mercoledì 22 aprile 2020

Piazza dei Miracoli su Rai Uno

Mercoledì 22 aprile 2020 alle ore 21.25, la Piazza dei Miracoli di Pisa sarà protagonista della trasmissione di Rai Uno, “Meraviglie. La penisola dei tesori”. Condotta da Alberto Angela, la trasmissione propone un viaggio alla scoperta dei luoghi che rendono l’Italia una vera e propria “penisola dei tesori”. Tesori che provengono dall’antichità, ma anche dal Medioevo e dal Rinascimento, e da tutte le epoche passate. Attraversare e conoscere l’Italia significa poter incontrare capolavori che provengono da ogni epoca, caratteristica che la rende unica al mondo.
La puntata sarà dedicata a Pisa e alla sua famosa Piazza dei Miracoli, ma anche ai i Sassi di Matera e alle Dolomiti, tutti e tre siti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità.  Al racconto di Pisa sono dedicati i primi 45 minuti di trasmissione. Nella Piazza dei Miracoli, come si legge sul sito della Rai che annuncia la puntata, Alberto Angela illustrerà la storia e le particolarità della famosa Torre pendente, si potrà ammirare il Duomo con la lampada che, secondo la leggenda, avrebbe fornito a Galileo Galilei ispirazioni per le sue teorie. Nel Battistero sorprenderà la particolare acustica, e si comprenderà perché il camposanto di Pisa con i suoi famosi affreschi, costituisce una straordinaria attrattiva meno spettacolare della Torre, ma sicuramente di grande fascino e di grande valore storico artistico. Il restauro e la ricollocazione in parete degli affreschi del camposanto, raccontano inoltre un momento di eccellenza tutta italiana.
Bellissime immagini, alcune girate con il drone, portano lo spettatore ad ammirare uno dei luoghi più famosi del mondo, ricco di storie e di arte, augurandosi che sia possibile quanto prima poter nuovamente permettere le aperture di questi luoghi ai visitatori.
Per vedere la puntata online clicca qui !

lunedì 20 aprile 2020

Umbria medievale a Linea Verde

Appuntamento con Linea Verde, su Rai Uno, alle ore 12.20 di martedì 21 aprile 2020.
Il futuro ha un cuore antico: negli ultimi anni si sta sempre più affermando la consapevolezza che la vera innovazione non consiste nel rinnegare le concezioni e le pratiche dei nostri antenati, ma nel valorizzarle e interpretarle creativamente.
È così che in Umbria, regione verde per eccellenza, ci mettiamo alla ricerca di antiche tradizioni che sono ancora oggi risorse economiche, ragioniamo sui cambiamenti irreversibili, ci occupiamo di aziende che hanno scelto protocolli ecologici, di giovani imprenditori che cercano nuove strade per valorizzare il loro territorio… Beppe Convertini e Ingrid Muccitelli con la partecipazione di Peppone si muoveranno tra borghi e siti naturalistici di grande interesse, a cominciare dal Lago Trasimeno, mettendo in evidenza la biodiversità del territorio. Tra i colori variopinti dell’autunno visiteremo il “carapace”, la cantina-opera d’arte di Arnaldo Pomodoro e, nel borgo di Piegaro, parteciperemo alla lavorazione artigianale del vetro: una tradizione che risale al Medioevo. Altro borgo, altra tradizione a Deruta che, sin dal Medioevo, è rinomata per le sue ceramiche e ancora oggi la sua economia si basa su questo artigianato. Nelle campagne di Panicale scopriremo l’unico allevamento in Italia di bisonti, ma anche le bellezze del paese, la sua pianta particolare, il teatro e la chiesa barocca. Infine, la raccolta delle olive e la lavorazione in frantoio per l’olio extavergine spremuto a freddo, grande tesoro del Centro Italia e in particolare dell’Umbria.

martedì 14 aprile 2020

"Bonifacio: schiaffo al Papa" su Rai Storia

L'arresto di Bonifacio VIII, miniatura della Nuova Cronica di Giovanni Villani
Martedì 14 aprile 2020 su Rai Storia (Canale 54 del digitale terrestre) alle ore 15,00 Cristoforo Gorno in "Cronache dal Medioevo", racconta l'oltraggio ricevuto da papa Bonifacio VIII nel pieno della disputa con Filippo il Bello di Francia.
Nel Medio Evo il papa è, come oggi, il capo della chiesa cattolica. Davanti a lui si inginocchiano re e imperatori, il suo potere è assoluto. Eppure a Bonifacio VIII tocca un'altra sorte. I suoi contemporanei lo trattano con disprezzo, Dante Alighieri lo mette all'Inferno, Jacopone da Todi lo paragona a un nuovo Lucifero, e Sciarra Colonna lo prende a schiaffi. Quello che avviene ad Anagni, il 7 settembre del 1303, è la cronaca di un oltraggio, un attacco senza precedenti al potere inviolabile di un papa.

lunedì 6 aprile 2020

Un video sul caso di Simonino da Trento

Trento, 23 marzo 1475, giovedì santo. Simone, un bambino di circa due anni, scomparve misteriosamente tra i vicoli dell'antica città alpina. Il giorno di Pasqua il suo corpo senza vita venne ritrovato nei pressi della casa della piccola comunità ebraica locale. Ritenuti responsabili del rapimento e dell'omicidio del bambino, gli ebrei furono subito incarcerati, processati e, sulla base di confessioni estorte con la tortura, condannati a morte. L’accusa si fondava sulla credenza, o leggenda, che gli ebrei compissero sacrifici rituali di fanciulli cristiani. Il piccolo Simone (detto il 'Simonino') fu subito considerato un martire al centro di un culto intenso. La venerazione, sostenuta dalla diffusione di immagini sacre e partecipate processioni, attraversò i secoli.
Solo negli anni sessanta del Novecento ci fu un processo di revisione che portò all'abolizione del culto. Quella del Simonino è una vicenda straordinaria perché attraversa i secoli e ha lasciato grande traccia nell'arte e sulla stampa. Ma c'è di più. Si tratta, potremmo dire, di una fake news ante litteram, costruita ad arte all'interno di uno spregiudicato progetto di costruzione del nemico.
Il video “L'invenzione del colpevole: il caso del Simonino da Trento” sarà trasmesso sul canale YouTube della Fondazione Museo storico del Trentino martedì 7 aprile 2020 alle ore 15,00 nell'ambito del progetto di didattica online Storia.Edu. Alle ore 21,00 e alle 22.30 sarà invece proposto su History Lab, canale di storia e memoria della Fondazione Museo storico del Trentino in onda sul 602 del digitale terrestre e in streaming su hl.museostorico.it. Con gli interventi di Emanuele Curzel, Valentina Perini, Domenica Primerano e Diego Quaglioni. Un video a cura di Matteo Gentilini, Alice Manfredi e Michele Toss. Una produzione Fondazione Museo storico del Trentino, in collaborazione con Museo Diocesano Tridentino.

giovedì 2 aprile 2020

Palazzo Davanzati. Il sogno di un’antica dimora fiorentina

Palazzo Davanzati a Firenze
Il video “Palazzo Davanzati. Il sogno di un’antica dimora” con la storia e gli interni di uno dei meglio conservati palazzi storici fiorentini è il breve documentario disponibile sul canale YouTube del MiBACT https://youtu.be/XN7-znYi6z0, dove dall’inizio dell’emergenza coronavirus i musei, i parchi archeologici e gli istituti autonomi statali stanno fornendo contributi audiovisivi di ogni genere per permettere alle persone di continuare a godere del patrimonio culturale nazionale.
Accorpamento trecentesco di case torri precedenti, Palazzo Davanzati testimonia il passaggio al palazzo rinascimentale nel cuore della Firenze medievale. Una storia antica, cominciata con la famiglia mercantile dei Davizi che lo fondò a metà del Trecento quando fece ritorno da Avignone e proseguita fino ai nostri giorni nei numerosi passaggi di proprietà per entrare definitivamente nel patrimonio dello Stato nel 1956. In queste sale si sono avvicendati personaggi noti e meno noti della storia nazionale, da Carlo Collodi che ne frequentava la bisca clandestina natavi nella metà dell’Ottocento a Giovanni Papini che vi insediò la redazione della rivista “Leonardo”.
Interessato da un lungo restauro dagli anni Novanta al 2009, grazie agli arredi provenienti dai depositi del Bargello, alle collezioni di merletti e oggetti dipinti e ai cicli pittorici degli affreschi, Palazzo Davanzati costituisce oggi un modello di fiorentinità nel mondo, che presto il pubblico potrà scoprire o riscopire.
Con questa iniziativa il Mibact, attraverso un impegno corale di tutti i propri istituti, mostra così non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il dietro le quinte dei beni culturali con le numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, valorizzazione. Attraverso il sito e i propri profili social facebook, instagram e twitter il Ministero rilancia le numerose iniziative digitali in atto. Sulla pagina La cultura non si ferma del sito https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo aggiornamento, sono inoltre già presenti diversi contributi dei luoghi della cultura statali della Toscana.