Bologna città del virtuale. Già qualche anno fa, la città fu scelta, unica in Italia, per la sperimentazione dei Google Glass, gli occhiali che permettono di entrare nel cyberspazio del web, grazie a un accordo tra l’azienda americana e la start up MusiXMatch. Adesso, questa applicazione, sempre sino a ora in bilico tra gioco e rigore scientifico, approda alla Festa Internazionale della Storia, durante la quale, sabato 3 dicembre 2016, in Sala Borsa (dalle 10,00 alle 17,00) sarà possibile per tutti provare una ‘Macchina del tempo’.
Si tratta di un visore, la cui tecnologia è stata interamente sviluppata a Bologna dallo Studio Evil,
che, una volta indossato, proietta chi lo usa in una realtà parella,
dando davvero l’illusione di essere in un altro luogo, soprattutto in un
altro tempo. Così, semplicemente manovrando un joystick e utilizzando
alcune elementari funzioni, si arriva in pieno medioevo,
nello splendore tridimensionale di un centro storico nel quel svettano
le altissime torri e le strade sono attraversate da cavalli e affollate
di artigiani e commercianti. Un tasto, poi, consente di fare un lungo
balzo in avanti, per esplorare altri edifici, di incontrare le persone,
di fare acquisti, ma anche, e questo è sicuramente l’aspetto
maggiormente spettacolare dell’ esperienza virtuale, di ritrovarsi sui
bordi dei sottili balconcini che circondano le torri per ammirare, senza
protezione, l’orizzonte.
Sconsigliato a chi soffre di vertigini (l’effetto è assolutamente
realistico) questo viaggio unisce l’edonismo alla precisione filologica,
assicurata da due consulenze di prestigio, quella dello storico Carlo De Angelis e di Rolando Dondarini,
storico e presidente della Festa della Storia. «Il grande accademico
Jacques Le Goff, che è stato uno dei principali ispiratori della nostra
Festa, alla quel partecipò con una memorabile intervista – dice
Dondarini – sosteneva che il patrimonio della storia deve essere
accessibile a tutti, ma mantenendo un ineccepibile approccio culturale.
Ecco, proprio alle sue parole abbiamo fatto riferimento per rievocare la
Bologna medievale che tutti potranno ammirare in Sala Borsa».
«Un progetto sperimentale made in Bologna unico in Europa – assicura Luca Marchetti
dello Studio Evil – frutto di un lavoro di un anno, tempo necessario
per disegnare, con meticolosa verosimiglianza di particolari, 5000 case
perfette in ogni dettaglio, dal singolo mattone alle travi in legno, e
oltre a tremila oggetti di arredo urbano Per questo la collaborazione
con gli storici è stata preziosa, per evitare l’effetto parco
divertimenti e dare invece un sostegno alle attività che riguardano la
conservazione di un bene come l’architettura e l’arte dell’epoca».
Donando nuova vita a quello che non esiste più. Come abitare in una
torre e vivere in prima persona una ordinaria giornata tra quelle mura,
fare una passeggiata negli antichi quartieri, in un’area molto vasta del
centro, costeggiare la Magione templare in Strada Maggiore, arrivare al
Canale di Reno e risalirlo fino al porto dogana sul Cavaticcio. «Si
tratta – sottolinea Massimo Sinigaglia di TowerandPower,
la società che ha coordinato il lavoro –, di una iniziativa che
arricchiremo nel tempo. Quella di Sala Borsa è la prima tappa. Quando la
Macchina del Tempo sarà completata, cercheremo la sede più adatta per
la sua installazione permanente».
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