INFERNO
chiamata pubblica per la “Divina Commedia” di Dante Alighieri
chiamata pubblica per la “Divina Commedia” di Dante Alighieri
ideazione, direzione artistica e regia Marco Martinelli ed Ermanna Montanari
in scena Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Alessandro
Argnani, Luigi Dadina, Roberto Magnani, Gianni Plazzi, Massimiliano
Rassu, Laura Redaelli, Alessandro Renda.
musiche Luigi Ceccarelli con gli allievi della Scuola di Musica Elettronica e gli allievi della Scuola di Percussione del Conservatorio Statale di Musica Ottorino Respighi-Latina e con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Giuseppe Verdi-Ravenna
spazio scenico Edoardo Sanchi con gli allievi del Biennio Specialistico di Scenografia per il teatro dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano
costumi Paola Giorgi con Salvatore Averzano e gli allievi di Costume per lo spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano.
regia del suono Marco Olivieri
disegno luci Francesco Catacchio
direzione tecnica Enrico Isola e Fagio.
produzione Ravenna Festival
in coproduzione con Ravenna Teatro/Teatro delle Albe.
Inferno costituisce la prima parte del progetto La Divina Commedia: 2017-2021
di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, commissionato da Ravenna
Festival in coproduzione con Teatro Alighieri, Ravenna Teatro/Teatro
delle Albe.
Inferno è uno spettacolo
itinerante e a posti limitati che partirà dalla tomba di Dante arrivando
al Teatro Rasi e attraversandolo in tutti i suoi spazi.
La durata sarà di circa tre ore.
Consigliamo agli spettatori di indossare abiti e scarpe comode, di
portare una bottiglietta d’acqua e di segnalare se si hanno problemi di
claustrofobia.
Marco Martinelli e Ermanna Montanari raccolgono la sfida di
trasformare in teatro il capolavoro che ha dato origine alla lingua e
alla letteratura italiana. La parola “teatron”, “visione”, la ritroviamo
nella definizione che Dante stesso dà della sua opera, “mirabile
visione”, mirabile teatro quindi, capace di accogliere nel suo campo
visivo l’umanità nelle sue molteplici esperienze. La chiave con cui le
Albe tradurranno il “trasumanar” dantesco è pensare l’opera nei termini
della sacra rappresentazione medievale e del teatro rivoluzionario di
massa di Majakovskij: tutta la città è un palcoscenico, tutti i
cittadini sono chiamati a partecipare, a “farsi luogo”, a farsi
comunità. Ezra Pound definisce Dante l’Everyman: è l’umanità intera che fa quel viaggio, difficile ma salvifico.
Per maggiori informazioni clicca qui !
Per maggiori informazioni clicca qui !
Nessun commento:
Posta un commento