Francesco Giullare di Dio.
Con lui, che esortava i suoi fratelli ad essere felici in Dio e ilari,
inizia il teatro cristiano, che accoglieva il patrimonio delle
tradizioni popolari, utilizzandolo con fantasia sul piano della vita
attiva. Una “follia” agli occhi del mondo, che il regista Paolo Todisco
intende riproporre riportando
gli attori, i pazzi in mezzo alla gente, ai giovani del sabato sera, che sono lì pensando a tutt’altro.
Francesco fu l’iniziatore di un rapporto aperto con il popolo di Dio fuori dalle
chiese o nei grandi prati e, come annota il suo biografo, Tommaso da
Celano “quando la dolcissima melodia dello spirito gli ferveva nel petto
si manifestava all’esterno e la vena dell’ispirazione divina traboccava
alla maniera giullaresca (…)”.
Da qui l’idea e il progetto della
rappresentazione che si terrà sabato 28 maggio 2016 alle ore 21,00 in Piazza IV
Novembre a Perugia davanti al sagrato della Cattedrale, presentata
nella sala dedicata al poverello di Assisi all’interno del Vescovado,
alla presenza del Vescovo ausiliario Mons. Giulietti, della dirigente
dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia Carmen Leombruni e
dello stesso regista. Presenti anche gli attori della rappresentazione
Roberto Leocato (Francesco), Filippa Mareri e Salvatore Puntillo.
La rappresentazione prende il titolo da
un manoscritto ritrovato nella biblioteca comunale di Perugia e si rifà
al criterio di povertà di Francesco nei costumi, nell’assenza della
scenografia tradizionale, nella scelta del sagrato della Cattedrale e di
Piazza IV Novembre come “teatro naturale” della rappresentazione
stessa. Viene poi riproposta la formula cara al Santo di modulari della
predicazione, rigorosamente ispirati alla contaminazione fra Lauda e
volgare arcaico (umbro e reatino), ricostruito dal regista con rigorosa
attenzione.
I momenti musicali – realizzati dal
gruppo di musica medievale Micrologus - sono la voce del popolo così
cara a Francesco, richiamo – nella rappresentazione - a quella società di
poveri e derelitti vista dal basso.
Prosa, poesia e musica si mescolano,
dunque, nel racconto della Sacra rappresentazione, proposta in prima a
Perugia, tenendo conto del mondo sacro e poetico di Francesco,
raccontato in una forma drammaturgica mai sperimentata prima, che
intende portare quel mondo tra i giovani del sabato sera.
Nessun commento:
Posta un commento