lunedì 6 aprile 2020

Un video sul caso di Simonino da Trento

Trento, 23 marzo 1475, giovedì santo. Simone, un bambino di circa due anni, scomparve misteriosamente tra i vicoli dell'antica città alpina. Il giorno di Pasqua il suo corpo senza vita venne ritrovato nei pressi della casa della piccola comunità ebraica locale. Ritenuti responsabili del rapimento e dell'omicidio del bambino, gli ebrei furono subito incarcerati, processati e, sulla base di confessioni estorte con la tortura, condannati a morte. L’accusa si fondava sulla credenza, o leggenda, che gli ebrei compissero sacrifici rituali di fanciulli cristiani. Il piccolo Simone (detto il 'Simonino') fu subito considerato un martire al centro di un culto intenso. La venerazione, sostenuta dalla diffusione di immagini sacre e partecipate processioni, attraversò i secoli.
Solo negli anni sessanta del Novecento ci fu un processo di revisione che portò all'abolizione del culto. Quella del Simonino è una vicenda straordinaria perché attraversa i secoli e ha lasciato grande traccia nell'arte e sulla stampa. Ma c'è di più. Si tratta, potremmo dire, di una fake news ante litteram, costruita ad arte all'interno di uno spregiudicato progetto di costruzione del nemico.
Il video “L'invenzione del colpevole: il caso del Simonino da Trento” sarà trasmesso sul canale YouTube della Fondazione Museo storico del Trentino martedì 7 aprile 2020 alle ore 15,00 nell'ambito del progetto di didattica online Storia.Edu. Alle ore 21,00 e alle 22.30 sarà invece proposto su History Lab, canale di storia e memoria della Fondazione Museo storico del Trentino in onda sul 602 del digitale terrestre e in streaming su hl.museostorico.it. Con gli interventi di Emanuele Curzel, Valentina Perini, Domenica Primerano e Diego Quaglioni. Un video a cura di Matteo Gentilini, Alice Manfredi e Michele Toss. Una produzione Fondazione Museo storico del Trentino, in collaborazione con Museo Diocesano Tridentino.

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