lunedì 29 gennaio 2018

‘Riccardo (Lunga Vita al Re)‘ in scena a Roma

La ‘Compagnia Giovani’ ATR Sofia Amendolea, sotto la guida del Regista Paolo Alessandri e interamente composta da attori under 30, porta in scena al Teatro Cometa Off di Roma dal 31 gennaio al 4 febbraio ‘Riccardo (Lunga Vita al Re)con un cast pluripremiato che ha ricevuto, tra il maggio 2016 ed il giugno 2017, ben quattordici premi internazionali, ottenuti per l’ultima produzione ‘The Farm’, diretta dallo stesso Alessandri, andata in scena in nove Festival Internazionali di 8 differenti nazioni: Polonia, Francia, Macedonia, Serbia, Repubblica Ceca, Marocco ed Egitto. ‘Riccardo’ è un uomo solo. Un combattente di nobili origini, un Principe d’Inghilterra, che però ha avuto in sorte un Fato crudele: quello di essere un Mostro nel vero senso del termine.
Nella oscura e superstiziosa Inghilterra medievale, Riccardo di Gloucester, nobile rampollo della casata degli York, viene al mondo prematuro. Nel panorama culturale del medioevo cristiano la deformità viene vista come un marchio del Demonio ed il giovane Riccardo cresce infatti nell’emarginazione, sentendo su di sé gli effetti di questa demonizzazione. Fino a quando non sceglierà di ‘sposarla’: divenendo finalmente, a tutti gli effetti, quel Mostro che tutti credono egli sia.
Il focus registico dell’adattamento prende piede da una semplice intuizione: William Shakespeare, durante la sua prolifica vita, non sì è mai autodefinito come ‘Autore Classico’; al contrario egli ha sempre vocato le sue Opere, anche quando le ambientava in epoche pre-Elisabettiane, nel descrivere vizi e virtù dell’umanità a lui contemporanea.
Racconta il Regista Paolo Alessandri: "Una volta rimossa la polvere del cosiddetto 'Stile Classico' (uno stile che Shakespeare, grande innovatore, probabilmente oggi non avrebbe condiviso), "Riccardo III" si rivela essere un'opera al contempo Epica ed Umana, Avventurosa e Psicologica, addiritura Psicoanalitica, se consideriamo i due magistrali monologhi di Riccardo che aprono e chiudono la tragedia. La regia dell'adattamento non modernizza il testo shakespeariano, bensì la recitazione degli Interpreti che lo portano in scena. La Parola è la vera regina dello spettacolo. Una parola a volte poetica, a volte violenta e sprezzante, ma sempre Asciutta e Vera. Ogni tentazione di adottare orpelli e vezzi recitativi viene eliminata dal palcoscenico."
Un palcoscenico sul quale, grazie anche alle attente azioni coreografiche, alle canzoni cantate dal vivo dai giovani e bravissimi interpreti, alla scenografia essenziale e minimale, alla purezza monocroma dei costumi, alle luci nette e contrastate, viene a costruirsi nel corso dello spettacolo una nuda e poetica 'macchina infernale', che vedrà Riccardo - carnefice per eccellenza - divenire vittima della propria stessa crudeltà.

giovedì 25 gennaio 2018

Bogre, un film sulle tracce di Catari e Bogomili

Bulgaria, Occitania, Italia centro-settentrionale, Bosnia, Istanbul: ecco le cinque tappe di Bogre, il film documentario che racconta la storia di Catari e Bogomili, un viaggio delle idee da un capo all'altro dell'Europa medievale.
Archiviata la prima tappa in Bulgaria, la troupe di Bogre ha lanciato una campagna di crowdfunding per proseguire la sua ricerca: iniziata il 5 dicembre 2017, terminerà il 12 febbraio 2018.
Il regista Fredo Valla e Ines Cavalcanti dell’associazione Chambra D’Oc - che si occupa della produzione esecutiva – hanno ricevuto attenzione e interesse da appassionati ed esperti di cultura occitana e di storia del cristianesimo medievale, entrando in contatto con una miriade di persone e realtà associative che hanno deciso di sostenere il film documentario sulla piattaforma online produzionidalbasso.com.
L’iniziativa promossa in Italia e nel Sud della Francia ha destato quindi l'interesse e il sostegno di tanti donatori, ma tra i risultati meno attesi e più graditi vanno considerate le tante offerte di collaborazione e partecipazione ricevute al di qua e al di là delle Alpi da quando è partita la campagna.
Con una somma raccolta di quasi 10000 euro , Bogre oggi tira le somme e guarda davanti a sé l'obiettivo che si avvicina, la seconda tappa, il viaggio per filmare l'Occitania catara.
“Se all'inizio della campagna sentivamo la necessità di raccontare e condividere la storia dei catari e dei bogomili, una storia maltrattata per secoli, oggi questa necessità è diventata anche una responsabilità, una grande responsabilità nei confronti di ogni donatore che fino ad oggi ha contribuito al nostro progetto. Per questa ragione abbiamo bisogno del sostegno di chi crede – come noi – che la memoria vada coltivata con passione, sempre, e in particolar modo quando la storia è stata scritta dai vincitori”, conclude il regista Fredo Valla. Bogre è una storia di idee, di religioni, di viaggi, di persone e di poteri. Una storia che verrà narrata attraverso la telecamera e il linguaggio d’oggi e che si propone di mettere in luce l’attualità per cui merita di essere raccontata.
È ancora possibile sostenere la loro campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso cliccando qui !
 

domenica 21 gennaio 2018

"Indictus. La Terra è di Nessuno" su YouTube

L’ambientazione storica di “Indictus. La Terra è di Nessuno”, la prima web serie italiana diretta da Francesco Dinolfo, scritta da Marianna Lo Pizzo, è rivelata dalle prime scene. La storia dei borghi delle Madonie come non è mai stata raccontata prima è una co-produzione IdaA e Reverse Agency, realizzata con il sostegno di Sicilia Film Commission nell’ambito del programma “Sensi Contemporanei” – primo bando pubblicato in Italia da una amministrazione pubblica dedicato alla produzione di web serie per under35. Un’opera prima che narra del Medioevo arabo normanno nelle terre dell’altopiano delle Madonie, girata in 11 comuni dell’entroterra, di cui tre Borghi più Belli d’Italia, Sperlinga, Gangi, Geraci Siculo, insieme a Petralia Sottana, Marsala, Caltavuturo, Caccamo, Pollina, la Camera delle Meraviglie di Palermo e due installazioni site specific della Fiumara d’Arte. Indictus è stato apprezzato per la sua “originale rilettura di luoghi, gesta e personaggi, a metà tra storia e leggenda, in una Sicilia magica e misteriosa, contesa tra Arabi e Normanni” ottenendo il cofinanziamento di Sicilia Film Commission nell’ambito del programma “Sensi Contemporanei”.
Dal 18 gennaio 2018 sul canale YouTube Indictus sarà possibile vedere Indictus, la web serie in 7 episodi, della durata complessiva di 74 minuti, recitata in italiano da un cast prevalentemente siciliano, sottotitolata in inglese e arabo, e interattiva in quanto l’utente durante ogni puntata avrà la possibilità di scoprire, in qualsiasi momento dello streaming, una pillola di “ciò che non è stato detto”, digressioni narrative chiamate appunto indictus.  In Indictus la tecnologia e il linguaggio innovativo utilizzato, il talento di creativi e attori under30, la sinergia di maestranze artigiane siciliane e il contributo sperimentale di artisti visuali, sono al servizio della narrazione di una storia poco nota ai più, con lo scopo di trasmettere un messaggio di integrazione sociale e coesistenza, importante per il momento storico e sociale che stiamo vivendo. Nell’anno in cui Palermo è Capitale Italiana della Cultura 2018 e in cui lo sguardo internazionale si focalizza proprio sulle terre siciliane, Indictus  è l’opportunità di presentare una nuova immagine della Sicilia all’estero, un racconto epico leggendario che affonda le radici nella Storia meno nota e che si allontana nettamente dall’idea di una terra dilaniata dalla mafia, per restituire all’Isola il suo passato ricco di storia e di cultura. Indictus è ispirato a fatti storici, con personaggi realmente esistiti ma riletti in chiave moderna. L’incontro tra culture, lingue, società, l’Oriente e l’Occidente, Arabi e Normanni, la religione utilizzata come propaganda per giustificare la conquista, già nel Medioevo hanno messo le fondamenta di quella che è oggi l’eredità delle popolazioni del Mediterraneo, un meticciato in cui il sangue dei vinti e dei vincitori è unito nella genetica e nelle tradizioni delle popolazioni odierne.
Tra duelli, combattimenti, spade e cavalli, castelli medievali, panoramiche mozzafiato di mari e montagne selvagge, sono raccontati i tradimenti e gli inganni alla corte di Ruggero d’Altavilla, la vicenda personale di Serlon, archetipo dell’uomo moderno, protagonista amletico alla ricerca della propria libertà e ponte tra le culture, la brama di conquista del popolo normanno e di prevaricazione del mondo arabo. Indictus è un appassionato ritratto dei caratteri, una volta separati e in contrasto, che oggi compongono l’ibridazione e la contaminazione dei popoli mediterranei.
Attorno agli anni Mille, la Sicilia era già terra di convivenza tra popoli, sincretismo di lingue e religioni. Arabi, Normanni, Longobardi e Bizantini rappresentavano la popolazione di quella terra, uno dei primi esempi di coesistenza tra popoli e di integrazione culturale e sociale. Gli Arabi, presenti in tutta la Sicilia dal 827 perché considerata posizione strategica per il controllo sul Mediterraneo contro l’Impero Bizantino, per 250 anni islamizzarono l’isola, fino all’arrivo dei Normanni, guidati da Ruggero d’Altavilla e dal fratello Roberto il Guiscardo, su committenza del Papa: una popolazione dal nord Europa, prima Vichinghi poi abitanti della Normandia, che unificò la Sicilia rendendola indipendente. Indictus è la rielaborazione di fatti scolpiti nella Storia. Parte dai personaggi e dalle vicende storiche attorno al Gran Conte Ruggero d’Altavilla, narrate dal monaco benedettino Goffredo Malaterra nelle cronache “De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis fratris eius” (1098 circa) e descritte dal geografo arabo Al-Idrisi nel “Libro di re Ruggero” (1138 circa), per arrivare a intrighi e intrecci in una reinterpretazione moderna.
Nella Battaglia di Cerami del 1063, 36 soldati normanni, guidati da Serlon d’Altavilla (Roberto Luigi Mauri) e dall’amico fraterno Arisgot (Dario Raimondi), con l’aiuto di San Giorgio, sconfissero 3.000 arabi in una sola notte. Una leggenda i cui numeri mutano nelle versioni e assumono caratteri iperbolici nel tempo. La missione del Gran Conte Ruggero I d’Altavilla (Santi Cicardo) di allontanare dalla Sicilia gli Arabi infedeli inizia a prendere forma, con la creazione della Contea di Jerax, di cui Serlon diventa vassallo. Alla corte di Ruggero, la moglie Adelasia (Valeria La Bua) è preoccupata per la malattia del figlio Simone, sotto le cure del cerusico Engelmaro (Massimo Graffeo) e l’occhio attento del servo arabo convertito Abdel Nasser (Giuseppe Cimarosa). Aldruda (Roberta Azzarone), giovane moglie di Serlon, viene trascurata dal marito, soprattutto dopo l’arrivo di Ibrahim (Manfredi Russo), Emiro di Castrogiovanni, simbolo di intaccabile fede islamica e di vasta conoscenza ignota ai Normanni. Ogni personaggio nasconde il proprio personale obiettivo, tra trame, segreti celati e molti non detti, si dipana un intreccio di conflitti interni, sensi di colpa, vendette, complotti e tradimenti. L’amore fraterno e la cieca osservanza della religione cristiana entra in crisi, il desiderio di riscatto sociale prende il sopravvento a discapito del valore della vita, la fama di potere e di gloria rende coraggioso il pavido, la brama di dominio fa dimenticare che l’uomo non possiede la terra, ma che la vive per la durata di una vita e ha il dovere di migliorarla e non di sfruttarla. Il gioco di ruoli in cui la Storia si riflette nella Finzione rendendola Realtà, il Non detto diventa l’unica Verità possibile, il Vinto si innalza sul Vincitore, il Pio perde la fede a favore dell’Empio, l’Amico si rivela nel suo opposto, Nemico, è il terreno fertile di cui si alimenta Indictus.
Durante i 7 episodi, visibili gratuitamente su YouTube, a un certo punto compare in alto a destra l’icona “scopri ciò che non è stato detto”: gli indictus sono piccoli video collaterali, della durata che varia dai 30 secondi ai 2 minuti, contrassegnati dalla “i” che si inseriscono all’interno dell’episodio. L’utente cliccando, quando lo ritiene opportuno e in qualsiasi momento della puntata, sulla “i” avrà la possibilità di approfondire un aspetto fulcro della storia, caratterizzata da numerose trame sottese e inserti strategici. È consigliabile, a livello narrativo, accedere agli indictus quando compare la scritta “scopri ciò che non è stato detto”. Digressioni utili alla comprensione della vicenda, carichi di simbolismi e azioni: chi non vede gli indictus non vedrà la storia allo stesso modo, perché ciò che la Storia non racconta è raccontato da ciò che non viene detto.
Francesco Dinolfo, siciliano classe ’90, è regista e ideatore di Indictus, un progetto nato nel 2015 insieme a Emanuele Mocciaro e sceneggiato da Marianna Lo Pizzo. Una crew creativa, composta da artigiani, stilisti e artisti, genuinamente siciliana, nonostante le esperienze professionali fuori regione di molti dei talenti che hanno collaborato alla web serie, a iniziare dallo stesso Dinolfo, diplomato allo IedED di Torino e con alle spalle numerosi spot, video emotional e cortometraggi in tutta Italia. Un talento che ha deciso di tornare nella sua Terra di origine e lavorare con perseveranza per contribuire alla diffusione della fama e della cultura della sua regione. Gli attori sono preparati da Santi Cicardo, da anni nell’ambiente teatrale siciliano, nonché interprete di Ruggero. Le scene sono curate da Giuseppe Inguaggiato e Gaetano Salvo, con il contributo di Emanuele India, creatore del Mandala del 6° episodio. La rivisitazione moderna dei costumi, la scelta dei tessuti e delle fogge sono a cura di Francesco Mocchia di Coggiola e Ilaria Turchesi, con l’utilizzo dei gioielli creati da Valentina Sciumè. Gli effetti speciali sono accuratamente realizzati da Francesca Malvaso, le coreografie dei combattimenti è affidata a Turi Scandura, esperto di arti medievali, e Giuseppe Cimarosa che, oltre a interpretare Abdel Nasser, ha contribuito a coordinare l’intervento dei cavalli in numerosi episodi, in qualità di maestro d’equitazione del Teatro Equestre Cimarosa, noto a livello nazionale. La colonna sonora è composta dal gruppo torinese NOIR e l’arrangiamento è a cura di Daniele Mattiuzzi e Pietro Barale. La sigla è realizzata da Dinolfo con una riproduzione in 3D di mosaici, intarsi e muquarnas della Cappella Palatina di Palermo, simbolo di cooperazione tra Arabi, Normanni e Bizantini.
“Indictus | La Terra è di Nessuno” è stato cofinanziato dalla Sicilia Film Commission che prima, tra le amministrazioni pubbliche italiane, ha pubblicato un bando per giovani videomaker in tema di serialità per il web nell’ambito del programma “Sensi Contemporanei – Lo sviluppo dell’industria audiovisiva nel Mezzogiorno”.
“Indictus | La Terra è di Nessuno” è il primo prodotto audiovisivo, creato ad hoc per YouTube, in cui si racconta la storia della Sicilia medievale e dei suoi dominatori, in luoghi poco conosciuti dalla bellezza antica, borghi riconosciuti tra i più Belli d’Italia, che conservano ancora segni di antiche leggende. In ogni luogo è stato raccontato un tratto della vicenda, talvolta non coincidendo esattamente con i luoghi realmente protagonisti delle vicende narrate da Malaterra. Gli episodi ambientati a Jerax, l’attuale Geraci Siculo, sono stati girati a Caccamo, dove il castello è ancora in ottime condizioni. Oggi a Geraci Siculo è possibile comunque ritrovare elementi architettonici e narrativi che si ricollegano alla storia raccontata in Indictus: la via dedicata a Serlon d’Altavilla, i vini dedicati ad Aldruda, la Torre di Engelmaro ancora perfettamente integra. Due le opere di land art della Fiumara d’Arte di Antonio Presti si trovano sui monti Nebrodi, l’incredibile Labirinto di Arianna di Ilario Manfredini e la maestosa piramide in acciaio corten 38° Parallelo di Mauro Staccioli, presenti rispettivamente nel 4° e 6° episodio.

sabato 20 gennaio 2018

Re Arduino sulla RAI

La parabola di re Arduino, una delle figure più popolari e leggendarie apparse sul proscenio della storia tra il decimo e l'undicesimo secolo. Con lui, durante il medioevo, la zona del Canavese conosce il suo momento storico più significativo.
Un personaggio che il professor Alessandro Barbero analizza con Paolo Mieli a 'Passato e Presente', il programma di Rai Cultura in onda lunedì 22 gennaio 2018 alle ore 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Dopo aver sconfitto e ucciso Pietro, vescovo di Vercelli, ed essere per questo stato scomunicato e dichiarato decaduto, nel 1002 Arduino riesce a farsi incoronare Re d'Italia sfruttando il malcontento dei grandi feudatari contro lo strapotere dei vescovi.
Arduino è un re rivoluzionario per i suoi tempi, e prova senza successo a lottare contro l'imperatore di Germania Enrico II. Nel 1014, abbandonato da tutti, è costretto a deporre le insegne regali, e si ritira nel monastero di Fruttuaria, vicino a Torino, dove muore.

lunedì 15 gennaio 2018

La Corona Ferrea su RAI 1

I tesori del Duomo di Monza verranno svelati al pubblico della Tv. Mercoledì 17 gennaio 2018 alle 21.20 su Rai1, nel nuovo programma dal titolo "Meraviglie - La penisola dei tesori", Alberto Angela presenterà al suo grande pubblico la Corona ferrea e il tesoro del Duomo con i suoi simboli legati alla regina Teodolinda. Particolare da sottolineare è proprio l’incursione della Corona in un programma dedicato, in quattro puntate, esclusivamente a 12 dei 53 siti Unesco italiani, tre per puntata: uno al nord, uno al centro e uno al sud.
Alberto Angela ha voluto aggiungere alcuni tesori imperdibili, anche se privi della certificazione di patrimonio dell’umanità, come la Corona ferrea. "La scelta di raccontare un oggetto anziché un luogo come per tutti gli altri temi della trasmissione - ha voluto raccontare il conduttore - è un omaggio e un servizio alla cultura che con la Rai abbiamo voluto fare alla Corona ferrea: l’opera d’arte simbolo inequivocabile della cristianità e sinonimo di potere sin dal Medioevo, che ha diviso e soprattutto unito popoli. È, ancora una volta, il riconoscimento popolare della Corona ferrea a patrimonio dell’umanità".
Custodita nella Cappella di Teodolinda, caratterizzata dal colossale ciclo pittorico dei fratelli Zavattari, recentemente restaurato, la Corona ferrea fu realizzata fra il IV e V secolo utilizzando oro, gemme e smalti. Secondo la pia tradizione il chiodo interno al diadema proviene dalla croce di Cristo. La corona fu donata alla regina dei longobardi da papa Gregorio Magno e fu usata per incoronare re e imperatori come Barbarossa e Napoleone.

mercoledì 10 gennaio 2018

"Il nome della rosa" in scena a Bolzano

La versione teatrale di uno dei più importanti romanzi del Novecento, vale a dire Il nome della rosa di Umberto Eco, è portata in scena al Teatro Stabile di Bolzano da giovedì 11 a domenica 14 gennaio 2018 per la prima volta in Italia nell’adattamento di Stefano Massini per la regia di Leo Muscato. Il nome della rosa segnò l’esordio letterario di Eco nel 1980, fondendo mirabilmente in un unico romanzo gothic novel, cronaca medioevale, poliziesco, allegoria e giallo. Tradotto in 47 lingue, ha vinto il Premio Strega nel 1981, mentre la sua versione cinematografi ca è stata diretta da Jean-Jacques Annaud e interpretata, tra gli altri, da Sean Connery. Anno di grazia 1327, siamo in un monastero benedettino dell’Italia settentrionale.Guglielmo da Baskerville, monaco inglese ed ex inquisitore seguace del fi losofo Ruggero
Bacone, ha l’incarico di mediare un incontro tra francescani, protetti dall’imperatore Ludovico il Bavaro, e gli emissari del papa di Avignone, Giovanni XXII. Il monaco inglese e un suo allievo giungono all’abbazia, dove, durante la loro permanenza, vengono uccisi sette monaci: tutti i delitti sembrano ruotare attorno alla biblioteca del monastero che nasconderebbe un misterioso segreto. Guglielmo da Baskerville, con l’aiuto del suo allievo, scoprirà il responsabile e il movente degli assassinii.
Un omaggio al grande intellettuale, da poco scomparso, amante del teatro, in un vero e proprio colossal intriso di mistero e suspense.

domenica 7 gennaio 2018

Pulcinella e la vera storia della Befana

A chiusura della rassegna “L'albero delle storie a Natale”, domenica 7 gennaio 2018, alle ore 18.00, al Teatro Comunale “Nicola Resta” di Massafra (Piazza Garibaldi), la compagnia Burattini al Chiaro di Luna porterà in scena "Pulcinella e la vera storia della Befana", spettacolo di burattini di e con Massimiliano Massari. Costumi di Simona Traversa.
"L’epifania - si legge nella scheda artistica dello spettacolo - ha origini lontanissime nel tempo, discendenti da tradizioni magiche pre-cristiane che poi si fondono con elementi folcloristici e cristiani. La trama dello spettacolo, tuttavia, prende spunto da un periodo ben preciso, ovvero l’alto medioevo, quando le civiltà contadine, nonostante il cristianesimo in Europa fosse già fortemente radicato, credevano ancora in Diana, la dea romana della luna e della fertilità, oltre che della caccia. Nelle dodici notti comprese tra il Natale e il 6 Gennaio, periodo di semina e perciò anche di aspettative e speranze per il futuro raccolto, i contadini credevano di vedere volare Diana con altre figure femminili, per rendere, appunto, fertili le campagne. All’inizio Diana e le donne al suo seguito, non avevano nulla di maligno, ma la Chiesa cristiana le condannò in quanto pagane, dichiarandole figlie di Satana. Diana, da buona dea della fecondità, diviene una divinità infernale, assumendo le sembianze di una vera strega. È a questo punto che si innesta la storia fantastica di Pulcinella, che colpito da una sciagura, è costretto a raggiungere Diana nel regno dei morti, con tanto di bara, fiori, ceri, e funerale e non prima di avere evocato il diavolo Satanasso. Ma grazie anche all’aiuto di San Nicola, Pulcinella riuscirà a far conciliare Diana con la Chiesa, facendola diventare la famosa vecchietta che noi tutti conosciamo, ovvero la Befana".
Info e prenotazioni: www.teatrodelleforche.com; 0998801932/3497291060. Posto unico 5 euro. Si consiglia di prenotare dato il numero limitato di posti.

sabato 6 gennaio 2018

Medicus su RAI 3

Medicus è il film proposto da Rai 3 per la sua prima serata di sabato 6 gennaio 2018. Andrà in onda dalle 20.30 ed è un drama tedesco di cinque anni fa diretto da Phillip Stolzl. La narrazione si basa inoltre sul romanzo dal titolo The Physician scritto da Noah Gordon ed è distribuito dalla Universal Pictures. Le musiche invece sono a cura del compositore Ingo Ludwig Frenzel. Prima di assistere alla sua visione, scopriamo qualche particolare su trama e cast e altre curiosità.
La trama di Medicus segue le vicende di Robert Cole, un uomo dotato dell’abilità di predire il futuro che vive nell’Inghilterra dell’XI secolo. Le sue prime esperienze con quella che viene considerata stregoneria avvengono quando Robert ha appena sei anni e realizza che la madre morirà per via di un’appendicite. Dopo essere rimasto orfano, decide di seguire un cerusico di nome Barber che lo avvierà alla conoscenza della medicina medievale. Durante il suo apprendistato, il mentore viene tuttavia colpito da una cataratta, che spinge il giovane a chiedere l’intervento di un medico tradizionale. Questo incontro cambierà del tutto la vita di Rob, che sceglierà di diventare medico a tutti i costi.
Il cast di Medicus assegna il ruolo di protagonista a Tom Payne, che vediamo nei panni di Rob Cole e Jesse Ben Benjamin. Al suo fianco attori del calibro di Stellan Skarsgard (Barber), Olivier Martinez (Scià Ala ad-Daula), Emma Rigby (Rebecca), Elyas M’Barek (Karim), Makram Khaoury (Imam), Ben Kingsley (Ibn Sina= e Stanley Ownsend (Bar Kappara).

martedì 2 gennaio 2018

Tristano & Isotta su RAI 3

Martedì 2 gennaio 2018 va in onda su Rai 3 il film storico del 2006 Tristano & Isotta, ore 21.15. Diretto da Kevin Reynolds (Montecristo, Risorto, Robin Hood), il film vede la partecipazioni di attori di acclarata bravura, come James Franco (candidatura Oscar miglior attore per 127 ore) e Sophia Myles (Transformers, L'ultimo vichingo). Le musiche sono composte dalla seconda donna che ha vinto un premio Oscar per la miglior colonna sonora, Anne Dudley, nel 1998 con il film Full Monty. Invece la fotografia è affidata ad Artur Reinhart. Tante sono state nel corso degli anni le versioni del mito medievale, ne sono stati tratti fumetti, romanzi, e nondimeno film. Questa versione di Kevin Reynolds non ha ricevuto alcun premio, sebbene potesse poggiare su un ventaglio di attori di livello. Il film tuttavia non presenta nemmeno errori storici, anzi, l'ambientazione è resa in maniera verosimile e appropriata.
Tristano & Isotta si rifà all'omonimo mito medievale: i due amanti clandestini segnati dall'avverso destino. Ambientato nell'Inghilterra dell'alto medievo, il film propone una versione semplificata del mito, senza accogliere tutte le peripezie dei viaggi compiuti dai due originali amanti, le avventure in Paesi stranieri. Tristano è un giovane orfano, preso in cura dal futuro re di Cornovaglia Lord Mark e allevato come fosse figlio suo. Durante un combattimento, Tristano - ormai divenuto un giovane e forte guerriero - viene creduto morto, e onorato con i riti funebri della sua gente: lasciando il suo corpo su una barca che scorre lontano dalle coste della Cornovaglia. Viene ritrovato per caso da Isotta, figlia del severo re Donnchadh, che lo salva e lo rimette in forze. Ma la giovane donna non sa che ha appena salvato l'assassino del suo promesso sposo Morholt. Tra i due giovani nasce un amore intenso e passionale, ma quando si scopre l'identità di Tristano, questi è costretto a partire e separarsi da lei per salvarsi la vita. Il re d'Irlanda indice un torneo: chi riuscirà a vincerlo potrà far sposare sua figlia con un lord. Tristano, all'oscuro della reale identità di Isotta, vi partecipa e vince, così, il suo benefettore, Lord Mark, sposerà Isotta. Quest'uomo, interpretato in maniera calzante da Rufus Sewell, in questa versione cinematografica diventa un buono e devoto marito tradito dalla moglie, che cerca invano di conquistarne il cuore. Al contempo Tristano è un eroe forte e valoroso che combatte a fianco del suo re fino ad esalare l'ultimo respiro. Il destino dei due amanti impossibilitati a vivere il loro sublime amore è compiuto, e anche Isotta potrà lasciarsi andare alla morte. A fare da sfondo in tutto il film i bellissimi paesaggi impreziositi dalla fotografia di Artur Reinhart: paesaggi nordici mozzafiato, luoghi impervi e lontani.