Ormai alla sua diciannovesima edizione, torna ad Anagni dal 24 agosto al 2 settembre 2012 il Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale, un appuntamento storico e dal respiro internazionale che ogni anno porta nella cornice della cittadina una produzione teatrale di qualità, accompagnata a momenti di approfondimento, grandi nomi e nuove promesse, il tutto con rivolgendo un’attenzione particolare al patrimonio artistico e culturale italiano.
Con la Direzione Artistica di Giacomo Zito, il Comune di Anagni per il diciannovesimo anno successivo, accende così i riflettori su un teatro fortemente radicato nel contesto cittadino, che porta in primo piano una tradizione italiana forte e che, come sempre, riesce a unire un pubblico vario a un’offerta attenta al contesto storico e artistico, ogni anno con un tema specifico.
E quando un
Festival restituisce a una delle più belle piazze medievali italiane la
sua funzione di centro di aggregazione e di riacquisizione di
un’identità culturale che appartiene al nostro Paese come a molte
nazioni europee, merita di considerarsi una realtà solida, concreta e
preziosa come un monumento ereditato dalla Storia.
“In questa XIX Edizione” spiega Giacomo Zito “la programmazione, tutelando la coerenza
tematica con i periodi storici a cui si ispira il Festival, mira a
esaltare i temi del travestimento e della metamorfosi, sia sul piano dei contenuti che sul piano linguistico,
per cogliere con più efficacia quel distillato di verità che ogni opera
universale contiene. Inoltre la manifestazione offre sempre più spazio
ai giovani talenti, per i quali il Festival costituisce una prestigiosa
vetrina e che si cimentano al fianco di artisti dal consolidato
successo”.
Ecco quindi alternarsi, sul palcoscenico festivaliero, due stelle del teatro italiano, come Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi, (che inaugureranno il 24 agosto l’edizione 2012 con una versione attualizzata di Clizia di Niccolò Machiavelli), a esordienti come Alessio Ninu che, con Setterane e tutti i gradi di un passaggio (31
agosto) esplorerà tutte le potenzialità sensoriali dell’esperienza
teatrale. All’universale dramma della Passione di Cristo, attraverso le
struggenti coreografie di Asun Noales, che, con Mater (25
agosto), verrà a suggellare un pluriennale e fecondo gemellaggio con il
Festival Medieval d’Elx (Elche), si alterneranno i diabolici
intendimenti serpeggianti in Noi, Mefistofele con Gino Curcione (26
agosto). A chiudere il Festival il confronto tra due coppie dalla
natura antitetica eppure unite dallo stesso tumultuoso desiderio
erotico: Antonio e Cleopatra - in Antonio e Cleopatra ed Io (1 settembre), rielaborazione della trama shakespeariana in una chiave originale e contemporanea grazie al talento di Duccio Camerini – e Abelardo e Eloisa, che rivivranno il loro tormento incarnati da Tosca e Massimo Venturiello in Lettere di Abelardo ed Eloisa, Storia di un amore sconfinato (2 settembre) spettacolo conclusivo del Festival.
Dal Teatro alla Formazione. Durante il periodo del festival, oltre al convegno La parola e la scena (30 agosto),
che approfondirà le tematiche legate al rapporto tra testo e scrittura
scenica, sarà offerto un workshop di approccio alle discipline teatrali,
Il Mondo è un Palcoscenico (29 agosto) a cura di Gaetano D’Onofrio e Giacomo Zito,
sia per avvicinare all’arte scenica tutti coloro che desiderano
confrontarsi e mettersi in gioco in prima persona, sia per incrementare
le energie creative e artistiche del territorio, coinvolgendo ancora una
volta cittadini e pubblico abituale.
Il Festival del
Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni vuole così portare il
pubblico a riappropriarsi del ruolo attivo di spettatore critico,
restituendo così al teatro la sua funzione politica e sociale. “Per
questo profondo bisogno,” concludono gli organizzatori “in questo
frangente di crisi sociale ed economica foriero di cambiamenti
significativi, garantire l’esistenza di un faro culturale quale il Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni è un atto di maturità civile”.
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