Palazzo Davanzati a Firenze |
Il video “Palazzo Davanzati. Il sogno di un’antica dimora” con la
storia e gli interni di uno dei meglio conservati palazzi storici
fiorentini è il breve documentario disponibile sul canale YouTube del
MiBACT https://youtu.be/XN7-znYi6z0, dove dall’inizio
dell’emergenza coronavirus i musei, i parchi archeologici e gli istituti
autonomi statali stanno fornendo contributi audiovisivi di ogni genere
per permettere alle persone di continuare a godere del patrimonio
culturale nazionale.
Accorpamento trecentesco di case torri precedenti, Palazzo Davanzati
testimonia il passaggio al palazzo rinascimentale nel cuore della
Firenze medievale. Una storia antica, cominciata con la famiglia
mercantile dei Davizi che lo fondò a metà del Trecento quando fece
ritorno da Avignone e proseguita fino ai nostri giorni nei numerosi
passaggi di proprietà per entrare definitivamente nel patrimonio dello
Stato nel 1956. In queste sale si sono avvicendati personaggi noti e
meno noti della storia nazionale, da Carlo Collodi che ne frequentava la
bisca clandestina natavi nella metà dell’Ottocento a Giovanni Papini
che vi insediò la redazione della rivista “Leonardo”.
Interessato da un lungo restauro dagli anni Novanta al 2009, grazie
agli arredi provenienti dai depositi del Bargello, alle collezioni di
merletti e oggetti dipinti e ai cicli pittorici degli affreschi, Palazzo
Davanzati costituisce oggi un modello di fiorentinità nel mondo, che
presto il pubblico potrà scoprire o riscopire.
Con questa iniziativa il Mibact, attraverso un impegno corale di
tutti i propri istituti, mostra così non solo ciò che è abitualmente
accessibile al pubblico, ma anche il dietro le quinte dei beni culturali
con le numerose professionalità che si occupano di conservazione,
tutela, valorizzazione. Attraverso il sito e i propri profili social
facebook, instagram e twitter il Ministero rilancia le numerose
iniziative digitali in atto. Sulla pagina La cultura non si ferma del
sito https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo
aggiornamento, sono inoltre già presenti diversi contributi dei luoghi
della cultura statali della Toscana.
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