che a Milano prese il potere nel 1450 e lo perse per sempre solo 50 anni dopo. Colpi di scena uno dopo l'altro, intessuti di sete di potere, lussuria, arroganza, intrighi, tradimenti, ma anche di bellezza, amicizia, amore e... Leonardo da Vinci! Una storia che sembra arcaica, ma risulta incredibilmente moderna, tanto da essere avvincente come una puntata di “Game of Thrones” (mancano solo i draghi!). Ingresso: euro 5,00.

mercoledì 26 giugno 2019

L’arte del selfie nel Medioevo

Giovedì 27 giugno 2019 alle ore 21.30 ai Cortili di Ago a Modena, Giovanni Succi presenta "L’arte del selfie nel Medioevo". Dante tra immagine e immaginazione. Spettacolo di teatro-canzone, un racconto a braccio musicato, voce e chitarra acustica Per la rassegna cut Your Hair A cura di La Barberia Records.
Un racconto a braccio, voce e chitarra acustica, informale, ironico e rilassato ma storicamente e letterariamente fondato; si alternano canzoni e storie intorno al tema dell’autorappresentazione.
Verranno presentati vari personaggi ma per lo più un Dante come non te lo ha mai presentato nessuno, in carne ed ossa, immerso nella vita reale del suo tempo.
Il racconto si focalizza sulle Rime Petrose, sconosciute ai più, sperimentali e violente, in cui Dante si fa un selfie preso male: è solo, in balia di un clima ostile, assediato dall’amore ossessivo per una donna (Petra) che non è Beatrice, infatti non salva, anzi: lo condanna, come la natura stessa, alla durezza e al supplizio. Dante come non lo hai mai visto.
L’ultima delle Rime Petrose però parla di VENDETTA: il rappporto con Petra si complica, Dante da succube si fa sadico, volano stracci e turpiloquio Duecentesco. Il Dante che non avresti mai immaginato.
Il racconto è intervallato da versioni in acustico di canzoni dal repertorio dell’artista (Bachi Da Pietra, Con Ghiaccio, ecc.), più quattro inediti in esclusiva per la serata: uno dal nuovo album in uscita (2019), tre di sua pcomposizione su testo integrale di Dante Alighieri.
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lunedì 27 maggio 2019

Caterina da Siena su Rai Storia

Terracotta policroma del XV secolo raffigurante Santa Caterina da Siena
Caterina, la futura santa e patrona d’Italia e d’Europa, nasce a Siena nel 1347, ventitreesima figlia di un tintore. Fin da piccola decide di non sposarsi e vive in una piccola cella che si ricava in casa, vestendo la tunica bianca e il mantello nero dei domenicani. Passa la vita dedicandosi attivamente alle opere di carità, curando i malati e i lebbrosi e assistendo i condannati a morte. Secondo la tradizione muore a Roma a trentatré anni, nel 1380, sfinita dalle troppe penitenze. Viene canonizzata da un papa di Siena, Pio II, nel 1461. A lei e ai suoi luoghi di culto è dedicato il nuovo appuntamento con “La croce e la spada”, in programma lunedì 27 maggio 2019 alle 22.10 su Rai Storia.
In primo piano l’imponente basilica di San Domenico, una costruzione in stile gotico iniziata nel XIII secolo, molto frequentata da Caterina durante la sua vita. All’interno della struttura è conservata la Sacra Testa di Santa Caterina, collocata su un altare marmoreo dello scultore Giovanni di Stefano. Sono, inoltre presenti capolavori pittorici del Sodoma, come “L’estasi di Santa Caterina” e “Santa Caterina cade tramortita dopo aver ricevuto le stimmate”. Oltre alla basilica, nella città di Siena è presente la Casa Santuario di Santa Caterina. Al di là del porticato c’è una celletta, dove sono custoditi oggetti legati alla Santa. Notevole è inoltre l’Oratorio del Crocifisso, costruito nel 1623 sull’orto della famiglia di Caterina per custodire il crocefisso che secondo al tradizione le procurò le stimmate. Sono importanti anche le preziose ceramiche: vasi di porcellana stupendamente decorati, usati per contenere l’olio della lampada votiva, offerti in occasione delle Festa che ogni anno viene celebrata a Siena in onore di Santa Caterina.
Ma tracce della vita della Santa sono presenti in tutta la città. Attraversando la Contrada dell’Oca si arriva a Fontebranda, un’antica fonte medievale dove la giovane Caterina andava ad attingere l’acqua. Nel versante opposto della valle, la ripida e pittoresca Via del Costone porta a pochi passi da Piazza del Duomo. E’ su questa salita che, secondo la tradizione, Caterina ebbe la prima visione. Alla fine della salita del Costone si giunge alla scalinata che parte dal Battistero e fiancheggia il Duomo di Siena, dove si trova il luogo cateriniano per eccellenza: il trecentesco Ospedale di Santa Maria della Scala. Nel centro storico di Siena si trova, infine, la Pinacoteca Nazionale, dove sono conservati numerosi dipinti che raffigurano la Santa, realizzati da artisti della scuola senese come Domenico Beccafumi e Andrea Vanni.

domenica 28 aprile 2019

Robin Hood nel castello di Nottingham

Domenica 28 aprile 2019 alle ore 17,00 al Teatro Fenaroli di Lanciano quarto e ultimo appuntamento con la rassegna “Primavera in fiaba”, dedicata agli spettatori più piccoli con le storie più belle di fiabe, racconti e personaggi per bimbi e ragazzi, promossa dalla Compagnia Teatrale I Guardiani dell'Oca Abruzzo Tucur Teatro e inclusa nella stagione Teatrale 2018/2019 del Teatro Fenaroli di Lanciano.
In scena lo spettacolo con attori e pupazzi dal titolo Robin Hood nel castello di Nottingham / Lanciano a cura de I Guardiani dell'oca – Guardiagrele; con Tiziano Feola e Zenone Benedetto, testi e regia Zenone Benedetto
Nell'affascinante mondo dell'Inghilterra medioevale, Robin Hood e la sua allegra compagnia, immersi nel verde fantastico e magico della Foresta di Sherwood, tentano di opporsi eroicamente alle cattiverie del perfido Principe Giovanni, detto “il senza terra", e del suo fedelissimo e cattivissimo Sceriffo di Nottingham. In un crescendo di emozioni i ragazzi potranno rivivere un'affascinante storia dal sapore antico, ricca di sorprese e colpi di scena. Little John, Frate Tuck, Lady Marianne, lo Sceriffo di Nottingham e il piccolo soldato Artur, faranno a gara per impedire o agevolare le imprese eroiche di Robin Hood. Tra fantasmini, castelli e antiche leggende, per circa un'ora, tutti potranno partecipare attivamente all'avventura fantastica di Robin Hood nel castello di Nottingham
Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro (16.30/19.30) e il giorno dello spettacolo dalle 15.30.

martedì 16 aprile 2019

E sìta. Il giardino moràto – Catanzaro tra medioevo ed età moderna

La storia e la cultura della seta in Calabria sono al centro della nuova edizione del progetto “Transumanza. Medioevo e ruralità” che ha toccato i luoghi più caratteristici della Presila in un abbraccio ideale tra i territori. A promuovere l’iniziativa è l’associazione EOS Sud, in collaborazione con la Proloco di Zagarise ed il Comune di San Giovanni in Fiore che hanno ospitato nelle rispettive comunità una parte delle attività. La rassegna, con sottotitolo “Le vie della seta”, arriva ora a Catanzaro, Capoluogo di regione, con una serie di appuntamenti che si terranno nelle sale del Complesso Monumentale San Giovanni. Nella stessa sede sono stati presentati i dettagli delle giornate che, tra convegni, visite guidate, laboratori e proiezioni video, avranno come protagonista la nobile arte della seta che vide Catanzaro recitare il ruolo di città regina in Europa tra il 1300 e il 1700. Presenti alla conferenza stampa Ivan Cardamone e Marco Polimeni, rispettivamente assessore alla Cultura e Presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Andrea Perrotta dell’Associazione Eos Sud, promotrice del progetto, e Domenico Gallelli, sindaco del Comune di Zagarise.
Si parte sabato 20 aprile 2019, alle ore 18,00 al Polo museale del San Giovanni a Catanzaro con la proiezione in anteprima del documentario dal titolo “‘E sìta. Il giardino moràto – Catanzaro tra medioevo ed età moderna” che intende far rivivere la memoria autentica di Catanzaro che lega la sua storia, fin quasi dalle origini, alla fibra preziosa della seta, ai numerosi orti urbani e ai disegni dei celebri damaschi.

lunedì 1 aprile 2019

La Divina Commedia Opera Musical in scena a Roma

Da martedì 2 a domenica 7 aprile 2019 al Teatro Brancaccio di Roma in scena La Divina Commedia Opera Musical.
La Divina Commedia Opera Musical accompagna il pubblico in un avvincente viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, coinvolgendo gli spettatori in un continuo susseguirsi di scenografie immersive, coreografie acrobatiche, videoproiezioni animate in 3D, effetti speciali e musiche emozionanti e struggenti che prendono forma su un palco modulare automatico con sollevamento di piani, impreziosito dalla presenza di elementi scenici di forte impatto. Lo spettacolo è valorizzato dall’interpretazione esclusiva di Giancarlo Giannini come voce narrante, che rappresenta la maturità di un Dante che ricorda quando a metà della propria esistenza, spinto da una forte crisi personale, trova nella scrittura una salvezza creativa. Per questa nuova edizione è stato previsto un restyling dei testi e della scatola scenica, ancora più moderna e impattante, che rende la Divina Commedia ancora più attuale e fruibile da tutti.
Una nuova edizione dello spettacolo che si annuncia ancor più spettacolare e coinvolgente: “È stato un grande privilegio per me poter rimettere in forma espressiva un’opera così importante e significativa come la Divina Commedia – ha sottolineato il regista Andrea Ortis. Ho voluto creare una fantasia e portare l’azione registica, le visioni e le idee in forma di musical, in maniera armonica, leggendo in chiave moderna il capolavoro di Dante, grande scrittore, poeta, genio e soprattutto uomo”.
Prodotta da Music International Company, l’opera vanta un team creativo d’eccezione, una troupe di grande talento e competenza che, con 24 cantanti-attori e ballerini-acrobati e oltre 50 professionisti, porta in tour una produzione innovativa e ambiziosa, un vero kolossal teatrale.
Suddiviso in due atti, il musical è reso ancor più spettacolare da oltre 200 costumi utilizzati dal cast e più di 50 scenari che si susseguono l’uno dopo l’altro a ritmo serrato e in cambi scena a vista, tenendo alta l’attenzione del pubblico di ogni età, dal primo all’ultimo minuto.
L’Opera ha ottenuto l’importante Patrocinio della Società Dante Alighieri, che l’ha anche insignita della Medaglia d’Oro, e si pregia della prestigiosa collaborazione di Mondadori come Educational Partner.
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giovedì 14 marzo 2019

La città comunale: Piacenza nei secoli XII e XIII

La terza puntata di “Quarta dimensione”, nuovo format inserito nel palinsesto di Telelibertà, si concentra tutta sui temi de “La città comunale: Piacenza nei secoli XII e XIII” (in onda giovedì 15 marzo 2019 alle 20.30). Saranno in tutto quindici le puntate, condotte dalla Biblioteca Monumentale della Galleria Alberoni, dall’architetto Manrico Bissi, studioso di Storia locale, impegnato da anni per promuoverne la conoscenza e la divulgazione. Il set, ispirato ad un’ambientazione di sapore storico, è essenziale e richiama uno studio un po’ retrò, sintetizzato dalla presenza di uno scrittoio, di un paio di poltroncine classiche, di una scaffalatura in legno con vari libri sulla storia locale. L’idea generale è quella di accompagnare gli spettatori in una serie di percorsi/documentari televisivi dallo sfondo storico-artistico. La regia è di Giuseppe Piva.

mercoledì 13 marzo 2019

"Alla corte di un giullare" a Brescia

Domenica 17 marzo 2019 alle ore 21.00 al Teatro Der Mast in Via Giosuè Carducci, 17/E a Brescia va in scena "Alla corte di un giullare" con Christian Poggioni.
Lo spettacolo è una giullarata popolare, ovvero un insieme di monologhi che traggono spunto dai vangeli apocrifi, dalla novellistica medievale e anche dalla mitologia antica.
È recitato in una lingua reinventata che miscela diverse cadenze e parole dei dialetti del nord Italia, dando vita in alcuni casi ad un linguaggio fortemente onomatopeico detto grammelot.

Lo stile, irriverente e portato all’eccesso, richiama le rappresentazioni medioevali eseguite da giullari e cantastorie. I testi sono in gran parte liberamente ispirati alle opere di Dario Fo quali Mistero buffo, Storia della tigre ed altre storie, Fabulazzo osceno.
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martedì 12 marzo 2019

"Domus Clari Geminiani” presentazione a Modena

Documentari. Le “pietre vive” di Modena e Nonantola al Forum Monzani Eventi a Modena



Una serata per scoprire le storie millenarie che raccontano le “pietre vive” del Duomo di Modena e dell’Abbazia di Nonantola. L’appuntamento è per le 20.45 di giovedì 14 marzo 2019 al BPER Forum Monzani di Via Aristotele 33 a Modena, con la presentazione del dvd “Domus Clari Geminiani”, il primo documentario realizzato sul Duomo di Modena, la casa di san Geminiano.
Un’esplorazione storica, artistica e narrativa del “monumento” intorno al quale si è sviluppata ed è cresciuta la città. Un edificio sacro innalzato a partire dal 1099, quando a Modena non c’era il vescovo, e voluto dai cittadini come casa per il Santo Patrono Geminiano. Il documentario è stato realizzato da Stefano Caselli e dal professor Renato Cavani, con il contributo di Nicola Xella (direttore della fotografia), Enrico Degli Esposti (musiche originali), Carlo Battelli (montaggio e regia) e con la partecipazione di Mario Cordova, Andrea Ferrari e Franca Lovino. Un racconto che ha il Duomo al centro ma che si sviluppa anche attraverso il territorio della provincia di Modena e che ha coinvolto in particolare il comune appenninico di Frassinoro, dove è stata realizzata la ricostruzione storica medievale degli ambienti e dei personaggi: Lanfranco, Wiligelmo con la sua bottega e i suoi scultori, Matilde di Canossa, i Maestri Campionesi.
“Duomo e Abbazia manifestano un legame davvero profondo tra la Chiesa e le loro città che va ben oltre la sfera dei praticanti. Modena sente il Duomo come centro della comunità – evidenzia l’arcivescovo di Modena-Nonantola don Erio Castellucci -, l’Abbazia è una cosa sola con la vita dei nonantolani. In questo dvd si ritrova il sapore le storie di casa, delle storie belle. Della storia che si è cristallizzata in queste pietre ma che non ha il colore del passato, ha quello attuale delle nostre radici, delle storie che respirano saggezza”. Dal Duomo, dunque, alla Concattedrale dell’Arcidiocesi, l’Abbazia di Nonantola, che ha radici ancora più antiche: la fondazione del complesso monastico ad opera di Sant’Anselmo risale infatti alla metà dell’ottavo secolo.
Il dvd contiene anche il filmato realizzato da Caselli e Battelli insieme a Fabio Fasulo, presentato lo scorso 16 settembre in occasione della riapertura al culto della basilica, restaurata dopo il terremoto del 2012. Le musiche sono sempre di Enrico degli Esposti, la narrazione è di Stefano Caselli e Cristina Luppi.
“È stata una sfida lunga e impegnativa - spiega Caselli - che ci ha permesso di vivere nei centri di gravità di Modena e Nonantola. Abbiamo raccontato quello che i nostri occhi hanno visto ma, soprattutto, quello che i nostri cuori hanno sentito. E ci siamo riusciti grazie alla preziosa e insostituibile guida del professor Renato Cavani”.
L’evento, ad ingresso gratuito, è organizzato dall’arcidiocesi di Modena-Nonantola, con il contributo di BPER Banca. Saranno inoltre presentati dall’architetto Alberto Desco i primi tre volumi della collana Figurae (edizioni Artestampa), nata per raccontare i significati religiosi, umani e storici che si celano nell’architettura e nell’arte sacra di Duomo e Abbazia.
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martedì 26 febbraio 2019

Il nome della Rosa su Rai Uno

Partirà lunedì 4 marzo 2019 su Rai Uno la serie tv tratta da Il nome della rosa, bestseller di Umberto Eco, già portato sullo schermo da Jean Jacques Annaud con Sean Connery nei panni di Guglielmo da Baskerville e un Christian Slater al suo debutto in quelli del novizio e narratore della storia, Adso da Melk. In questa nuova versione la regia è affidata a Giacomo Battiato, mentre nel ruoli dei due monaci troviamo John Turturro e Damian Hardung.
Una sfida non da poco, quella di riportare in vita Il nome della rosa soprattutto per via del confronto inevitabile che si farà con il film originario del 1986 e con il romanzo stesso. C'è da dire che rispetto alla pellicola di Jean-Jacques Annaud, stavolta anche lo stesso Umberto Eco ha partecipato alla stesura della sceneggiatura degli otto episodi, che avranno una durata di circa un'ora ciascuno.
Prodotta da 11 Marzo Film, Palomar e TMG, in associazione con Rai Fiction, vede John Turturro e Damian Hardung nelle vesti di due frati benedettini che si ritrovano invischiati tra i misteri che avvolgo un'abbazia nell'inverno del 1327. Numerosi delitti efferati coinvolgono, infatti, una serie di persone che hanno avuto a che fare con un libro maledetto, il secondo libro della Poetica di Aristotele, presente all'interno della biblioteca. L'opera di Annaud era un vero e proprio "giallo" in piena regola che per esigenze cinematografiche aveva sfrondato dalla storia tutto l'apparato mistico e filosofico presente nel romanzo originario. Questa nuova versione, da quel che si può intuire, sembra innestarsi narrativamente sulla stessa linea del suo predecessore, ma con toni meno chiaroscurali. E se il montaggio del promo italiano punta ad un andamento più contemplativo, quello internazionale - andrà in onda il 5 marzo sulla francese OCS - invece è decisamente più ritmato e più centrato sugli aspetti "thriller".