domenica 28 giugno 2020

L'Armata Brancaleone su Rai Movie

Domenica 28 giugno 2020, in prima serata Rai Movie (canale 24 del digitale terrestre) alle ore 21.20 ricorda Vittorio Gassman con “L’armata Brancaleone”. Vittorio Gassman è l’indimenticabile Brancaleone da Norcia, colui che “non fece mai a mezzo con nessuno”, nel capolavoro nato dal genio di Age & Scarpelli e Mario Monicelli.
Con il suo pomposo discorso all’armata Gassmann/Brancaleone ci introduce in un medioevo bizzarro, popolato da coloriti straccioni che parlano una lingua immaginaria, un misto di latino volgare e dialetti.
Ancora oggi il film è amato e citatissimo, tanto che il termine “armata Brancaleone” è entrato nell’uso comune per descrivere una compagnia sgangherata. Catherine Spaak, Gian Maria Volontè, Maria Grazia Buccella, Enrico Maria Salerno e Barbara Steel interpretano personaggi inconsueti e leggendari. Il film, presentato a Cannes nel 1966 è stato un enorme successo di pubblico e critica.

giovedì 25 giugno 2020

Trailer del film "Il regno"

Stefano Foresi e Max Tortora
Ecco il trailer de Il regno, il divertente film diretto da Francesco Fanuele con protagonisti gli irresistibili Stefano Fresi e Max Tortora. Con loro Silvia D’Amico, Fotinì Peluso, Francesca Nunzi ed Enzo Casertano, in un regno para medievale creato sulla Salaria ai giorni nostri. Il film, distribuito da Fandango, sarà disponibile da venerdì 26 giugno 2020 sulle principali piattaforme streaming tra cui ITUNEs, Google Play, Chily, Sky prima fila, Rakuten, CGHV, Huawei, Infinity, TIMVISION e #iorestoinSALA.
Tranquilli, è una commedia. Eppure trent’anni fa, Giacomo, poco più che dodicenne, viene rinnegato dal padre e cacciato dal casale di campagna che gli ha dato i primi natali. La storia inizia quando il vecchio avvocato del padre, l’eccentrico Bartolomeo Sanna, invita Giacomo a tornare al casale per i funerali dell’odiato genitore. L’uomo si reca al cancello della sua vecchia dimora e nota con stupore che l’avvocato lo è andato a prendere in carrozza. Strano. Ancora più strano è prendere atto che il funerale si tiene all’interno della tenuta, con un prete che parla solo in latino e una folla di contadini vestiti di nero (“amici di papà”, spiega Sanna). Sembra uno scherzo ma non lo è! infatti, Giacomo scopre di aver ereditato Il Regno del padre. In che senso? Presto detto: nei suoi terreni c’è una comunità di persone che ha scelto di tornare a una vita più umile, modesta, senza gli assilli della tecnologia. (“Ma che è? Il medioevo?”, domanda l’ignaro erede al trono). Non capita tutti i giorni di ereditare dei sudditi pronti a darti cieca obbedienza, prosperose ancelle ben disposte a insaponarti la schiena e soprattutto il potere di legiferare a proprio piacimento. Ma Giacomo non è affatto come il padre, che fu un prepotente autocrate tutto d’un pezzo. Lui con i sudditi ci vuole parlare, ci vuole fare amicizia. Grosso errore, nessuno vuole un monarca compagnone, ma lui è così. Riuscirà il re più strampalato della storia a farsi rispettare e diventare l’uomo che non è mai riuscito ad essere?

mercoledì 24 giugno 2020

Lucia Poli inaugura il progetto Decamerone

Lucia Poli
Nell’ambito della 73a Estate fiesolana giovedì 25 giugno 2020 sul palco del Teatro Romano, Lucia Poli, magistrale interprete della lingua del Boccaccio, valorizza l’intelligenza e la comicità delle novelle, da Alibech, candida e ingenua fanciulla desiderosa di servire Iddio, a Calandrino sempre beffato.
La serata fa parte di Decameron. Un racconto italiano in tempo di peste (Progetto e regia di Sergio Maifredi, Produzione Teatro Pubblico Ligure, Direttore di produzione Lucia Lombardo, Consulente letterario Maurizio Fiorilla Patrocinio Ente Nazionale Giovanni Boccaccio).
Lo spettacolo sarà preceduto dalla Lectio Magistralis del Prof. Maurizio  Fiorilla, docente di Filologia della Letteratura Italiana, all’Università Roma Tre.
Questo il  programma della serata  con Lucia Poli
Giornata terza, novella decima ALIBECH
Giornata sesta, novella decima FRATE CIPOLLA
Giornata nona, novella terza, CALANDRINO PREGNO
Giornata seconda, novella quinta, ANDREUCCIO DA PERUGIA
Il Teatro Pubblico Ligure torna a fare spettacolo dal vivo in uno tra i luoghi più belli dove incontrare il pubblico, il Teatro Romano di Fiesole, con quattro serate in cui l’attualità trova uno sfondo ideale nella tradizione letteraria. Per il quarto anno consecutivo  il TPL, fondato e diretto da Sergio Maifredi, è ospite dell’Estate Fiesolana .Proprio sulla collina dove lo ha ambientato il suo autore Giovanni Boccaccio, tornerà a vivere il Decameron, uno dei testi più citati in questi ultimi difficili mesi segnati dalla  pandemia.

Decameron un racconto italiano in tempo di peste vede dopo Lucia Poli altri interpreti d’eccezione come Roberto Alinghieri (9 luglio), Tullio Solenghi (23 luglio), Dario Vergassola e David Riondino (6 agosto). Il progetto è ideato e diretto da Sergio Maifredi, con la consulenza letteraria di Maurizio Fiorilla, curatore delle edizioni del Decameron per Treccani nel 2011 e per Rizzoli-Bur nel 2013, e il patrocinio dell’Ente Nazionale Boccaccio.
Decameron – dichiara Sergio Maifredi – è la festa del racconto, un inno al potere della mente di inventare la vita. Da oltre cinque anni lavoriamo sul primo grande “romanzo” della letteratura italiana per riportarlo alla sua dimensione originaria di racconto che vive nella lettura pubblica condivisa. Boccaccio stesso leggeva in pubblico il suo capolavoro. Lo facciamo, a Fiesole, luogo perfetto per ritrovarci con Boccaccio, insieme a grandi compagni di viaggio: Lucia Poli, Roberto Alinghieri, Tullio Solenghi, Dario Vergassola, David Riondino. Il palcoscenico su cui si muovono gli uomini e le donne del Boccaccio è il Mediterraneo reale di una società mercantile, miscuglio e groviglio di popoli e di religioni, un mondo che a settecento anni di distanza continua ad essere nostro contemporaneo.
Boccaccio – spiega il Prof.  Maurizio Fiorilla,  ha il merito di aver elaborato il primo grande progetto narrativo della letteratura occidentale, inserendo i cento racconti in un libro organico capace di rappresentare la varietà e complessità del mondo. A tutti è concessa una storia, dai re agli operai. Nello spazio della cornice una riflessione di elevatissima profondità culturale si proietta per la prima volta sulle storie raccontate e questo fa del Decameron anche un grande libro filosofico.
Boccaccio ha descritto un gruppo di giovani che, nella Firenze medievale attraversata dalla peste, si sono riuniti in un castello decidendo di occupare il tempo della quarantena raccontando delle storie. I testimoni cantori di questa tradizione sono oggi cinque artisti – Poli, Alinghieri, Solenghi, Riondino, Vergassola – che, ognuno con il suo stile e con il suo personale timbro ironico, ci guideranno all’esplorazione delle novelle di Boccaccio.
Salvatore Battaglia, grande conoscitore e critico del grande autore, ha scritto: “I mercanti, i sensali, i contadini, gli artigiani, i frati buontemponi, i prelati mondani, le suore spericolate, i letterati, gli studenti, assieme ai ricchi borghesi, ai principi, ai cavalieri, alle gentildonne, alle avventuriere: una folla multiforme, vitalissima, incontenibile, i cui individui fanno la realtà, formano il ritmo della vita e il tessuto della società. Un’infinita molteplicità di tipi e di esperienze: la sola che possa aspirare a competere con la versatilità rappresentativa della Divina Commedia”.

domenica 21 giugno 2020

Caterina da Siena su "Pasi che vai" di RaiUno

E' in programma una puntata tutta dedicata a Siena e in particolar modo ai luoghi legati alla straordinaria figura di Santa Caterina, quella di  "Paesi che vai", in onda domenica 21 giugno 2020, alle 09.40, su Rai1.
Santa Caterina è stata una donna che, in pieno Medioevo, ha osato sfidare le convenzioni, impegnandosi nella preghiera ma anche sul piano politico e civile, e allargando il suo raggio di azione da Siena e dalla Toscana in tutta Europa.
Livio Leonardi porterà il suo pubblico nei luoghi legati alla biografia di Caterina, ma anche alla vita senese di quel tempo: l’ospedale di Santa Maria della Scala, dove hanno sostato centinaia di migliaia di pellegrini diretti a Roma e dove erano accolti malati, donne sole e bambini abbandonati. O il Santuario Cateriniano, nella Contrada dell’Oca, dove sorgeva la casa di famiglia e dove alcuni spazi sono, da allora, ancora di proprietà della Contrada, che eccezionalmente ha aperto le porte al programma.
Si parlerà anche di antiche e celebri tradizioni della città, del Palio, con il suo carico di memorie storiche e di appassionata partecipazione da parte di cittadini e turisti, e di alcune eccellenze del territorio note in tutto il mondo.

venerdì 19 giugno 2020

La Via Romea Germanica su Radio Live

Tra borghi incantati e paesaggi naturalistici di grande bellezza si snoda la Via Romea Germanica, l’itinerario percorso nel Medioevo dall’Abate tedesco Alberto di Stade, che, in Italia, dal Brennero attraversa la penisola per giungere a Roma. L’itinerario, oggi candidato a diventare rotta culturale europea, è curato dall’Associazione Via Romea Germanica, che proprio presso il Comune di Cervia, ha attivato la sua sede operativa, per stimolare le attività di comunicazione e promozione del percorso. Il legame tra la città Cervia e la Via Romea Germanica è nato col Cammino del Sale. Proprio seguendo il percorso della Via Romea Germanica, infatti, i pellegrini cervesi si mettono in cammino verso Roma per portare in omaggio al papa il sale prodotto nelle saline, rinnovando un’antica tradizione.
Da venerdì 19 giugno 2020 alle 13.00 sulla emittente nazionale facebook  il racconto della via Romea Germanica nella rubrica Dieci Passi nella Storia, programma dedicato agli appassionati di turismo lento e a chi vuole avvicinarsi a questo modo di fare turismo.
Dieci Passi nella Storia è il programma di RAI Radio Live che racconta i cammini d’Italia e storie dei camminatori. RAI Radio Live si può ascoltare su www.radiolive.rai.it, sull’app RaiPlay, sul Dab o in tv sul Canale del Digitale terrestre dedicato.

venerdì 12 giugno 2020

Luca Maria Spagnuolo racconta il Teatro medievale

Il curatore – in circa 5 minuti – legge e commenta brani originali in volgare sulla nascita del teatro medievale italiano e sulla devozione popolare, allargando dunque il campo d’indagine culturale, senza abbandonare Dante e la Divina Commedia.
Le conseguenze dovute all’emergenza Covid-19 hanno comportato l’inevitabile sospensione degli incontri di “Dante per tutti e le leggende medievali” l’iniziativa culturale che dal 2015 si svolge a Roma e ha come intento la promozione della Divina Commedia e la diffusione della cultura e civiltà medievali attraverso l’arte e la letteratura.
Il suo ideatore e curatore Luca Maria Spagnuolo non ha però fermato le attività e, complice il vasto archivio di materiali e documenti raccolti negli anni, è tornato con un nuovo progetto disponibile ogni venerdì alle ore 12,00 sui canali video YouTube, Facebook e Instagram.
Pillole di cinque minuti utili ad avvicinare il fruitore digitale al momento in cui tornerà ad essere spettatore in carne ed ossa, destinatario diretto del patrimonio sterminato raccolto dal giovane storico dell’arte nelle biblioteche italiane ed europee. I testi letti e commentati, seppur antichi, costituiscono un’innovativa risorsa in quanto documenti inediti e di difficile reperibilità: un patrimonio non più solo per specialisti e studiosi ma finalmente restituito al pubblico. Nei video proposti si offre l’opportunità di tracciare il percorso delle origini del teatro italiano tramite l’introduzione e la lettura di copioni teatrali risalenti ai secoli XIV-XV.
La fruizione è facilitata dalla presenza di sottotitoli in italiano, per consentire la comprensione dell’originale volgare italiano e, inoltre, in inglese, per raggiungere un pubblico anche al di fuori dei confini nazionali: a questi ultimi si offre l’occasione unica di poter conoscere dei testi mai prima d’ora tradotti.

sabato 6 giugno 2020

"Ludus Betrandi" su Tele Friuli

In questi giorni è in corso la produzione del primo episodio dello spettacolo teatrale Ludus Bertrandi – Bertrand de Saint Geniès patriarca di Aquileia. Uno spettacolo a episodi nei luoghi del Friuli: San Giorgio della Richinvelda, Valvasone, Cividale del Friuli sono i comuni coinvolti. 
La performance si inserisce nella tradizione del ciclo del Teatro dei Misteri, una forma di spettacolo proposta da ormai più di un decennio nell’ambito della manifestazione Medioevo a Valvasone, a cura del Grup Artistic Furlan e che in questa occasione si amplia fino a coinvolgere anche i comuni partner del progetto. Il testo è scritto da Angelo Floramo, la regia è di Luca Altavilla, la produzione è dell’associazione Grup Artistic Furlan, con il contributo della regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli e la partnership dei comuni di San Giorgio della Richinvelda, Cividale del Friuli e Valvasone Arzene.
Il primo episodio dello spettacolo avrebbe dovuto debuttare a San Giorgio della Richinvelda, proprio nel luogo dove il Patriarca Bertrando fu assassinato il 6 giugno 1350, ma le condizioni di sicurezza sanitarie hanno costretto l’organizzazione a proporre la versione video dello spettacolo, pur di mantenere fede alla data della ricorrenza del giorno della sua morte. Il documentario dello spettacolo sarà trasmesso su Telefriuli sabato 6 giugno alle ore 20 e domenica 7 giugno 2020 alle ore 15.30. In seguito sarà condiviso nei canali social degli enti coinvolti.
Lo spettacolo. Il 6 giugno del 1350, nei pressi del guado sul torrente Meduna a San Giorgio della Richinvelda, il Patriarca Bertrando di Saint Geniès venne ucciso da una congiura di nobili friulani, che contestavano le sue riforme a danno dei loro poteri. Il testo di Floramo è un vero e proprio Ludus medievale, una Via Crucis umana e terribile del Patriarca, che vede Vitale da Bologna, dipintore chiamato nel Patriarcato di Aquileia da Bertrando, raccontare l’agguato in cui il vegliardo è stato assassinato. Il regista Luca Altavilla ha scelto un cast di alto livello: Gabriele Benedetti nel ruolo dell’artista trecentesco, mentre Alessandro Maione interpreterà un suo allievo di bottega. Gli ornati saranno a cura di Luigina Tusini, le scene e i costumi saranno realizzati dal Grup Artistic Furlan. Alcuni brani del repertorio medievale saranno invece eseguiti da Alessandra Cossi e Fabio Accurso dell’insieme vocale e strumentale Dramsam. 
Il documentario. Il documentario video, sempre per la regia di Luca Altavilla, vede la collaborazione tecnica di Sunfilms e Folkest. Altavilla ha voluto arricchire le riprese dal vivo dello spettacolo con alcuni interventi a commento di Floramo girati nella pregevole location del Museo del Duomo di Udine intitolato proprio a Bertrando e all’interno del quale sono conservati gli affreschi di Vitale da Bologna. Inoltre, sono state girate alcune brevi scene fiction che serviranno a rendere più intensi i momenti chiave del dramma, grazie alla partecipazione straordinaria di Fabiano Fantini e Aida Talliente e alla collaborazione dei gruppi storici del Palio di San Donato di Cividale e del Medioevo a Valvasone. Un vero e proprio viaggio nel tempo fino all'età d'oro del Patriarcato del Friuli, che si inserisce inoltre all'interno delle commemorazioni regionali per il 600° anniversario della sua fine, che avvenne il 7 giugno del 1420.
Gabriele Benedetti
“Ho immaginato questo luogo - aggiunge Altavilla dai prati della Richinvelda, dove si stanno svolgendo le riprese -, nei mesi del confinamento, l’ho immaginato riempirsi di gente, nel brulichio estivo di inizio estate. Un luogo non adatto alla forma del teatro, senza posti a sedere, scene, quinte, ma un luogo simbolico, dove il teatro si tramuta in rito. Pensavo che proprio questo era il senso del teatro, non trovarsi in qualsiasi luogo, ma in quel luogo, in quella sera. Nella sua forma primordiale, forse una forma mai esistita, il teatro è poche cose: riunirsi in un tempo e in un luogo mentre qualcuno traduce in parole per tutti, una storia, un evento, o semplicemente un’azione, un gesto, un costume. Una sintesi estrema di tutto ciò che in quel momento non ci era concesso. Nessun luogo, o meglio ogni luogo, era questa la forma delle nostre comunicazioni digitali. Nessun tempo, o meglio ogni tempo, era questa la forma della riproducibilità tecnica delle nostre trasmissioni culturali. Nessuna storia, o meglio tutte le storie, raccontate nella bulimia narrativa durante le fasi più acute dell’epidemia. Il sogno del Ludus da progetto culturale si è trasformato in un’esigenza esistenziale, dove, prima di tutto, andava rispettato il tempo, la data simbolica del 6 giugno, il giorno della morte del Patriarca, poi il luogo, lo spettacolo, o meglio, le sue prove, nel luogo dell’assassinio, e infine la sua storia, quella raccontata da Floramo/Vitale da Bologna, in una prosa in rima, che a sua volta sta all’origine della lingua, ambientata proprio negli anni terribili della peste nera. Ecco perché un documentario dal vivo, girato durante le prove dello spettacolo nei prati della Richinvelda, arricchito dal commento dell’autore dalle sale del Vitale al duomo di Udine e di qualche breve omaggio all’arte dei luoghi e delle rievocazioni da cui questo progetto prende vita. Quelle che vedrete le ho chiamate prove, perché lo spettacolo, quello lo si può fare solo in un modo, insieme".
L’emergenza sanitaria in atto non ha fermato i “sogni” del Grup Artistic Furlan. "Come ben sappiamo stiamo vivendo un periodo difficile - ha spiegato Sandra Bono, presidente del Grup Artistic Furlan – e non è facile trovare il modo giusto per comunicare l’arte e le tradizioni. Tuttavia volevamo, in accordo con il comune di San Giorgio della Richinvelda, celebrare simbolicamente un momento storico significativo, e questo è stato possibile grazie alla volontà di ripartire di molte persone. Devo un ringraziamento speciale a tutti gli enti coinvolti, ma in particolare a Folkest, al Museo del Duomo-Cattedrale di Udine, alla Parrocchia di Santa Maria Annunziata di Udine, all’Arcidiocesi di Udine – Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali, alla Parrocchia di San Giorgio della Richinvelda, all’Ufficio Diocesano per l’Arte Sacra e i Beni Culturali della Diocesi di Concordia, a PromoTurismoFVG a tutti i volontari che hanno prestato la loro opera preziosa.”
Maggiori informazioni su ludusbertrandi.it.

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venerdì 5 giugno 2020

RaiPlay Learning racconta la Civiltà Medievale

Il Medioevo è quel periodo storico che va dal V al XV secolo. Quei lunghi anni, un tempo bollati con l’espressione secoli bui, sono stati invece valorizzati da storici come George Duby e Jacques Le Goff, per non parlare di Umberto Eco con il suo indimenticabile romanzo “Il nome della Rosa".
Oggi il Medioevo è nuovamente al centro di una forte attenzione da parte degli studiosi, e dei semplici appassionati, per via dell'alta concentrazione di storia e di arte meravigliosa.
L’offerta di RaiPlay Learnig, frutto di un’ampia scelta di programmi culturali, da giovedì 4 giugno 2020, vuole coprire tutte le voci, raccontando il periodo temporale, ma non solo; attraverso la descrizione delle Crociate e del Santo Graal, fino alla cronaca della vita quotidiana, valorizzare le figure storiche di Carlo Magno e di Francesco d’Assisi,  di Dante Alighieri e di Giotto e, infine, mostrare le magnificenze dell’architettura - da Siena a Ravenna - per esprimere al meglio e definitivamente il senso della civiltà medievale.