In onda domenica 8 novembre 2015 alle ore 21,10 su La7 il film King Arthur.
Un film di Antoine Fuqua. Con Clive Owen, Ioan Gruffudd, Joel Edgerton,
Keira Knightley. Il giovane Artorius Castus, da tutti chiamato Artù, di
padre romano e madre bretone, ha al suo fianco i cavalieri sarmati,
gloriosi combattenti, condannati dopo la sconfitta in una epica e
passata battaglia a servire l'Impero Romano per 15 anni da quando
arrivano alla pubertà; Lancillotto, Galvano, Galahad, Bors, Tristano e
Dagonet, che poi diverranno i mitici Cavalieri della Tavola rotonda.
Sebbene la sequenza introduttiva del film faccia riferimento esplicitamente a "recenti scoperte archeologiche"
che giustificherebbero questa collocazione temporale, la questione è
quanto meno controversa (vale la pena ricordare che gli storici non sono
neppure concordi nel ritenere che sia esistito un personaggio storico riconducibile alla figura di Artù). Ad ogni modo in una recente edizione della Storia di Re Artù e dei suoi cavalieri di Thomas Malory,
gli stessi curatori all'edizione italiana nella prefazione specificano
che la leggenda sembra sia stata ispirata dalle gesta di un condottiero
britanno del V secolo che contrastò l'avanzata sassone in Britannia.
Ancor più degno di nota, come evidenzia Francesco Benozzo nei suoi
studi di letteratura romanza, «posto che Brân [un predecessore di Artù] è
al tempo stesso Brennos, il capo supremo dei celti continentali, l'eroe
leggendario per eccellenza dell'Età gallica dei metalli, ci si deve
chiedere se - come è accaduto per il suo progenitore - anche a proposito
delle imprese di Artù non sia possibile pensare a un nucleo narrativo
originatosi in una fase precedente la separazione tra celtico
continentale e insulare [cioè alla preistoria]»
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