martedì 9 giugno 2015

Ravenna canta il suo Dante

«La lettura di Dante non ha tempo né stagione e ogni volta è come se Dante fosse nostro compagno», ha detto il poeta Mario Luzi, durante il conferimento della cittadinanza onoraria di Ravenna. L’intera edizione 2015 del Festival sta declinando questa considerazione; e il Sommo Poeta è per altro da sempre “compagno” di due voci ravennati che alla lettura dei versi danteschi, in italiano e non solo, hanno dedicato tanta attenzione e passione: Ivano Marescotti e Franco Costantini. Così, proseguendo nel percorso di conoscenza della musica che ha accompagnato la scrittura della Divina Commedia, il Festival propone, martedì 9 giugno 2015 alle ore 21.00, il recital “Ravenna canta il suo Dante”, nel Teatro che la città gli ha significativamente intitolato. Alla recitazione si alterneranno le musiche e le danze interpretate dall’ensemble La Rossignol specializzato nel repertorio medievale e rinascimentale.
È certo che Dante conoscesse perfettamente la musica, prima di tutto perché era inserita nel percorso formativo del quadrivium (insieme ad aritmetica, geometria e astronomia). D’altra parte nella sua opera ricorrono termini specifici e nomi di strumenti musicali (alcuni esempi: lira, arpa, cetra, cennamella, corno, organo, sampogna, tuba). Il Poeta offre un’altra importante testimonianza  della cifra del “musicale” al suo tempo. Nel secondo canto del “Purgatorio” viene inscenato l’incontro del pellegrino e di Virgilio con Casella, un musico suo contemporaneo e amico, e su richiesta di Dante stesso egli intona, come era solito fare in vita, una canzone dell’altro, “Amor che nella mente mi ragiona”. Questo passo testimonia come il termine “canzone” non sia una designazione convenzionale di un certo componimento lirico, bensì indichi un modo di concepire il fare poetico inscindibilmente legato con un’attività di tipo performativo i cui effetti sull’uditorio sono esposti nello stesso canto II del “Purgatorio”: il rapimento degli astanti davanti alle melodie di Casella che solo la dura reprimenda di Catone riesce a spezzare.

A giudicare dal consistente numero di musiche fiorentine per il  ballo pervenute (un intero codice conservato al British Museum di Londra), Dante doveva conoscere bene anche la danza; purtroppo non si hanno descrizioni delle coreografie impiegate ai tempi in cui visse il Poeta. L’ensemble “La Rossignol” propone quindi proprie ricostruzioni, oppure balli in voga nel tardo Quattordicesimo e nel primo Quindicesimo secolo, per completare l’evento. Senza alcuna pretesa esaustiva, e con l’ausilio del suono di strumenti antichi, saranno così presentate alcune fra le pagine più belle e toccanti della produzione musicale e coreutica dell’Ars nova e del primo Rinascimento italiano.
In questo contesto musicale, Ivano Marescotti e Franco Costantini leggeranno alcuni passi della “Divina Commedia” tratti da Inferno (I, III, V, XXVI, XXXIV), Purgatorio (VI),  Paradiso (XXVII) e dalla traduzione in dialetto romagnolo di Francesco Talanti (“A dila s-ceta”, Il Girasole, Ravenna, 1969).

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: da 15 euro (ridotti 12) a 25 euro (ridotti 22)
‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni, 50% tariffe ridotte

Ivano Marescotti
Viene da Bagnacavallo, dove è nato nel 1946. Attore dal 1981, si dedica al teatro lavorando, tra gli altri, con Leo De Berardinis, Carlo Cecchi, Mario Martone, Marco Martinelli, Thierry Salmon, Armand Gatti, Santagata e Morganti, Giampiero Solari, Giorgio Gallione, Sergio Fantoni, Giorgio Albertazzi. Nel 1989 incontra Silvio Soldini col film “L’aria serena dell’ovest”, e scegli di lavorare prevalentemente per il al cinema. Seguiranno una quarantina di film: da “Il muro di gomma” di Marco Risi a “Johnny Stecchino” e “Il mostro” di Roberto Benigni, ai film internazionali “Mario and the magicien” di Klaus M. Brandauer, in Germania, “Le chateau des olivier” tv-movie di Nicolas Gessner in Francia. Lavora, inoltre, con i premi Oscar Antony Minghella in “Talented Mr Ripley2, Ridey Scott in “Hannibal” e in “King Arthur” di Antoine Fuqua. Tra gli ultimi impegni cinematografici ricordiamo quello in “Che bella giornata”, con Checco Zalone. Nel 1993-94 intanto recupera il proprio dialetto, quello romagnolo e torna al teatro con i testi del grande poeta Raffaello Baldini con “Zitti tutti”, “Carta Canta”, “Furastìr” fino a scrivere, produrre e dirigere propri spettacoli come “Dante, un patàca” (2007), “Bagnacavàl”, “Il silenzio anatomico” su testo di Baldini, e “Babe-lè” spettacolo internazionale coprodotto con la Comunità Europea. Nel 2006 la Società Dantesca di Firenze gli assegna la Medaglia d’Oro per le sue letture dantesche. Nel 2004 costituisce la sua nuova Società: Patàka Srl. con la quale gestisce le proprie proposte culturali.
Nella prima edizione di Ravenna Festival ha preso parte, insieme al tenore Gregory Bonfatti, alle letture dantesche; nell’edizione del 2011 ha dato voce a “Histoire du soldat”, di cui è autore della traduzione e narrazione in dialetto romagnolo. Nel 2011 ha pubblicato per Zanichelli un cofanetto di 12 cd contenenti la lettura integrale della “Commedia” di Dante Alighieri.

Franco Costantini
Poeta, esperto di metrica, enigmista, fine dicitore: Costantini sembra avere una vocazione naturale all’eclettismo e alla “contaminazione”. Con la pubblicazione del poema “Cavallegoria”, nel 1997, ha proposto una singolare attualizzazione dell’endecasillabo, fondendo l’epico e il comico, l’arcaico e il moderno, il dotto e il volgare. Dallo stesso anno insegna metrica presso numerose scuole e istituzioni. È da sempre nella Compagnia dei Lettori di Ravenna Poesia (fondata da Maria Giovanna Maioli) e ha realizzato numerosi audiolibri poetici. Dal 2004 è direttore artistico della rassegna poetica estiva “O Musiva Musa”. Nel 2005 ha scritto e interpretato “L’arte nel sacco” per il teatro di Conselice, insieme al fotografo Giovanni Zaffagnini, al pittore scenografo Gino Pellegrini e al mimo Filippo Poppi.
Nel 2009 ha recitato a Roma, con Nancy Brilli e Valerio Massimo Manfredi, in una versione teatrale del racconto “Il sogno di Ottavia” dello stesso Manfredi; ha prodotto (insieme al compositore e musicista Luciano Titi) “L’orfica smania”, un omaggio a Dino Campana; ha pubblicato Thaleroneide, il primo poema epico ambientato in un mondo virtuale di Internet.
Nel 2013 ha realizzato “Dante’s Corner”, 150 ore di performance (a pochi metri dalla tomba dell'Alighieri) in cui interpretava all’istante qualsiasi brano dell’opera omnia dantesca. Sempre nel 2013 ha pubblicato “Totteide”, il primo poema epico dedicato a un moderno eroe dello sport; e Gianni Mura, su Repubblica, lo ha inserito per questo tra “I cento nomi dell'anno”.
Per Ravenna Festival ha preso parte a concerti del violoncellista Mauro Valli nel 2011, e nel 2014 in “Violoncello barocco e misteriosi carteggi. Dai Ricercare di Domenico Gabrielli detto “Minghein dal viulunzel” alle Suites di Bach”, interpretando testi a cura di Piero Mioli. Nell’agosto 2014, al Parco Archeologico Scolacium (Roccelletta di Borgia), è stato il Gran Conte normanno Ruggero d’Altavilla nel dramma storico “L’ultima notte di Scolacium”, nato da un’idea di Chiara Giordano e Francesco Brancatella, regia di Cristina Mazzavillani Muti, musiche di Nicola Piovani.

La Rossignol
Ensemble specializzato in musica e danza antica, è sulla scena dal 1987. Lo studio delle fonti dirette, le indagini storiche, organologiche e iconografiche, la grande attenzione all’aspetto spettacolare del proprio lavoro, hanno portato la Compagnia a un’intensa attività artistica in Italia, e in tutto il mondo (Svizzera, Francia, Germania, Israele, Tunisia, Algeria, Egitto, Russia, Grecia, India, Cina, Giappone, Romania, Cipro, Spagna, Siria, Libano, Marocco, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Malta, Turchia, Pakistan, Austria, Polonia, Brasile, Albania, Taiwan, Messico, Città del Vaticano, Australia, Kenia, Slovenia, Croazia, Svezia, Colombia, Bolivia, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Scandinavia, Kazakhistan, Venezuela, USA, Arabia Saudita) con concerti e spettacoli in prestigiosi festival e rassegne. Chiamato a far parte del Conseil International de la Danse (CID), ha all’attivo collaborazioni con Rai, Mediaset, TSI e con il cinema (“Il mestiere delle armi” di Ermanno Olmi e “Romeo & Juliet” di Carlo Carlei), consulenze e direzioni artistiche, corsi di formazione e aggiornamento docenti e la realizzazione di musiche per spettacoli teatrali. Ha inciso oltre 20 cd dedicati alla musica antica.
La Rossignol è composto da Simona Pasquali, Erika Gansi, Clizia Baronio, Francesco Piccinelli, Emanuele Tira (danza), Roberto Quintarelli (contraltista, danza), Erica Scherl (vielle), Matteo Pagliari flauti (diritti, traversa,  cornamuse), Lucio Testi (bombarde, ciaramella), Fedele Stucchi (trombone a tiro rinascimentale), Francesco Zuvadelli (organo positivo, ghironda), Domenico Baronio (liuto, percussioni).

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