Il nome della rosa è in scena al Teatro Argentina di Roma fino al 4 febbraio 2018.
Tredici attori diretti da Leo Muscato danno vita a
quaranta personaggi: un vero e proprio Colossal per la scena. Attesa e
curiosità per la trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo, firmata da
Stefano Massini, un omaggio a Umberto Eco nel primo anniversario della sua morte.
Scritta nel 1980, l’opera, a metà tra il gothic novel e il romanzo poliziesco, best seller della letteratura italiana, è stata tradotta in 47 lingue e classificata da Le monde tra i 100 libri più belli del XX secolo.
Scritta nel 1980, l’opera, a metà tra il gothic novel e il romanzo poliziesco, best seller della letteratura italiana, è stata tradotta in 47 lingue e classificata da Le monde tra i 100 libri più belli del XX secolo.
La scena si apre sul finire del XIV secolo. Un vecchio frate
benedettino, Adso da Melk, è intento a scrivere delle memorie in cui
narra alcuni terribili avvenimenti di cui è stato testimone in gioventù.
Nel nostro spettacolo, questo io narrante diventa una figura quasi
kantoriana, sempre presente in scena, in stretta relazione con i fatti
che lui stesso racconta, accaduti molti anni prima in un’abbazia
dell’Italia settentrionale. Sotto i suoi (e i nostri) occhi si
materializza un se stesso giovane, poco più che adolescente,
intento a seguire gli insegnamenti di un dotto frate francescano, che
nel passato era stato anche inquisitore: Guglielmo da Baskerville. Siamo
nel momento culminante della lotta tra Chiesa e Impero, che travaglia
l’Europa da diversi secoli e Guglielmo da Baskerville è stato chiamato
per compiere una missione, il cui fine ultimo sembra ignoto anche a lui.
Quasi in contemporane con la messa in scena, Il nome della rosa si appresta a diventere anche una serie TV.
Il
ruolo di Guglielmo da Baskerville, il monaco-detective interpretato da
Sean Connery nel kolossal diretto da Jean-Jacques Annaud nell'86, è
stato affidato a John Turturro mentre Rupert Everett
sarà il suo antagonista, Bernardo Gui (F. Murray Abraham nel film).
Adso da Melk, il novizio che nel film era interpretato da un giovane
Christian Slater, nella serie tv avrà il volto del diciottenne attore
tedesco Damien Hardung. Alla regia Giacomo Battiato, le riprese
dovrebbero iniziare a gennaio negli studi di Cinecittà.
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