Sabato 20 maggio 2017 al Teatro Paisiello di Lecce nell'ambito della nona edizione del Maggio Musicale Salentino alle ore 21,00 va in scena "In Taberna. Canti, danze e scene di vita da taverna tra Medioevo e Rinascimento" con l'Ensemble Concentus, la Compagnia di danze storiche "Tempus Saltandi" e la Compagnia attori "I Grefada". Regia di Annemette Schlosser Bernardelli. Ingresso libero.
Nel 1200, o forse nel 1300, in una taverna, intorno ad una rustica tavolata illuminata dalla fioca luce delle candele, pellegrini, cavalieri, menestrelli e trovatori, raccontano le loro storie gustando semplici vivande che, consumate con generoso vino, leniscono ogni dolore, accendono gli animi, predispongono tutti all’amore e ai piaceri sensuali. E’ un’epoca buia, la vita è breve e il castigo divino è il timore più grande, ma intorno ad una tavola imbandita e al favor di Bacco da tutti invocato e desiderato, gli animi gioiscono, le paure tacciono, l’amore trionfa…
Passano i secoli e in un’ epoca luminosa, in un ricco palazzo impreziosito da opere d’arte sublimi, presso una tavola sontuosa, dame eleganti, principi e cortigiani, godono del cibo e del vino che insieme alla musica allietano le splendide feste di corte. Musiche colte e raffinate animano i convivi rinascimentali; ma tanto nei palazzi quanto per le strade, tra la gente più umile, risuonano vivaci canti in cui il cibo è protagonista , con frequenti allusioni e doppi sensi che ci rivelano il diffuso desiderio di abbandonarsi ai piaceri della vita. Il cibo, insieme al vino, è dunque simbolo di tutte quelle gioie da cogliere e vivere intensamente, finche’ si gode della fugace giovinezza, poiché “del doman non v’è certezza”.
Passano i secoli e in un’ epoca luminosa, in un ricco palazzo impreziosito da opere d’arte sublimi, presso una tavola sontuosa, dame eleganti, principi e cortigiani, godono del cibo e del vino che insieme alla musica allietano le splendide feste di corte. Musiche colte e raffinate animano i convivi rinascimentali; ma tanto nei palazzi quanto per le strade, tra la gente più umile, risuonano vivaci canti in cui il cibo è protagonista , con frequenti allusioni e doppi sensi che ci rivelano il diffuso desiderio di abbandonarsi ai piaceri della vita. Il cibo, insieme al vino, è dunque simbolo di tutte quelle gioie da cogliere e vivere intensamente, finche’ si gode della fugace giovinezza, poiché “del doman non v’è certezza”.
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