Martedì 24 marzo 2015, alle ore 17.00 a Milano, alla Università IULM, Aula Seminari, VI piano, si tiene la presentazione ufficiale e proiezione pubblica del documentario “Milano. La città di Ambrogio”
di Brigida Gullo ed Eugenio Farioli Vecchioli, realizzato da RAI Storia in collaborazione con ArcheoFrame IULM
durata: 30 min.
L'evento è gratuito e aperto al pubblico!
Introduce:
Giovanni Puglisi, Rettore dell’Università IULM
Saluti istituzionali:
Ada Lucia De Cesaris, Vice Sindaco del Comune di Milano; Cristina Cappellini, Assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia;
Filippo Maria Gambari, Soprintendente Archeologia della Lombardia
Intervengono:
Anna Maria Fedeli, Funzionario SAL Responsabile Milano;
Giuseppe Giannotti, Capostruttura RAI Storia;
Eugenio Farioli Vecchioli e Davide Savelli, Autori e responsabili editoriali del progetto “Italia: viaggio nella bellezza” RAI Storia - MiBACT;
Luca Peyronel, Direttore del Lab ArcheoFrame dell’Università IULM.
“Milano. La città di Ambrogio” è lo speciale con cui RAI Storia ha lanciato la nuova serie “Italia: viaggio nella bellezza”, nata da un accordo triennale fra RAI Cultura e MiBACT per promuovere la conoscenza del patrimonio storico, artistico, archeologico e bibliografico italiano.
Se alle soglie di Expo 2015 può sembrare scontata la scelta di Milano per l’avvio di un palinsesto, risulta invece coraggiosa la scelta del soggetto, che rifugge dalle più note icone del turismo milanese per offrire uno scorcio autentico su uno dei momenti in assoluto più significativi della storia della città, sebbene poco noto al grande pubblico: l’epoca del vescovo Ambrogio. Milano, secondo la definizione del grande storico dell’arte tedesco Richard Krautheimer, è una delle tre “capitali cristiane” del IV secolo, insieme a Roma e Costantinopoli.
Un viaggio che
comincia sotto il sagrato del Duomo dove ogni anno sei milioni di visitatori
accorrono da tutte le parti del mondo per ammirare l’imponente capolavoro
dell’architettura gotica; sei milioni di
persone che alzano lo sguardo fino ai centro metri d’altezza della Madonnina,
che salgono sulla terrazza della cattedrale per ammirare da vicino le 135
guglie e le migliaia di statue di figure angeliche che da secoli esprimono la
devozione dell’Uomo verso il Divino. Ma quanti sanno che, sotto il sagrato,
sopravvive un luogo che è probabilmente il luogo più sacro di tutta Milano?
Quanti percorrono quella piccola scala che, appena entrati nel Duomo, conduce a
un’area archeologica sotterranea di straordinario valore storico e artistico?
Si tratta dei resti dell’antico battistero paleocristiano di San Giovanni alle
Fonti e della Basilica di Santa Tecla.
Sono i luoghi
dove ha svolto la sua attività il vescovo Ambrogio, il santo patrono della
città. È lì che Ambrogio ha combattuto la sua battaglia per l’ortodossia, in
un’epoca in cui il cristianesimo era dilaniato dalle dispute sulle eresie. È lì
che il vescovo ha delineato un nuovo rapporto tra la Chiesa e l’Impero. Ed è
lì, nella vasca ottagonale ancora visibile, che è stato battezzato
Sant’Agostino nel 397 d. C. Da questo luogo simbolo, partirà un viaggio alla
scoperta della città di Ambrogio, della Milano del IV secolo, capitale e
residenza di imperatori magnificata da monumenti come il circo, il palazzo
imperiale, le terme. Una città che il vescovo si impegna a connotare in senso
cristiano, costruendo imponenti basiliche che potessero competere con le
architetture imperiali.
Guide
eccellenti, archeologi, storici e teologi: Silvia Lusuardi Siena e Marco
Sannazaro dell’Università Cattolica di Milano, tra i maggiori esperti della
Milano Paleocristiana; lo studioso e teologo Padre Francesco Braschi, profondo
conoscitore del pensiero e delle opere di Sant’Ambrogio; lo storico medievista
Franco Cardini insieme all’archeologo e
numismatico, accademico dei Lincei, Ermanno Arslan. Le loro testimonianze ci
accompagneranno nel viaggio e ci ricondurranno nel luogo di partenza, il
complesso episcopale ambrosiano conservato sotto Piazza Duomo. Un luogo di cui
Milano aveva perso completamente la memoria, fino a quando la drammatica
urgenza delle bombe della Seconda Guerra Mondiale portò nel 1943 alla
costruzione di un rifugio antiaereo sotto Piazza del Duomo. Lì, il grande archeologo
Alberto De Capitani d’Arzago riuscì a seguire gli scavi che misure in luce le
strutture dell’antica basilica di Santa Tecla e a intuì la presenza del vicino
battistero ambrosiano. Ma non poté che assistere impotente alla distruzione di
gran parte della chiesa paleocristiana.
Nel caotico fermento che precede l’inaugurazione dell’Esposizione Universale, il viaggio nella bellezza di Milano offre una preziosa occasione per fermarsi a riflettere sulle radici e sull'identità della nostra città e per trovare la chiave con cui presentarla a quei visitatori che, di essa, avranno voglia di scoprire qualcosa di più profondo e speciale.
Da questo intento prende le mosse la collaborazione fra RAI Cultura e il Laboratorio ArcheoFrame dell’Università IULM per la realizzazione di tre puntate della nuova serie RAI, che include anche “Le ali di Brixia” e “Cividale longobarda”.
L’impegno del Laboratorio ArcheoFrame nella divulgazione archeologica rientra, infatti, in un ampio progetto di comunicazione e valorizzazione integrata dei beni archeologici condotto dal team del prof. Peyronel in diversi ambiti, che spaziano dalla documentaristica, alla ricerca applicata su modelli e strumenti di comunicazione, alla didattica sperimentale, con particolare attenzione alla Lombardia, ai siti Unesco dell’area mediterranea e ai luoghi archeologici del Vicino Oriente.
ArcheoFrame lavora da anni sul patrimonio archeologico di Milano: è del 2009 il documentario “Milano, Mediolanum. Viaggio nella memoria della città antica”, che ripercorre la storia più antica della città - dalle origini all’elezione a capitale imperiale - ricomponendo il quadro di testimonianze frammentarie e per lo più nascoste.
Fra i lavori più recenti si ricorda il docu-film “L’Italia dei Longobardi”, dedicato al sito seriale Unesco “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che ha vinto il premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” alla XXIV Edizione della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto e il premio della giuria durante l’XI Edizione del Festival del Cinema Archeologico di Agrigento.
Info:
archeolab@iulm.it.
Web: www.iulm.it.
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