Riccardo Vannuccini |
presenta
FRANCESCO IL SANTO
Performance a cura di Riccardo Vannuccini
realizzata coi detenuti del carcere di Regina Coeli
e con CATERINA GALLONI ALBA BARTOLI GABRIELE GUERRA MARIA SANDRELLI
CARCERE di REGINA COELI, ROMA
In occasione del GIUBILEO DELLA MISERICORDIA, ARTESTUDIO presenterà mercoledì 18 dicembre 2015 alle ore 15,30, lo spettacolo Francesco Il Santo, a
cura di Riccardo Vannuccini coi detenuti del carcere di Regina Coeli di
Roma. Lo spettacolo è il frutto di un lavoro continuo e stabile di ArteStudio dentro il carcere giudiziario romano che prosegue da oltre
dieci anni, ma è anche il risultato di un laboratorio scenico dedicato
alla figura del santo di Assisi. La misericordia e la pace perseguiti
attraverso una ricerca sulla povertà sono i temi raccontati dallo
spettacolo che utilizza materiali poetici dello stesso Francesco e sulla
sua vita.
Lo spettacolo ci introduce in una parte
della seconda rotonda del carcere romano come ne “la porziuncola”, la
piccola chiesa abbandonata e restaurata da San Francesco. In questo
spazio, secondo un cartello scenico medievale, allegorico e semplice
allo stesso tempo, così come san Francesco scoprì la sua vocazione dopo
un anno passato nelle carceri di Perugia, la performance vuole
intrecciare teatro e vissuto di carcere attraverso il tema della
povertà, intesa come presenza essenziale, e il gioco, inteso come
sapiente azione scenica. Il giullare qui si oppone al testo tomba, al
teatro giudiziario del testo e della letteratura, e propone invece un
teatro del contagio, dell’esempio. L’allegoria diviene gesto che
trascina un secondo gesto misterioso ma autosufficiente, che non
descrive alcunché ma che nella sua essenzialità si fa azione poetica di
conoscenza.
Questa performance non appartiene al
teatro delle forme ma alle azioni esperienziali, più vicine alla
buffonerie di strada che alle lezioni dei sapienti. Pensando allo
storico Carlo Ginzsburg su san Francesco, lo spettacolo è fatto di
immagini e non di parole. I quadri scenici che raccontano la povertà, i
viaggi in oriente, santa Chiara, l’elemosina, l’incontro col Papa, le
predicazioni agli uomini e agli uccelli, la malattia e la morte del
santo, sono piccole storie sconclusionate, estatiche, che non intendono
rappresentare qualcosa o educare qualcuno, ma propongono semmai un modo
di agire, un modo di essere presenti sulla scena come nella vita.
I due termini, TEATRO E CARCERE sono qui
ravvicinati per essere lontanissimi uno dall’altro. FRANCESCO IL SANTO
propone in carcere un teatro che vive nella situazione in cui si trova e
che non istruisce ideologicamente. Il teatro vuole essere in questo
caso, in carcere come fuori dal carcere, un’occasione di accesso per
attori e spettatori ad un altro luogo, ad un altro stato di coscienza.
La libertà allora, evitando ogni facile retorica, è essere protagonisti
della propria esistenza, anche in carcere.
In scena dodici detenuti e 4 attori, atto unico di 45’ circa.
RICCARDO VANNUCCINI regista,
attore, autore, debutta in teatro con un suo monologo al Festival
dell’Avanguardia a Formello, dove erano presenti fra gli altri Carmelo
Bene e Leo De Berardinis. Ha collaborato con Luca Ronconi al teatro e
all’opera. Realizza in Italia e all’estero spettacoli, laboratori,
mostre e progetti di studio a teatro, in carcere, nelle zone di guerra,
con le Università di Roma La Sapienza, e RomaTre, nelle Università di
Hebron, Beirut, Berlino. Fra i suoi ultimi spettacoli si ricordano AL
HODOOD (Amman e Irbid, Giordania, con giovani rifugiati siriani), HIKAYA
(Ketermaya e Beirut, Libano); HAMLET CLOWN (Corviale, progetto TEATRO
DEL RAMMENDO); GOLDFINGER (Macro di via Nizza, Roma); LETTERE A TEO
(Galleria Nazionale D’Arte Moderna, Roma); LA TERRA DEI RE e LA PORTA
DEGLI UOMINI (con i richiedenti asilo del C.A.R.A. di Gradisca d’Isonzo,
Gorizia); COME SCIMMIE FRA GLI ALBERI (Teatro Eliseo, Roma); FEMMINA
(Teatro Palladium, Roma); LAS MENINAS (Festival dei Due Mondi di
Spoleto; MACBETHICA (Berlino); 16 DONNE SULLA PORTA (Carcere di Rebibbia
Femminile, con una diretta al CINEMA FARNESE); HAMLET IN HEBRON
(Hebron, Palestina).
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