mercoledì 25 febbraio 2015

Maraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani al cinema


Esce nelle sale giovedì 26 febbraio 2015 in un centinaio di copie Maraviglioso Boccaccio, diciottesimo lungometraggio - di cui due collettivi - di Paolo e Vittorio Taviani in una carriera prestigiosa che ha superato i 60 anni.
I maestri di San Miniato si rivolgono stavolta al Decamerone di Giovanni Boccaccio, da cui scelgono 5 novelle che portano al cinema secondo la loro visione e il loro stile, in un film dove ci sono più amore e gioventù che momenti pruriginosi.
Lo sfondo è quello della Firenze trecentesca colpita dalla peste, che spinge dieci giovani a rifugiarsi in campagna e a impiegare il tempo raccontandosi delle brevi storie. Drammatiche o argute, erotiche o grottesche, tutte le novelle hanno in realtà un unico, grande protagonista: l'amore, nelle sue innumerevoli sfumature. Sarà proprio l'amore a diventare per tutti il migliore antidoto contro le sofferenze e le incertezze di un'epoca.
Nel film un cast d'eccezione, tra gli altri troviamo:
Kasia Smutniak, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Vittoria Puccini, Rosabell Laurenti Sellers, Kim Rossi Stuart, Carolina Crescentini, Paola Cortellesi, Flavio Parenti, Michele Riondino, Miriam Dalmazio, Lello Arena, Eugenia Costantini, Fabrizio Falco, Ilaria Giachi, Josafat Vagni, Niccolò Calvagna.

sabato 21 febbraio 2015

Carmina Burana a Roma con Spellbound Contemporary Ballet

Spellbound Contemporary Ballet ripropone a grande richiesta il suo spettacolo fiore all'occhiello, Carmina Burana, con la coreografia e regia di Mauro Astolfi e le musiche di Carl Orff, Antonio Vivaldi I, Ecce Torbit Probitas, il disegno luci di Marco Policastro e le scene di Stefano Mazzola.  Lo spettacolo, che aveva debuttato in prima assoluta a Maiori nel settembre 2006, è presentato a Roma al Teatro Vascello, da martedì 24 febbraio a domenica 1 marzo 2015, nel riallestimento per la celebrazione dei 200 anni del Teatro Sociale di Como e per il Prisma Festival de Danza contemporanea di Panama (ottobre 2014).
"Carmina Burana – spiega Mauro Astolfi - ha accompagnato in modo fedele tutto il lavoro e la produzione della Compagnia dal 2006 fino a oggi. Nonostante la ricerca di nuovi linguaggi e nuove formule comunicative ed espressive, Carmina Burana ha sempre rappresentato una nostra sicurezza. È stato infatti profondamente rivisitato ma ha conservato lo spirito e l'atmosfera originali con l'aggiunta di altri momenti e tante piccole altre avventure. La versione per il Teatro Vascello è sicuramente la più potente, la più intensa e per noi, ora, la più vera e completa."
La forza narrativa della danza, della musica e dei versi sono il compendio perfetto dei "carmina" evocati in tutta la loro potenza espressiva di raccolta di documenti poetici e musicali del Medioevo che diventano, nella creazione di Astolfi, poesia burlesca, impudente, sovversiva, attraverso cui parlare senza troppi veli del corpo e della sua quotidiana avventura.
Da questo curioso magma di scurrilità plebea e raffinatezza cortigiana, Mauro Astolfi trae una coreografia tutta giocata tra 'larghi' e 'sfrenatezze' che agisce lo spazio quasi a volerlo contestare, divisa essenzialmente in tre momenti che scandiscono un crescendo liberatorio: si passa da una brutale aggressione sotto il cupo rombare della pioggia battente a una parte irriverente e grottesca che allude alle giullarate, per culminare infine nell'incendium cupiditatum, lo scatenamento delle passioni. Due i simboli chiave di questo balletto, calati in un'atmosfera inquietantemente metafisica: un grande armadio e una tavola. Il primo luogo di memorie, di segreti di 'scheletri' ipocritamente celati; la seconda, altare sacrificale della terrena voluptas, imbandita di corpi esibiti come cibarie tentatrici.
"Il titolo classico – continua Astolfi -  rimane nei sapori, nelle sfumature e nelle atmosfere, appunto di un classico. La danza contemporanea reinterpreta ed elabora nella percezione del presente tutto quello che di un certo passato, anche di quello non vissuto direttamente, ma solo letto o sentito dire. In qualche modo ci suggestiona. La danza per sua natura non rischia una 'non appartenenza', e tantomeno ha bisogno di essere collocata temporalmente perché può piegarsi all'infinito e assumere tutte le forme, tutte le dinamiche e tutti i pensieri della creazione."
Carmina Burana, tra le produzioni di maggior successo della Compagnia, in repertorio dal 2006 e record di incassi per svariate stagioni italiane, ha superato ormai le 150 recite con presenze nei Festival di Austria, Spagna, Thailandia, Germania, Cipro, Panama, Lussembrugo.
 "Il successo di questa produzione a giudicare dall'appeal che continua ad avere, a distanza di tempo e su diversi target di pubblico di ogni Paese – afferma Valentina Marini - sta sicuramente nel riuscito mix di diversi elementi che hanno reso lo spettacolo un evergreen, la musica coinvolgente e l'abbinata intelligente tra Orff e altre partiture interessanti e legate al tema, una scenografia utilizzata con ironia e spregiudicatezza e una danza potente almeno quanto il tappeto sonoro. Di certo è un prodotto riuscito e nel nuovo riallestimento ha mantenuto lo smalto della versione iniziale acquistando una freschezza in più grazie al riadattamento coreografico."

mercoledì 18 febbraio 2015

I Clerici Vagantes in scena a Faenza (RA)

Lunedì 23 febbraio 2015 alle ore 21,00 al CineDream Multiplex di Faenza (RA) andrà in scena una serata unica, lo spettacolo dei Clerici Vagantes e la proiezione su grande schermo dei loro cortometraggi!
biglietto euro 6
prenotazioni: 0546 646033
Agli amici che verranno in abiti storici... il biglietto scontato della metà!

mercoledì 11 febbraio 2015

"L'Ondina" in scena al Quaranthana

Al Quaranthana, Teatrino dei Fondi, in Via Zara 58, Loc. Corazzano, San Miniato (PI), venerdì 13 febbraio 2015 alle ore 21.30, La Volpe con il Lume e Vocedanima raccontano, suonano e cantano "L'ondina".
Una storia misteriosa, arrivata a noi come realmente accaduta, dai tempi del Medioevo, che narra forse vicende più antiche e domande più antiche.
Legata al corpus di leggende sulla fata demone Melusina, la sirena a coda doppia scolpita nella pietra di molte chiese romaniche, racconta di una donna arrivata dal mare.
Cantata, contata, suonata, sul filo dei vecchi cantastorie, per voce e suone del Salterio. In questa occasione arricchita di brani per diventare un piccolo Concerto per Ondina, il cui cuore è l'evento narrato.
A lume di candela in occasione della giornata nazionale per il risparmio energetico indetta da Caterpillar, M'illumino di meno.
A lume di candela ..ci pensate? ^_^
Biglietto Intero: 6.00 Euro
Biglietto Ridotto minori di 12 anni: 4.00 Euro
Info e prenotazioni: 0571 462825 - 0571 462835

giovedì 5 febbraio 2015

"Vaghe donne. L'amore ai tempi della peste" in scena a Roma

Maria Antonia Fama in scena
Maria Antonia Fama torna in scena con un nuovo spettacolo. Dopo "Cuori monolocali, "Sessolosè" e "Appese a un filo", la giovane attrice, sempre diretta da Velia Viti, sul palco dell'Emporio delle Arti di Roma interpreta "Vaghe donne - L'amore ai tempi della peste". Ad accompagnarla in questa nuova avventura il musicista Maurizio Minnucci. Lo spettacolo si ispira al Decameron di Boccaccio ed ha già ottenuto consensi al Festival di Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni. L'attrice, da venerdì 13 a domenica 15 febbraio 2015, dà voce alle straordinarie figure femminili protagoniste delle novelle del Decameron. Donne fiere, brillanti, comiche, tragiche, padrone del loro destino che affermano il loro ruolo all'interno di un contesto storico sociale molto particolare.
L’attrice riesce a coinvolgere il pubblico scaldando gli spettatori con un’interpretazione originale e appassionata, alternando momenti drammatici e di profonda commozione a brani carichi di comicità piccante, intelligente ed allusiva, intervallati da esibizioni canore. Tre serate innovative da non perdere, che danno spazio a storie interessanti, canzoni e inaspettate riletture all’insegna della sfera femminile del capolavoro di Boccaccio.
Maria Antonia Fama, diretta da Velia Viti dà voce alle eccezionali figure femminili protagoniste di alcune novelle del Decameron. Monna Filippa, Lisa, Monna Ghita e Lisabetta sono donne coraggiose, sensuali, fiere, ironiche, brillanti, tragiche e comiche, moderne padrone del proprio destino, che affermano il loro ruolo all’interno di un contesto storico-sociale dove le donne sono costrette a vivere totalmente subordinate alla volontà maschile.
Nella rivisitazione del Decameron, le due autrici si concentrano sulle vicende che stanno dalla parte delle donne. Lo spazio scenico è riservato alle figure femminili, protagoniste e destinatarie del racconto, che campeggiano nel ruolo di interpreti e narratrici. Ad esse è contrapposta una figura maschile che fa da sfondo, resta quasi inanimata e assolve al ruolo di semplice accompagnatore, e che fa capolino soltanto quando l’ardore della giovane interprete non lo coinvolge nel vortice della sua passione carnale.