sabato 17 marzo 2018

La farsa del Maestro Pathelin in scena a Bologna

Giovedì 22 marzo 2018 alle ore 21,00 al Teatro Alemanni di Bologna, “il teatro diffuso” in collaborazione con la U.I.L.T - E.R. presenta la Modesta Compagnia dell’Arte nello spettacolo "La farsa del Maestro Pathelin".
Di Anonimo - Regia Maurizio Tonelli
Considerata un capolavoro del teatro comico medievale francese: un avvocato senza clienti, Pathelin, imbroglia un mercante di panni. A sua volta, verrà imbrogliato dal suo unico cliente che aveva rubato della lana al mercante. La farsa è un esempio della tradizione che porterà al teatro comico di Molière.
Pathelin (Massimiliano Messere) è un avvocato senza clienti, e imbroglia l'ottuso mercante di panni Guillaume (Simone Tesini): il mercante va in casa dell'avvocato per riscuotere il prezzo di una pezza di stoffa, ma Pathelin si fa trovare a letto delirante. La moglie di Pathelin (Patrizia Angelone) convince il mercante che c'è stato un errore di persona. Il mercante è stato vittima, oltrettutto, di un furto di pecore da parte di una pastorella Aignelette (Rachele Carbone) (nella versione originale è un pastore di Aignele): Guillaume lo cita davanti al giudice, ma la pastorella è difesa da Pathelin. L'avvocato consiglia alla pastorella di rispondere alle domande del giudice (Nicola Olla) con dei belati. Al processo è la confusione: i belati di Agnelet, il mercante che riconosce Pathelin come il cliente che lo aveva imbrogliato. Il mercante chiede la restituzione di stoffa e montone, ma la confusione è tale che il giudice manda tutti a casa.
L'avvocato chiede a Aignelette la sua parcella, ma Aignelette gli risponde belando. L'imbroglione risulta così alla fine imbrogliato. La farsa è vivace. Rispetto ai modelli precedenti, presenta un intreccio più solido e dei personaggi meglio definiti. Pathelin viene considerato il primo "borghese" del teatro francese. La farsa è alla base della tradizione che porterà al teatro comico di Molière.
Non esistendo una traduzione Italiana del testo la compagnia dopo averne trovato il testo originale ha provveduto alla traduzione dello stesso con l’aiuto di Caterina Zarelli.
Lo spettacolo è arrichito da un menestrello (Nicola Olla) che come nella tradizione medievale andava in giro a decantare le vicende narrate.
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